E, fra l'altro, pensava alla S.S. Trinità;
si sforzava di comprendere un poco di questo mistero difficilissimo, per
poterne dare delle spiegazioni.
Quand'ecco fu distratto da un graziosissimo
bambino che sembrava assai affacendato nell'attingere acqua dal mare con una
conchiglia, e nel versare ripetutamente quell'acqua entro una buca che
aveva scavato nella sabbia.
Il Santo si fermò e domandò al bambino: -
Che fai? Perchè ti affanni tanto a versar acqua in questa buca? -
E il bambino rispose: - Voglio svuotare il
mare e versarne tutta l'acqua in questa buca. -
- Impossibile - esclamò Agostino
sorridendo, - non vedi quanto è grande il mare? Come potrai tu far entrare
quella immensa quantità di acqua in una buca cosi piccola? -
Il Bambino guardò lungamente Agostino,
fissandolo con uno sguardo significativo e penetrante, e poi aggiunse: - Io non
posso svuotare il mare e farlo entrare in questa buca? E tu vuoi comprendere
come è fatto Dio, che è infinitamente più grande del mare?... La tua intelligenza,
in confronto alle infinite perfezioni di Dio, è più piccola del fosso, che io
ho fatto sulla sabbia. -
Detto questo il bambino s'illuminò di una
luce celeste... e disparve.
Era un angelo del Paradiso, che Dio aveva
mandato al santo, per dargli un insegnamento tanto importante, e cioè che la
nostra intelligenza è troppo limitata e non può comprendere la natura di Dio e
le sue infinite perfezioni.
Perché chiedere qualcosa a Dio?
Potrebbe sembrare strano che Dio ci comandi di fargli
delle richieste quando egli conosce, prima ancora che glielo domandiamo, quello
che ci è necessario. Dobbiamo però riflettere che a lui non importa tanto la
manifestazione del nostro desiderio, cosa che egli conosce molto bene, ma
piuttosto che questo desiderio si ravvivi in noi mediante la domanda perché
possiamo ottenere ciò che egli è già disposto a concederci.
- Sant' Agostino -
Lettera a Proba, dalla Liturgia delle Ore, vol. IV, p. 363
Lettera a Proba, dalla Liturgia delle Ore, vol. IV, p. 363
Cantiamo qui l’Alleluia… qui cantiamo
da morituri, lassù da immortali.
Qui nella speranza, lassù
nella realtà.
Qui da esuli e pellegrini,
lassù nella patria.
Cantiamo da viandanti.
Canta ma cammina.
Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità.
Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità.
Se progredisci è segno che cammini, ma
devi camminare nel bene, devi avanzare nella retta fede, devi progredire nella
santità.
Canta e cammina.
- Sant'Agostino -
Canta e cammina.
- Sant'Agostino -
Il vero amore è amare e
lasciarsi amare. E’ più difficile lasciarsi amare che amare. Per questo è tanto
difficile arrivare all’amore perfetto di Dio, perché possiamo amarlo, ma la
cosa importante è lasciarsi amare da Lui. Il vero amore è aprirsi a questo amore
che ci precede e che ci provoca una sorpresa.
- Papa Francesco -
18 gennaio 2015 – Incontro coi giovani a Manila
Buona giornata a tutti. :-)