Santa Maria, donna dell’ultima ora, quando
giungerà per noi la grande sera e il sole si spegnerà nei barlumi del
crepuscolo, mettiti accanto a noi perché possiamo affrontare la notte.
Piàntati sotto la nostra croce e sorvegliaci nell’ora
delle tenebre.
Liberaci dallo sgomento del baratro. Pur nell’eclisse, donaci trasalimenti
di speranza. Infondici nell’anima affaticata la dolcezza del sonno.
Dissipa in
noi la paura della morte!
Se tu ci darai una mano,
non avremo più paura di lei.
Anzi, l’ultimo istante della nostra vita, lo
sperimenteremo come l’ingresso nella Cattedrale sfolgorante di luce, al termine
di un lungo pellegrinaggio con la fiaccola accesa. Giunti sul sagrato, dopo
averla spenta, deporremo la fiaccola. Fa’, ti preghiamo, che la nostra morte
possiamo viverla così.
Il calore del tuo volto, in quell’estremo istante della
vita, evocherà dalle tombe mai aperte della nostra coscienza un altro istante:
il primo dopo la nascita, quando abbiamo sperimentato il calore di un altro
volto, che rassomigliava tanto al tuo.
E forse solo allora, sia pure con le
luci fioche della mente che si spegne, capiremo che i dolori dell’agonia altro
non sono che travagli di un parto imminente.
Santa Maria, donna dell’ultima ora, disponici al grande
viaggio.
Aiutaci ad allentare gli ormeggi senza paura.
Sbriga tu stessa le
pratiche del nostro passaporto. Se ci sarà il tuo viso, non avremo più nulla da
temere sulla frontiera.
Aiutaci a saldare, con i segni del pentimento e con la
richiesta di perdono, le ultime pendenze nei confronti della giustizia di Dio.
Mettici in regola le carte, insomma, perché, giunti alla porta del paradiso,
essa si spalanchi al nostro bussare.
Ed entreremo finalmente nel Regno, accompagnati
dall’eco dello Stabat Mater che, con accenti di mestizia e di speranza, ma
anche con l’intento di accaparrarci anzitempo la tua protezione, abbiamo
cantato tante volte nelle nostre chiese al termine della Via Crucis: “Quando
corpus morietur, fac ut animae donetur paradisi gloria. Amen!”
(don Tonino Bello)
Papa Francesco - Preghiera Mariana 12 ottobre 2013
Alla misericordia di Dio - lo sappiamo - nulla è
impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia.
E Maria, che con il suo “sì” ha aperto la porta a Dio
per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e
tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la
sua misericordia di Padre.
Papa Francesco - Preghiera Mariana 12 ottobre 2013
Tre sono i più conosciuti appellativi
della Madre di Dio.
Il primo è «Maria», il nome anagrafico, quello che la
designa donna tra le donne, creatura tra le creature.
Il secondo è «Piena di
grazia», è il nome che Dio stesso comanda di pronunciare e che designa la sua
identità profonda: amata eternamente e gratuitamente da Dio.
«Serva» è il nome
che Maria dà di se stessa. La sua vita è un vivere per amare.
“Beata colei che ha creduto” (Lc
1,43.45)
Santissimo Nome di Maria, si festeggia il 12 settembre
- Davide Caldirola -
Santa Maria Mediatrice
O Maria, nostra Mediatrice,
in te il genere umano
ripone tutta la sua gioia.
Da te attende protezione.
In te solo trova il suo rifugio.
Ed ecco, anch’io
vengo a te con tutto il mio fervore,
perchè non ho coraggio
di avvicinarmi a tuo Figlio:
pertanto imploro la tua intercessione
per ottenere salvezza.
O tu che sei compassionevole,
o tu che sei la Madre
del Dio di misericordia,
abbi pietà di me.
S. Efrem Siro, IV sec.
Buona giornata a tutti :-)