…….vorrei specialmente
ringraziare Dio in questo Tempio, nel quale tante volte lo abbiamo supplicato,
anche in tempi di dure calamità, di lutti e di tragedie.
Gli anni che abbiamo vissuto
insieme sono stati pieni di incontri, di gioie e di fatiche, di angosce e di
speranze e l'aiuto di Dio non ci è mai mancato.
Vorrei ringraziare Dio per
mezzo di Maria che dall'alto del Duomo ha sempre vegliato con amore su questa
città e su questo territorio.
Alla Madonnina sulla guglia
più alta ho guardato spesso in questi anni dal terrazzo della mia abitazione
affidando con speranza a lei me e ciascuno di voi.
Di me posso dire che ho
sempre avuto molto forte il senso dei miei limiti e sono consapevole delle mie
lacune e delle mie unilateralità.
Ho sempre avvertito come superiore
alle mie forze il peso di così tante responsabilità.
Per le mie mancanze, omissioni e
inadeguatezze chiedo perdono a tutti: ai credenti perché possa contare sulla
loro intercessione nel giorno del giudizio, e a tutti i non credenti perché è
importante poter far leva sul perdono reciproco per guardare al futuro con
rinnovata fiducia e servire insieme la giustizia e la pace.
Come mi scriveva recentemente una
giovane "sentinella del mattino": "ora mi rendo conto che la mia
povertà è una grande ricchezza perché lì incontro l'amore del Padre…il senso
della mia vita l'ho trovato nello scoprirmi bisognosa del suo perdono, ricca
solo del suo amore, un amore che basta davvero a colmare tutta la nostra
esistenza" (Lettera del 3 giugno 2002).
Sono conscio di avere confidato
soprattutto sulla parola di Dio, di essermi buttato fin dall'inizio in questa
perigliosa impresa con la coscienza sì dei miei limiti e delle mie
inadeguatezza ma pure con fiducia totale nella sua Parola. E questo perché sono
cristiano e so di essere nato e sostenuto dalla Parola. E a tutti, credenti e
non credenti, vorrei ripetere che la sorgente del mio pensare e del mio agire
ha voluto essere sempre, almeno nell'intenzione, la parola di Dio, in
particolare a partire dalle Scritture.
Ho anche cercato sinceramente di
ascoltare la storia, gli eventi, le persone, tutti voi che incrociavo nel mio
cammino: ho desiderato incontrare almeno idealmente tutti, ma soprattutto gli
ultimi, i poveri, i bisognosi, coloro che sono nella sofferenza, i feriti della
vita, i carcerati, gli umiliati e gli offesi. Avrei voluto fare molto di più e
chiedo perdono a coloro che si fossero sentiti trascurati.
(.....)
Ai miei fedeli raccomando in
particolare l'amore della Scrittura e la pratica della lectio divina, mentre ai
cristiani di tutte le confessioni affido la speranza dell'unità della Chiesa e
di una ritrovata comunione nella molteplicità dei doni di Dio, che permetta un
dialogo fruttuoso tra le religioni e una rinnovata amicizia col popolo delle promesse.
A tutti dico: amatevi gli uni gli
altri, così vivrete nella giustizia, nel perdono e nella pace. Il nostro
maggiore contributo alla pace in un mondo gravido di conflitti e di minacce di
nuovi assurdi conflitti nascerà da un cuore che anzitutto vive in se stesso il
perdono e la pace. Servitevi con amore a vicenda facendovi prossimi a tutti,
perché chi rende il più piccolo servizio al minimo di tutti i fratelli lo rende
non solo al mistero della dignità umana ma a ciò che la fonda, cioè al mistero di
Gesù.
E ora mi rivolgo a Maria "dalla
quale è nato Gesù chiamato Cristo" (Mt 1,16). La madre di Gesù, di cui
celebriamo oggi la nascita, è stata vicina con discrezione e senza interferenze
alla vita della Chiesa primitiva specialmente con la sua preghiera di
intercessione. Mi ottenga ora di continuare con lei questo servizio per tutti
voi nella Gerusalemme terrena, nell'attesa della Gerusalemme celeste, quando
tutti saremo palesemente una cosa sola nel mistero del Padre.
(+Card. Carlo Maria Martini)
Duomo 8 settembre 2002
Leggi il testo integrale Vi porto nel cuore Omelia per la Natività della Beata Vergine Maria - Duomo di Milano, 8 settembre 2002
- Cardinale Carlo Maria Martini -
Signore, Tu sei la mia lampada,
Ti prego, Signore
di rischiarare la mia lampada che è la
preghiera:
preghiera che fa fatica ad accendersi,
che non è splendente come vorrei.
di rischiarare la mia lampada che è la
preghiera:
preghiera che fa fatica ad accendersi,
che non è splendente come vorrei.
Ti chiedo Signore di rischiararla
e però vorrei con più audacia,
fare mie le parole di Davide: tu sei la mia lampada.
e però vorrei con più audacia,
fare mie le parole di Davide: tu sei la mia lampada.
Non voglio quindi preoccuparmi troppo
della mia preghiera nella certezza che tu sei
la mia lampada, il sole dalla mia vita.
la mia lampada, il sole dalla mia vita.
Donaci, o Signore Dio nostro, di capire il mistero della preghiera.
Donami di coltivare la terra con umiltà e
semplicità di cuore, a imitazione della Vergine Maria.
Donami di coltivare la terra con umiltà e
semplicità di cuore, a imitazione della Vergine Maria.
Buona giornata a tutti. :-)
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