Un vecchio orafo, proprietario di un piccolo laboratorio, un giorno ricevette un ordine particolare da un cliente molto importante.
Si trattava di un giovane molto ricco, che rimasto colpito dalle bellissime
creazioni viste in vetrina, entrò nell’oreficeria e disse all’artigiano:
“Mi serve un anello speciale da regalare alla mia amata in un giorno speciale,
non baderò a spese. Passerò tra una settimana”
Il giovane non disse altro, salutò garbatamente e se ne andò.
L’orafo conosceva il giovane di fama, sapeva che era davvero una persona di
parola e… con tanti soldi, quindi si mise all’opera, realizzò alcuni anelli,
uno più bello e costoso dell’altro.
Lavorò tre lunghi giorni, forgiò cinque splendidi anelli:
il primo, completamente d’oro bianco ricoperto di diamanti purissimi;
il secondo era in oro giallo con rubini splendenti;
il terzo era in filigrana d’oro, senza pietre, ma molto lavorato, quindi molto
prezioso;
il quarto in oro giallo e bianco, con zaffiri e smeraldi;
l’ultimo era molto semplice, ma con un grosso e costoso diamante.
Li lucidò per bene e li mise dentro un prezioso cofanetto e poi in cassaforte.
Gli anelli rimasero custoditi per quattro giorni aspettando l’arrivo del ricco
signore.
In questo tempo gli anelli ebbero il modo di fare quattro chiacchere…
“Ragazzi, secondo voi, chi di noi sarà scelto dal ricco cliente per questa
importante occasione?” Chiese uno di loro.
“Secondo me” Disse il primo con grande presunzione “Non ci sono dubbi! Sarò
senz’altro io! Ho più diamanti di tutti, e si sa che i diamanti hanno un valore
inestimabile!”
“Certo é vero” Disse il quinto con molta sicurezza “Ecco perché sceglierà me!
Io ho un solo diamante… ma è enorme! E si sa che non è la quantità che conta,
ma la qualità!”
“Forse è vero” Aggiunse il secondo snobbando gli altri “Ma i diamanti hanno un
po’ stancato, sono passati di moda. Sicuramente sceglierà me: giallo come il
sole e rosso come l’amore! L’ideale per la propria amata!”
“Tu dici?” Intervenne subito il terzo “Ma cosa c’è meglio dell’oro nella sua
purezza? Io non ho pietre preziose che mi abbelliscono, perché l’oro nella sua
semplicità è la cosa essenziale, sono di filigrana è questo che mi rende
speciale!”
“Solo oro bianco, solo oro giallo, solo diamanti… Ma che dite!” zittì tutti il
quarto con tono scocciato “Ci va tutto! Io sono di due qualità d’oro, e con due
tipi di pietre, proprio come due persone che si amano, sono due entità diverse,
ma unite con eleganza… insomma, io sono l’anello giusto per loro!”
Passarono quattro giorni di discussioni animate tra anelli che volevano far
sentire le proprie ragioni gli uni agli altri.
Tutti pensavano di essere il migliore, di essere l’anello giusto!
Arrivò il giorno e l’importante cliente venne a ritirare l’anello ordinato.
L’orafo aprì con mano tremolante la cassaforte, prese il prezioso cofanetto e
lo dischiuse lentamente con molta emozione davanti agli occhi del ricco cliente
che guardò un attimo gli anelli… aggrottò le sopracciglia… fece uno sguardo
dubbioso e: “Tutto qui?”
Il vecchio artigiano rimase sbalordito, ma non perse la calma, voleva
assolutamente che il cliente non se ne andasse a mani vuote.
Subito gli propose qualcosa dalla vetrina e, mentre l’orafo mostrava altri
articoli al giovane, gli anelli nel cofanetto si guardavano attorno
imbarazzati.
Che figuraccia, credevano di essere perfetti per le loro pregiate caratteristiche,
uno azzardò:
“Povero orafo, è troppo vecchio, non è più bravo come una volta...”
“Già!” Aggiunse un altro… “Ormai non ci vede neanche tanto bene, probabilmente
abbiamo qualche imperfezione...”
Così gli anelli incominciarono ad incolpare il loro costruttore per
l’insuccesso.
Intanto il vecchio artigiano mostrava ogni tipo di anello al giovane ricco, ma
sempre con esito negativo, fino a che… ad un tratto il ragazzo rimase colpito
da un anello, lo guardò da lontano, poi gli si avvicinò ed esclamò “Questo è
quello che cercavo!!”
“Ma è una fede nuziale!” disse quasi con disprezzo l’orafo.
“Ma io devo sposare la mia amata! Quando ho detto che era per un giorno
speciale, mi riferivo al mio matrimonio, è proprio questo che stavo cercando…
semplice e umile, senza nessuna pietra, senza nessuna lavorazione…è la mia
sposa la cosa più importante nel giorno del matrimonio, l’anello è solo un
simbolo!”
L’orafo non poté fare altro che accondiscendere a quanto aveva appena sentito e
un po’ abbattuto incartò l’anello, il meno costoso che possedeva tra tutti i
suoi lavori.
Il giovane andò via molto soddisfatto ringraziando il vecchio artigiano:
“Sapevo che entrando qui avrei trovato ciò che mi serviva!”
La Bibbia paragona Gesù ad uno sposo e la chiesa, formata da tutti i credenti
di tutto il mondo, è la Sua sposa.
Per diventare la sposa di Gesù non abbiamo bisogno di fare grandi cose, Lui ci
ama, e ci ha donato una cosa che ci fa Suoi, la fede!
Tutto, Signore, custodisci,
nel palmo della tua mano;
perché la vita
- tutta la vita ch'io conosco,
e anche la vita che non ho vissuta -
è appena una goccia di rugiada,
sopra il tuo palmo aperto.
Però io ci ho nuotato dentro,
a quella goccia;
per me è stata grande come te
perché, al di fuori, non ti avrei conosciuto
né ti potrei conoscere.
Questa vita che è tua,
perché viene da te,
questa vita che è mia,
perché tu me l'hai data,
è la goccia, il lago, il mare
nel quale ho navigato, per tanti anni
e dal quale non posso essere tolto
perché boccheggerei,
come fa un pesce,
fuori della sua acqua
- Adriana Zarri -
Da: Dodici lune
Buona giornata a tutti :-)