La giovinezza non è un periodo della vita
essa è uno stato dello spirito,
un effetto della volontà,
una qualità dell’immaginazione,
un’intensità emotiva,
una vittoria del coraggio sulla timidezza,
del gusto dell’avventura sull’amore del conforto.
Non si diventa vecchi per aver vissuto un certo numero di anni,
essa è uno stato dello spirito,
un effetto della volontà,
una qualità dell’immaginazione,
un’intensità emotiva,
una vittoria del coraggio sulla timidezza,
del gusto dell’avventura sull’amore del conforto.
Non si diventa vecchi per aver vissuto un certo numero di anni,
si diventa vecchi perché si è abbandonato il nostro ideale.
Gli anni aggrinziscono la pelle,
la rinuncia al nostro ideale aggrinzisce l’anima.
la rinuncia al nostro ideale aggrinzisce l’anima.
Le preoccupazioni, le incertezze, i timori e i dispiaceri
sono i nemici che, lentamente, ci fanno piegare verso la terra
e diventare polvere prima della morte.
sono i nemici che, lentamente, ci fanno piegare verso la terra
e diventare polvere prima della morte.
Giovane è colui che si stupisce e si meraviglia,
che domanda come un ragazzo insaziabile: “E dopo?”
che sfida gli avvenimenti e trova la gioia nel gioco della vita.
che domanda come un ragazzo insaziabile: “E dopo?”
che sfida gli avvenimenti e trova la gioia nel gioco della vita.
Voi siete così giovani come la vostra fede,
così vecchi come la vostra incertezza,
così giovani come la vostra speranza,
così vecchi come il vostro scoramento.
così vecchi come la vostra incertezza,
così giovani come la vostra speranza,
così vecchi come il vostro scoramento.
Voi resterete giovani fino a quando resterete ricettivi,
ricettivi a ciò che è bello, buono e grande,
ricettivi ai messaggi della natura, dell’uomo, dell’infinito.
Se un giorno il vostro cuore dovesse essere morso dal pessimismo
e corroso dal cinismo,
possa Dio aver pietà delle vostre anime di vecchi.
ricettivi a ciò che è bello, buono e grande,
ricettivi ai messaggi della natura, dell’uomo, dell’infinito.
Se un giorno il vostro cuore dovesse essere morso dal pessimismo
e corroso dal cinismo,
possa Dio aver pietà delle vostre anime di vecchi.
- Generale Douglas Mac Arthur -
«Il futuro è di
coloro che credono nella bellezza dei propri sogni».
Il sogno, spesso screditato e deriso da coloro che si
definiscono «realisti», ha un potere straordinariamente trasformante e sollecitante.
Il
sogno è un acceleratore di emozioni e motivazioni, galvanizza le energie aprendo il
campo delle possibilità e rendendoci capaci di cambiare il corso delle cose o di
trasfigurare una realtà banale.
Colui che sa sognare, che sa immaginare, eleva il suo
entusiasmo così in alto da asservire la realtà ai propri sogni.
Tutte le grandi
scoperte, tutte le grandi azioni, tutto ciò che ha influenzato la storia dell'umanità non è stato
compiuto sotto la spinta della necessità o degli obblighi della vita concreta, ma per inseguire
un sogno. Gaston Bachelard aveva questo motto: «Immaginare è alzare la
realtà di un tono».
Realizzarsi è elevare i propri sogni fino all'età adulta
della realtà e alla maturità del desiderio soddisfatto.
«Diventa ciò che sei». Questa famosa frase di Pindaro,
uno dei più celebri poeti lirici greci, è stata ripresa e commentata da
Nietzsche in questi termini:
«Devi diventare l'uomo che sei. Fai ciò che
soltanto tu puoi fare. Divieni costantemente colui che sei, il maestro e lo
scultore di te stesso».
Un'esortazione di questo genere non è priva di
paradosso: ciò che siamo, dobbiamo diventarlo o lo siamo già?
In realtà
diventiamo davvero noi stessi nel momento in cui realizziamo i nostri desideri o
quando rispondiamo a una chiamata. Il nostro equilibrio dipende dunque da
questo adeguamento perpetuo tra l'immagine che abbiamo di noi stessi e la
realtà che si concretizza nella nostra vita e alla quale ci sentiamo
chiamati.
Buona giornata a tutti. :-)