«I sogni, sappiamo,
sono davvero strani: qualcosa magari ci appare straordinariamente
chiara, minuziosa come la cesellatura di un orafo, su altre cose invece si
passa sopra senza notarle neppure come ad esempio lo spazio ed il tempo.
Credo che i sogni
nascano non dalla ragione, ma dal desiderio, non dalla testa, ma dal cuore,
anche se la mia ragione in sogno si è esibita qualche volta in ingegnosi voli
non da poco.
Certo è che in sogno
accadono cose del tutto incomprensibili. Mio fratello, ad esempio, è morto
cinque anni fa, qualche volta lo sogno: egli prende parte alle cose della mia
vita, siamo molto interessati l'uno all'altro, ma intanto, durante tutto lo
svolgimento del sogno, io sono pienamente cosciente che mio fratello è morto e
sepolto.
E va bene,
ammettiamolo pure, è un sogno, ma questa vita che viene tanto esaltata, io
volevo finirla suicidandomi, invece il mio sogno, oh! Esso mi ha indicato una
vita nuova.»
- Fëdor Michajlovič
Dostoevskij -
A volte incontri persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo
interesse fin dal primo sguardo. All'improvviso, in maniera inaspettata, prima
che una sola parola venga pronunciata.
Dove mai ho letto che
un condannato a morte, un'ora prima di morire, diceva o pensava che, se gli
fosse toccato vivere in qualche luogo altissimo, su uno scoglio, e su uno
spiazzo così stretto da poterci posare soltanto i due piedi, - avendo intorno a
sé dei precipizi, l'oceano, la tenebra eterna, un'eterna solitudine e una
eterna tempesta, e rimanersene così, in un metro quadrato di spazio, tutta la vita,
un migliaio d'anni, l'eternità, - anche allora avrebbe preferito vivere che
morir subito?
Pur di vivere, vivere,
vivere! Vivere in qualunque modo, ma vivere!...
Quale verità! Dio, che
verità! È un vigliacco l'uomo!... Ed è un vigliacco chi per questo lo chiama
vigliacco.
- Fëdor Michajlovič
Dostoevskij -