Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E
ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità
di carattere economico, che sfugge alle logiche razionali.
Io detesto
soprattutto il potere di oggi. Ognuno odia il potere che subisce, quindi odio
con particolare veemenza il potere di questi giorni.
È un potere che manipola i corpi in un modo orribile, che non ha niente da
invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o da Hitler.
Li manipola
trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore, istituendo dei nuovi
valori che sono dei valori alienanti e falsi, i valori del consumo, che
compiono quello che Marx chiama un genocidio delle culture viventi, reali,
precedenti. Sono caduti dei valori, e sono stati sostituiti con altri valori.
Sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti da altri
modelli di comportamento.
Questa sostituzione non è stata voluta dalla gente,
dal basso, ma sono stati imposti dal nuovo potere consumistico, cioè la nostra
industria italiana pluri-nazionale e anche quella nazionale degli
industrialotti, voleva che gli italiani consumassero in un certo modo, un certo
tipo di merce, e per consumarlo dovevano realizzare un nuovo modello umano.
- Pier Paolo Pasolini -
Amos Cassioli (1832 - 1891), "Donne che giocano a
biliardo"
Stupenda
e misera città,
che m'hai insegnato
ciò che allegri e feroci
gli uomini imparano bambini,
le piccole cose in cui la grandezza
della vita in pace si scopre, come
andare duri e pronti nella ressa
delle strade, rivolgersi a un altro uomo
senza tremare, non vergognarsi
di guardare il denaro contato
con pigre dita dal fattorino
che suda contro le facciate in corsa
in un colore eterno d'estate;
a difendermi, a offendere, ad avere
il mondo davanti agli occhi e non
soltanto in cuore, a capire
che pochi conoscono le passioni
in cui io sono vissuto:
che non mi sono fraterni, eppure sono
fratelli proprio nell'avere
passioni di uomini
che allegri, inconsci, interi
vivono di esperienze
ignote a me. Stupenda e misera
città che mi hai fatto fare
esperienza di quella vita
ignota: fino a farmi scoprire
ciò che, in ognun, era il mondo.
- Pier Paolo Pasolini -
(Il Pianto della Scavatrice, 1956)
gli uomini imparano bambini,
le piccole cose in cui la grandezza
della vita in pace si scopre, come
andare duri e pronti nella ressa
delle strade, rivolgersi a un altro uomo
senza tremare, non vergognarsi
di guardare il denaro contato
con pigre dita dal fattorino
che suda contro le facciate in corsa
in un colore eterno d'estate;
a difendermi, a offendere, ad avere
il mondo davanti agli occhi e non
soltanto in cuore, a capire
che pochi conoscono le passioni
in cui io sono vissuto:
che non mi sono fraterni, eppure sono
fratelli proprio nell'avere
passioni di uomini
che allegri, inconsci, interi
vivono di esperienze
ignote a me. Stupenda e misera
città che mi hai fatto fare
esperienza di quella vita
ignota: fino a farmi scoprire
ciò che, in ognun, era il mondo.
- Pier Paolo Pasolini -
(Il Pianto della Scavatrice, 1956)
“L’occhio guarda… è
l’unico che può accorgersi della bellezza…la bellezza si vede perchè è viva, e
quindi reale.
Diciamo meglio, che può capitar di vederla. Dipende da dove si
svela. Il problema è avere gli occhi e non saper vedere, non guardare le cose
che accadono. Occhi chiusi. Occhi che non vedono più.
Che non sono più curiosi.
Che non si aspettano che accada più niente. forse perchè non credono che la
bellezza esista. Ma, sul deserto delle nostre strade lei passa, rompendo il
finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio.”
- Pier Paolo Pasolini -
“Io posso essere uno che non crede, ma uno che non crede ha nostalgia per qualcosa in cui credere”.
- Pier Paolo Pasolini -
“Io posso essere uno che non crede, ma uno che non crede ha nostalgia per qualcosa in cui credere”.
- Pier Paolo Pasolini -
«Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che
questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole,
l’erba, la gioventù. L’amore per la vita è divenuto per me un vizio più
micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile.
Come finirà tutto ciò? Lo ignoro».
- Pier Paolo Pasolini -
“Il cinema in forma di poesia”
Buona giornata a tutti. :-)