...Per intraprendere seriamente il cammino
verso la Pasqua e prepararci a celebrare la Risurrezione del Signore - la festa
più gioiosa e solenne di tutto l’Anno liturgico - che cosa può esserci di più
adatto che lasciarci condurre dalla Parola di Dio?
Per questo la Chiesa, nei
testi evangelici delle domeniche di Quaresima, ci guida ad un incontro
particolarmente intenso con il Signore, facendoci ripercorrere le tappe del
cammino dell’iniziazione cristiana: per i catecumeni, nella prospettiva di
ricevere il Sacramento della rinascita, per chi è battezzato, in vista di nuovi
e decisivi passi nella sequela di Cristo e nel dono più pieno a Lui.
La prima domenica dell’itinerario quaresimale
evidenzia la nostra condizione dell’uomo su questa terra.
Il combattimento
vittorioso contro le tentazioni, che dà inizio alla missione di Gesù, è un
invito a prendere consapevolezza della propria fragilità per accogliere la
Grazia che libera dal peccato e infonde nuova forza in Cristo, via, verità e
vita (cfr Ordo Initiationis Christianae Adultorum, n. 25).
E’ un deciso
richiamo a ricordare come la fede cristiana implichi, sull’esempio di Gesù e in
unione con Lui, una lotta “contro i dominatori di questo mondo tenebroso” (Ef
6,12), nel quale il diavolo è all’opera e non si stanca, neppure oggi, di
tentare l’uomo che vuole avvicinarsi al Signore: Cristo ne esce vittorioso, per
aprire anche il nostro cuore alla speranza e guidarci a vincere le seduzioni
del male.
Il Vangelo della Trasfigurazione del Signore
pone davanti ai nostri occhi la gloria di Cristo, che anticipa la risurrezione
e che annuncia la divinizzazione dell’uomo.
La comunità cristiana prende
coscienza di essere condotta, come gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, “in
disparte, su un alto monte” (Mt 17,1), per accogliere nuovamente in Cristo,
quali figli nel Figlio, il dono della Grazia di Dio: “Questi è il Figlio mio,
l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (v. 5).
E’ l’invito
a prendere le distanze dal rumore del quotidiano per immergersi nella presenza
di Dio: Egli vuole trasmetterci, ogni giorno, una Parola che penetra nelle
profondità del nostro spirito, dove discerne il bene e il male (cfr Eb 4,12) e
rafforza la volontà di seguire il Signore...
- papa Benedetto XVI -
dal "Messaggio per la Quaresima 2011" -
Come quando si nasconde il sole...
...se ci domandiamo: perché la Quaresima?
perché la Croce?, la risposta, in termini radicali, è questa: perché esiste il
male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni
male. Ma questa affermazione non è affatto scontata, e la stessa parola
'peccato' da molti non è accettata, perché presuppone una visione religiosa del
mondo e dell'uomo. In effetti è vero: se si elimina Dio dall'orizzonte del
mondo, non si può parlare di peccato.
Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l'ombra appare solo se c'è il sole; così l'eclissi di Dio comporta necessariamente l'eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato, che è cosa diversa dal 'senso di colpa' come lo intende la psicologia, si acquista riscoprendo il senso di Dio...
Di fronte al male morale l'atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore.
Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva...
Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l'ombra appare solo se c'è il sole; così l'eclissi di Dio comporta necessariamente l'eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato, che è cosa diversa dal 'senso di colpa' come lo intende la psicologia, si acquista riscoprendo il senso di Dio...
Di fronte al male morale l'atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore.
Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva...
- papa Benedetto XVI -
dal "Angelus del 13
marzo 2011"
Eclissi di Dio --> Eclissi del peccato
Se ci domandiamo: […] perché la Croce? la
risposta, in termini radicali, è questa: perché esiste il male, anzi, il
peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male. Ma questa
affermazione non è affatto scontata, e la stessa parola “peccato” da molti non
è accettata, perché presuppone una visione religiosa del mondo e dell’uomo.
In effetti è vero: se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato – che è cosa diversa dal “senso di colpa” come lo intende la psicologia – si acquista riscoprendo il senso di Dio. Lo esprime il Salmo Miserere, attribuito al re Davide in occasione del suo duplice peccato di adulterio e di omicidio: “Contro di te – dice Davide rivolgendosi a Dio – contro te solo ho peccato” (Sal 51,6).
In effetti è vero: se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato. Perciò il senso del peccato – che è cosa diversa dal “senso di colpa” come lo intende la psicologia – si acquista riscoprendo il senso di Dio. Lo esprime il Salmo Miserere, attribuito al re Davide in occasione del suo duplice peccato di adulterio e di omicidio: “Contro di te – dice Davide rivolgendosi a Dio – contro te solo ho peccato” (Sal 51,6).
- papa Benedetto XVI -
Angelus, Piazza San Pietro, 13 marzo 2011
Angelus, Piazza San Pietro, 13 marzo 2011
Buona giornata a tutti. :-)