Il re Erode aveva sentito dai Re Magi che a Betlemme era nato un re.
Divorato
dalla gelosia, immaginò un piano feroce: uccidere tutti i bambini della città... Giuseppe e Maria presero il Bambino Gesù e si incamminarono in fretta verso l’Egitto.
La sera del primo giorno di fuga, stanchi e affamati, cercarono rifugio in una
grotta.
Faceva freddo, la terra era bianca di brina. La famigliola si sistemò in un
angolo. Stavano stretti stretti per scaldarsi.
Un piccolo ragno si dondolava attaccato ad un filo d’entrata della grotta.
Quando vide il Bambino Gesù, volle fare qualcosa per lui.
Decise di tessere la
sua tela di fronte all’entrata della caverna per fare una delicata tendina.
Improvvisamente, lungo il sentiero, un drappello di soldati venne a cercare il
bambino per ucciderlo.
Quando stavano per entrare, il comandante notò la ragnatela. “Lasciate stare”
disse “non vedete che c‘è una grossa ragnatela intatta? Se qualcuno fosse
entrato nella grotta, l’avrebbe certamente rotta!”.
I soldati passarono oltre.
Così il piccolo ragno salvò la vita a Gesù, facendo l'unica cosa che sapeva fare: tessere la sua ragnatela.
(Racconto apocrifo)
Il Natale è fermarsi a contemplare quel
Bambino, il Mistero di Dio che si fa uomo nell’umiltà e nella povertà, ma è
soprattutto accogliere ancora di nuovo in noi stessi quel Bambino, che è Cristo
Signore, per vivere della sua stessa vita, per far sì che i suoi sentimenti, i
suoi pensieri, le sue azioni, siano i nostri sentimenti, i nostri pensieri, le
nostre azioni.
Celebrare il Natale è quindi manifestare la gioia, la novità, la
luce che questa Nascita ha portato in tutta la nostra esistenza, per essere
anche noi portatori della gioia, della vera novità, della luce di Dio agli
altri.
- Papa Benedetto XVI -
"Non chiederti
di cosa ha bisogno il
mondo...
Chiediti che cosa ti
rende felice
e poi fallo.
Il mondo ha bisogno
di persone felici..."
- Antoine De
Saint-Exupéry -