Quando Paolo, nella lettera agli Ebrei, parla del prete,
la prima cosa che dice è che il prete è scelto fra gli uomini. A tal punto che
perfino l'eterno sommo sacerdote Gesù Cristo, nato da donna, soggetto alla
legge, pellegrino attraverso la valle di questa realtà peritura, volle essere
il figlio dell'uomo, un uomo, trovato in tutto simile a noi.
Il prete è un
uomo.
Non è fatto, dunque, di un legno diverso da quello di cui tutti siete
fatti: è vostro fratello.
Egli continua a condividere la sorte dell'uomo anche
dopo che la destra di Dio, attraverso la mano del vescovo, si è posata su di
lui: la sorte dei deboli, la sorte di quelli che sono stanchi, scoraggiati,
inadeguati, peccatori.
Gli uomini, però, se l'hanno a male, se uno si presenta
nel nome di Dio, pur essendo soltanto un uomo: vogliono messaggeri più splendidi,
araldi più convincenti, cuori più ardenti.
Accoglierebbero volentieri dei vittoriosi, di
quegli uomini che hanno sempre una risposta a tutto e un rimedio per tutto.
Terribile illusione! Quelli che vengono sono deboli, in timore e tremore,
uomini che devono anch'essi continuamente pregare: Signore, io credo, aiuta la
mia incredulità!
Che devono anch'essi continuamente battersi il petto: Signore,
abbi pietà di me, povero peccatore! Eppure essi proclamano la fede che vince il
mondo e portano la grazia, che trasforma i peccatori e i perduti in santi e
redenti.
Sono uomini quelli che vengono. Vengono e dicono, con la loro povera
umanità: vedete, Dio ha misericordia di uomini come noi; vedete, per i poveri e
per gli stolti, per i disperati e per i moribondi è sorta la stella della
grazia. Dicono, come messaggeri umani dell'eterno Dio: non vi adirate contro di
noi! Noi sappiamo di portare il tesoro di Dio in vasi di argilla; sappiamo che
la nostra ombra offusca continuamente la divina luce che dobbiamo portarvi.
Siate misericordiosi verso di noi, non giudicate, abbiate pietà della debolezza
sulla quale Dio ha posato il fardello troppo pesante della sua grazia. Considerate
come una promessa per voi stessi il fatto che noi siamo uomini: riconoscete da
ciò che Dio non ha orrore degli uomini. Voi avrete un giorno paura e orrore di
voi stessi, quando avrete sperimentato anche in voi che cosa è l'uomo, che cosa
c'è nell'uomo. Beati voi, allora, che non vi siete scandalizzati dell'uomo che
è nel prete. Egli è un uomo, affinché voi crediate che la grazia di Dio può
essere concessa all'uomo, al pover'uomo, così com'è.
- Karl Rahner -
Tratto da: "Sul sacerdozio", Brevi
Pubblicazioni - autore: Karl Rahner
"Sento che Gesù desidera che noi gli spegniamo la
sua sete di anime, dandogli in modo speciale il cuore dei sacerdoti...pregare
per i sacerdoti è fare un buon affare; noi preghiamo per quelli che salveranno
migliaia di anime."
- Santa Teresa di Gesù Bambino -
"Un prete o in Paradiso o all'inferno non va mai
solo, vanno sempre con lui un gran numero di anime, o salvate col suo santo
ministero e col suo buon esempio, o perdute con la sua negligenza
nell'adempimento dei propri doveri e col suo cattivo esempio."
- San Giovanni Bosco -
Sacerdoti, io non sono prete e non sono stato mai degno
di poterlo diventare. Come fate a vivere dopo aver celebrato la Messa?
Ogni giorno avete il Figlio di Dio nelle vostre mani!
Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha. Con la vostra bocca
voi trasformate la sostanza del pane in quella del Corpo di Cristo; voi
obbligate il Figlio di Dio a scendere sull'altare. Siete grandi, siete creature
immense, le più potenti che possano esistere!!!
Sacerdoti, ve ne scongiuriamo, siate santi. Se siete
santi voi, noi saremo salvi, se non siete santi voi, noi saremo perduti. Sì,
noi vogliamo il sacerdote santo, il sacerdote saggio, il sacerdote semplice, il
sacerdote crocifisso ogni giorno per amore delle anime e per l'ardore dei
cuori.
Tu sei la nostra fede, tu sei la nostra luce e guai se la
fiaccola si spegne o se il sale della terra perde il suo sapore. Perché il
sacerdote è il giovane di Dio, è l'astronauta di Dio.
Ricordati, o servo del Signore, che tu non sei un uomo
come gli altri. Il giorno in cui lo Spirito Santo ha inciso sopra di te un
carattere eterno, hai cessato di essere un uomo comune! Come quando Amstrong o
Collins o White entrano nella capsula e il Saturno 5 li lancia verso la luna,
non sono più uomini come gli altri, a loro non è lecito perdere un milionesimo
di secondo, sbagliare una manovra, tornare indietro, stancarsi o arrabbiarsi:
sono uomini del Cielo.
E tu, o sacerdote di Dio che devi portare il satellite
della salvezza, non sulla luna, ma travalicando gli infiniti spazi fin nel
cuore del Creatore, pensa alle tue immense e infinite responsabilità.
Se tu, o sacerdote, sei santo, sei grande, sei umile, sacrificato,
moribondo di giorno in giorno, consumato dall'amore del Divino Spirito e
dall'incanto di Maria, la giovinezza sarà salva, avremo vocazioni, avremo amore
di sacrificio e il mondo troverà la strada della luce.
A voi che siete gli atleti di Dio, i difensori di Dio,
gli appassionati di Dio, di Colui che è il dolce Padrone dell'essere e il
Fremito di tutte le cose, di Colui che non dimentica il volo di una rondine, la
lacrima di un uomo, il sorriso di un bimbo, il palpito d'amore di un cuore, a
voi è riservato il compito sublime e stupendo di annunciarlo con forza e
coraggio perché lui, che è tutto e solo Amore, ha bisogno di voi, ministri
prediletti, per donare la sua infinita gioia a tutti e in tutti rinascere ogni
giorno, grazie al vostro sì.
- Enrico Medi, servo di Dio -
Fonte: Donarsi è l'unico guadagno! , card.
Angelo Comastri, edizioni San Paolo 2010, pagine 28 e 29
Buona giornata a tutti. :-)