martedì 10 dicembre 2019

Il silenzio è lo spazio della nascita di Dio - Joseph Ratzinger

Il silenzio è lo spazio della nascita di Dio. 
Solo se anche noi entriamo nello spazio del silenzio, perveniamo lì dove avviene la nascita di Dio.......
Il Natale ci invita a entrare nel silenzio di Dio, e il suo mistero rimane nascosto a così tanti perché essi non riescono a trovare il silenzio in cui Dio agisce. 
Come lo troviamo? 
Il semplice tacere non lo crea ancora. 
Un uomo può infatti tacere esteriormente ed essere tuttavia rumorosamente agitato dentro di sé.
Fare silenzio significa trovare un nuovo ordine interiore. 
Significa non preoccuparsi solo delle cose che possiamo mostrare e ostentare. Significa non guardare solo a ciò che conta tra gli uomini e ha fra di loro un valore commerciale. 
Significa sviluppare i sensi interiori, il senso della coscienza, il senso dell'eterno in noi, della capacità di ascoltare Dio......................................
Il silenzio richiesto dalla fede consiste nel fare in modo che l'uomo non sia completamente assorbito dal sistema della civiltà economica e tecnica e ridotto a essere una sua funzione. 
Dobbiamo di nuovo imparare a vedere che tra la scienza e la superstizione c'è ancora qualcos'altro nel mezzo, quella conoscenza morale e religiosa più profonda, che sola mette al bando la superstizione e rende l'uomo umano, perché lo mantiene nella luce di Dio.........
La miseria più profonda degli uomini contemporanei non dipende infatti dalla crisi delle nostre riserve materiali, bensì dal fatto che le finestre che permettono di vedere Dio vengono murate e che corriamo così il pericolo di perdere l'aria che serve al cuore per respirare, di perdere il nucleo della libertà e della dignità umana..

- Joseph Ratzinger - 
La nuova stella da "Lode del Natale" (1982) - testi, prediche, articoli dell'arcivescovo di Monaco Joseph Ratzinger


Gesù Cristo può anche rompere gli schemi noiosi nei quali pretendiamo di imprigionarlo e ci sorprende con la sua costante creatività divina.

- Papa Francesco -
(Evangelii Gaudium)



Come un vecchio
che a fatica si sostiene su gambe instabili,
io mi appoggio al Tuo braccio,
lasciando che sia Tu a condurmi.
Come un bambino
che non conosce le vie di una grande città
io chiedo a Te la direzione giusta
per giungere a casa al sicuro.
Come uno studente un po’ somaro
che si impigrisce sui libri
io chiedo a Te la soluzione ai miei dubbi.
Come un orfano abbandonato a se stesso
io chiedo a Te consigli ed insegnamenti.
Come un autostoppista giramondo
io chiedo a Te di essere mio compagno di viaggio.
Signore, Te lo chiedo con amore e dedizione:
sii per me tutto quello di cui ho bisogno.

- Gloria Massironi -
Fonte: "Ti ascolto ti guardo", Patrizio Righero, EDB 2005


Buona giornata a tutti. :-)


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