venerdì 4 ottobre 2019

Beato chi ama il Signore – San Francesco d’Assisi

A causa delle varie, insistenti, ininterrotte infermità, era ridotto al punto che ormai la carne era consumata e rimaneva quasi soltanto la pelle attaccata alle ossa.
Ma, per quanto strazianti fossero i suoi dolori, quelle sue angosce non le chiamava sofferenze, ma sorelle.
Una volta, vedendolo pressato più del solito dai dolori lancinanti, un frate molto semplice gli disse: « Fratello prega il Signore che ti tratti un po’ meglio, perché sembra che faccia pesare la sua mano su di te più del dovuto ».
A quelle parole, il Santo esclamò con un grido: « Se non conoscessi la tua schiettezza e semplicità, da questo momento io avrei in odio la tua compagnia, perché hai osato ritenere discutibili i giudizi di Dio a mio riguardo ». E, benché stremato dalla lunga e grave infermità, si buttò per terra, battendo le ossa indebolite nella cruda caduta. 
Poi baciò la terra, dicendo: « Ti ringrazio, Signore Dio per tutti questi miei dolori e ti prego, o Signore mio, di darmene cento volte di più, se così ti piace. Io sarò contentissimo, se tu mi affliggerai e non mi risparmierai il dolore, perché adempiere alla tua volontà è per me consolazione sovrappiena ».

- San Bonaventura da Bagnoregio -
Leggenda Maggiore, Capitolo XIV


Giotto, San Francesco, Il Transito, Assisi

Nel nome del Signore. 
Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l'anima e la mente, con tutta la forza e amano i loro prossimi come se stessi, e hanno in odio i loro corpi con i vizi e i peccati, e ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e fanno frutti degni di penitenza:
oh, come sono beati e benedetti quelli e quelle, quando fanno tali cose e perseverano in esse; perché riposerà su di essi lo Spirito del Signore e farà presso di loro la sua abitazione e dimora, e sono figli del Padre celeste, del quale compiono le opere, e sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo.
Siamo sposi, quando l'anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo per virtù di Spirito Santo. Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli. Siamo madri, quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino amore e della pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri.
Oh, come è glorioso, santo e grande avere in cielo un Padre!
Oh, come è santo, fonte di consolazione, bello e ammirabile avere un tale Sposo!
Oh, come è santo e come è caro, piacevole, umile, pacifico, dolce, amabile e desiderabile sopra ogni cosa avere un tale fratello e un tale figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, il quale offrì la sua vita per le sue pecore, e pregò il Padre dicendo: «Padre santo, custodisci nel tuo nome quelli che mi hai dato nel mondo; erano tuoi e tu li hai dati a me. E le parole che tu desti a me, io le ho date a loro; ed essi le hanno accolte ed hanno creduto veramente che sono uscito da te, e hanno conosciuto che tu mi hai mandato. Io prego per loro e non per il mondo. Benedicili e santificali! E per loro io santifico me stesso. Non prego soltanto per loro, ma anche per quelli che crederanno in me per la loro parola, perché siano santificati nell'unità, come lo siamo anche noi. E voglio, Padre, che dove sono io, siano anch'essi con me, affinché contemplino la mia gloria, nel tuo regno». Amen.

- San Francesco d’Assisi -



Buona giornata a tutti. :-)