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Certe volte il silenzio accende la carità.
C’è un silenzio che viene da Dio e porta a Dio, ma c’è un silenzio che viene dall’egoismo e porta all’egoismo.
Non deve uscire dalla mia bocca ciò che non uscirebbe se fosse presente quella persona di cui parlo.
Di fronte a una mormorazione non ho il diritto di lasciar correre, perché non posso lasciar correre un’ingiustizia.
Se critico con viltà devo riparare. Non è un atto di generosità, ma semplicemente un preciso dovere di coscienza.
A volte, esprimendo un giudizio cattivo o almeno negativo su un responsabile, distruggo la confidenza e la stima: se me ne rendo conto ho una colpa davanti a Dio, ho sulla coscienza l’obbligo di una riparazione che spesso purtroppo …. non si ripara più.
La carità esige che io indovini i bisogni degli altri.
Se non si sta attenti, l’orgoglio ferito porta a immancabili peccati contro la carità.
Facendo la carità ai poveri posso violare la carità: mancando loro di rispetto, violando la loro libertà, giudicandoli.
Non mi è lecito disprezzare nessuno, nemmeno il più peccatore.
Chi è ironico è soggetto a gravi mancanze di carità.
Chi è ironico sovente è rispettato da tutti ma amato da nessuno.
Posso non comprendere tutti, ma devo rispettare tutti.
Chi per temperamento o per abitudine è portato alla finzione, porta in sé un grave ostacolo alla carità.
L’amicizia non è un male, è un bene, è un dono di Dio, posso farne un mezzo che mi porta a lui o un mezzo che mi allontana da lui.
L’amicizia vera non è fatta di infingimenti e di segreti.
L’amicizia che mi porta a dimenticare gli altri non è amicizia buona.
L’amicizia che distoglie dalla preghiera e dall’intimità con Dio è amicizia di cattiva lega.
L’amicizia vera è fatta di sacrificio.
L’amicizia vera non è gelosa né esclusivista.
L’amicizia vera fortifica il cuore nella fedeltà a Dio e nell’amore al prossimo.
Bisogna perdonare anche quando il perdono è impossibile.
Ecco un testo importante per la vita comune, contenuto nella regola di Taizè: “Il prendere in giro le persone è un veleno della vita comune, è una cosa perfida, perché in questo modo sono lanciate in faccia verità che non si osano dire a tu per tu. E’ anche una cosa bassa , perché rovina la persona di un fratello davanti agli altri.”
(Padre Andrea Gasparino)
Fonte: "Richiami del deserto” di Andrea Gasparino, Ed. Paoline, pagg, 21,22,23
Buona giornata a tutti. :-)