Visualizzazione post con etichetta preghiera di intercessione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta preghiera di intercessione. Mostra tutti i post

domenica 5 maggio 2024

San Gesù Bambino di Praga, preghiere d'intercessione

 


Olio benedetto della lampada del Santo Gesù Bambino di Praga

Molti fedeli, fiduciosi nella potenza e nella bontà del Santo Bambino Gesù, nel caso di malat­tia fanno ricorso all'uso dell'Olio della lampada che arde notte e giorno dinanzi alla sua prodigiosa immagine collocata nel nostro santuario. 

Gli effetti straordinari, che generalmente si riscontrano, stanno a dimostrare l'efficacia di tale sacramentale che il Salvatore generosamente of­fre a sollievo dei dolori. 

L'olio benedetto viene spedito a conforto degli infermi su richiesta degli interessati. Non c'è dubbio che l'onnipotente Bambino vuole premia­re ampiamente la fede di chi confida in Lui: fede che tanto più ottiene quanto più è grande e profonda. Tale fede però per quanto viva deve sempre essere accompagnata dalla preghiera umile e sincera che tanto può sul Cuore divino. 

Chi dunque fa uso dell'olio della lampada, oltre a nutrire ferma fiducia nella sua efficacia, deve pregare tanto il Bambino Gesù e imitarlo. 

Pur non essendo prescritta alcuna formula particolare di preghiera per l'uso dell'olio, si suggerisce un metodo facile ed efficace, cioè: 

1. Accostarsi ai sacramenti. 

2. Cercare di alimentare la fede nella potenza di Gesù Bambino, ripetendogli spesso: "Signore, accresci la mia fede!' 

3. Per tre o nove giorni recitare devotamente la coroncina a Gesù Bambino e, durante l'unzione, la preghiera opportuna (vedi più avanti), termi­nando con la giaculatoria: "Santo Bambino Gesù, benedicimi". 

Per l'unzione è sufficiente anche una sola goccia d'olio, che può essere stesa, in forma di croce, sulla parte malata o in altra parte del corpo. 

Preghiera recitata dai malati, quando usano l'Olio del Santo Bambino.

Il malato o chi per lui, prima dell'unzione dice: 

“O caro Bambino Gesù, ecco un pove­ro sofferente che, sorretto dalla viva fede, invoca il tuo divino aiuto a rimedio delle sue infermità. Questo olio che io uso e che arse davanti alla tua santa immagine sia, o Gesù, il lenimento dei miei dolori ed affretti, se così a te piace, la guarigione dei mali che mi affliggono. In te ripongo tutta la mia fiducia. So che tu puoi tutto e sei tanto misericordioso, anzi sei la misericordia infinita. Grande Piccino, per la tua virtù divina, per l'immenso amore che porti ai sofferenti, agli afflitti, a tutti i bisognosi, ascoltami, benedicimi, soccorrimi, consolami. Amen. “

Tratto da: “Il devoto di Gesù Bambino di Praga”





Preghiera di intercessione rivelata da Maria Santissima al Venerabile  Padre  Cirillo, carmelitano scalzo, primo apostolo della devozione al S. Bambino di Praga

 O Bambino Gesù, io ricorro a Voi, 
e Vi prego che per l'intercessione 
della vostra San­ta Madre, 
vogliate assistermi in questa mia necessità
(si può esporla), 
perché credo fer­mamente che la vostra Divinità mi può soc­correre. 
Spero con tanta fiducia di ottenere la vostra santa grazia. 
Vi amo con tutto il mio cuore e con tutte le forze dell'anima mia;
mi pento sinceramente dei miei peccati, e Vi supplico, o buon Gesù,
a darmi la forza di trionfarne. 
Propongo di non più offendervi, e a Voi
mi offro disposto a tutto soffrire, an­ziché darvi il minimo disgusto.
D'ora innanzi voglio servirvi con ogni fedeltà, e, per amor vostro,
o Divin Bambino, io amerò il mio pros­simo come me stesso.
Pargoletto onnipotente, Signore Gesù, io di nuovo Ve ne scongiuro,
assistetemi in questa circostanza... 
Fatemi la grazia di possedervi
eternamente con Maria e Giuseppe, 
e di adorarvi con gli Angeli
santi nella Corte del Cielo. Così sia.







































Buona giornata a tutti :-)

lunedì 1 gennaio 2024

1° gennaio 2024 Divina Maternità della Beata Vergine Maria

 Maria!
Quando Tu forse
avevi altri progetti di vita,
Dio è entrato nella Tua vita
con il Suo progetto speciale.
E Tu, come umile Sua serva,
gli hai generosamente aperto
le porte del Tuo cuore.
Il Tuo esempio mi sprona
a volgermi anch'io verso Il Signore
per dirgli:
“Vieni nei miei sogni
e nei miei progetti,
nelle mie speranze
e nelle mie paure".
Perciò, Signore
entra nelle mie tenebre,
nelle mie angosce
e nelle mie sofferenze.
Entra anche
in quegli angoli
della mia vita
in cui ho amato
più la mia volontà
che la Tua.



L'Annuncio a Maria

Quale dev'essere la nostra risposta al dono supremo? 
Nel rac­conto dell' annunciazione la risposta è formulata attraverso una autodefinizione di Maria: "Io sono la serva del Signore". L'a­spetto di umiltà in quella parola "serva" è stato spesso sottoli­neato e non sempre felicemente, dirottato spesso verso consa­pevoli o inconsce conclusioni antifemminili: l'umiltà, il nascon­dimento, la discrezione devono essere le doti della donna che vuole imitare Maria. 
In realtà il titolo è solenne, è quello che esprime dignità della sposa ed è anche il titolo classico dei per­sonaggi che devono espletare una funzione decisiva nella storia della salvezza: servo del Signore è Abramo, è Mosè, Giosuè, è Davide, sono i profeti e "Servo del Signore" per eccellenza sarà il Messia: Maria ha la coscienza che in lei, donna semplice e co­mune, Dio ha realizzato l'intervento grandioso e definitivo del­la salvezza "attesa da tutte le generazioni". 
Maria afferma, quin­di, la piena coscienza della sua vocazione e del suo destino: E da questo momento in avanti la sua missione è quella di acco­gliere il dono sublime di quel figlio: "avvenga di me quello che hai detto". 
Con questa adesione nella fede e nell'amore Maria diventa l'emblema del vero discepolo di Dio.

- Card. Gianfranco Ravasi - 




«… e gli auguri Nostri riguardano ogni bene; ogni bene migliore; ogni bene desiderabile. Essi attingono alla sorgente di ogni bene, che è Dio; e non temono d'essere troppo abbondanti e troppo audaci. 
Essi osano aspirare anche ai beni più grandi e più difficili! 
Sì, Noi vogliamo con i Nostri voti confortare la speranza di ogni cuore; e la speranza del mondo.
Avrà in quest'anno nuovo il mondo la prosperità necessaria alla sua vita e al suo benessere? 
Noi lo auguriamo, Noi lo speriamo! Avrà il mondo i pensieri ed i propositi di bontà, di giustizia, di onestà, di libertà, di concordia, che lo possono fare migliore e felice? 
Noi lo auguriamo, Noi lo speriamo! E avrà la pace il mondo; la pace sempre così fragile e compromessa, sempre così offesa e minacciata, sempre così desiderabile e necessaria? 
Si, Noi lo auguriamo e Noi lo speriamo!»

- beato Paolo VI, papa
Angelus 1° gennaio 1965



Santa Maria Vergine

Santa Maria Vergine,
non vi è alcuna simile a Te,
nata nel mondo, fra le donne;
Figlia e Ancella dell'altissimo Re,
il Padre Celeste;
Madre del Santissimo Signore nostro Gesù Cristo;
Sposa dello Spirito Santo.
Prega per noi con San Michele Arcangelo,
e con tutte le Virtù dei cieli
e con tutti i Santi,
presso il tuo santissimo Figlio diletto,
nostro Signore e Maestro.

Questa preghiera fa parte dell'Ufficio della Passione del Signore, compilata da S. Francesco, veniva annunciata prima del salmo di ogni ora e recitata per intero alla fine dello stesso salmo.


Con la protezione della Vergine Maria, tanti auguri di Buon Anno a tutti voi, ai sogni che vorrete realizzare, ai buoni propositi ed ai traguardi che vorrete superare.
 
Vi auguro la pace nel cuore, questa è la nostra più grande ricchezza! 

E soprattutto prego affinchè terminino le terribili guerre in atto in tutto il Mondo.

Stefania

giovedì 24 giugno 2021

Il testamento spirituale di Santa Bernadette Soubirous

 Per l’indigenza di mamma e papà

per la rovina del mulino, per il vino della stanchezza,
per le pecore rognose: grazie, mio Dio!

Bocca di troppo da sfamare che ero;
per i bambini accuditi, per le pecore custodite, grazie!

Grazie o mio Dio, per il Procuratore,
per il Commissario, per i Gendarmi,
per le dure parole di Peyremale.

Per i giorni in cui siete venuta, Vergine Maria,
per quelli in cui non siete venuta,
non vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso.

Ma per lo schiaffo ricevuto, per le beffe, per gli oltraggi,
per coloro che mi hanno presa per pazza,
per coloro che mi hanno presa per bugiarda,
per coloro che mi hanno presa per interessata.
GRAZIE, MADONNA!

Per l’ortografia che non ho mai saputa,
per la memoria che non ho mai avuta,
per la mia ignoranza e per la mia stupidità, grazie!

Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra
una bambina più stupida di me, avreste scelto quella!

Per la mia madre morta lontano,
per la pena che ebbi quando mio padre,
invece di tendere le braccia alla sua piccola Bernadette,
mi chiamò Suor Maria Bernarda: grazie, Gesù!

Grazie per aver abbeverato di amarezza
questo cuore troppo tenero che mi avete dato.

Per Madre Giuseppina che mi ha proclamata:
“Buona a nulla”.
GRAZIE!

Per i sarcasmi della madre Maestra, la sua voce dura,
le sue ingiustizie, le sue ironie,
e per il pane della umiliazione, grazie!

Grazie per essere stata quella cui la Madre Teresa
Poteva dire: “Non me ne combinate mai abbastanza”.

Grazie per essere stata quella privilegiata
dai rimproveri, di cui le mie sorelle dicevano:
“Che fortuna non essere come Bernadette.
Grazie di essere stata Bernadette,
minacciata di prigione perché vi avevo vista,
Vergine Santa!

Guardata dalla gente come bestia rara;
quella Bernadette così meschina che a vederla si diceva:
“Non è che questa?!”.

Per questo corpo miserando che mi avete dato,
per questa malattia di fuoco e di fumo,
per le mie carni in putrefazione,
per le mie ossa cariate, per i miei sudori,
per la mia febbre, per i miei dolori sordi e acuti,
GRAZIE MIO DIO!

Per quest’anima che mi avete data, per il deserto della aridità interiore,
per la vostra notte e per i vostri baleni,
per i vostri silenzi e i vostri fulmini;
per tutto,
per Voi assente e presente, grazie! Grazie o Gesù!




PREGHIERA A SANTA BERNADETTE

O Santa Bernadette,
fanciulla semplice e pura,
che hai contemplato diciotto volte a Lourdes
la bellezza dell'Immacolata
e hai pregato con Lei
e che poi hai voluto nasconderti nel chiostro di Nevers
e offrirti a Dio per i peccatori,
ottienimi quello spirito di purezza, di semplicità,
di mortificazione e di preghiera
che condurrà anche me
alla visione di Dio e di Maria in Cielo. Amen.

Pater, Ave, Gloria



Il canto dell’anima
 
“Siate capaci di colmare la terra di Misericordia!
Riempite tutte le solitudini di oggi, tutte le
assenze di amore, tutte le nostalgie di accoglienza.
Siate mani di risurrezione.
Abbiate la gioia di Cristo Risorto
e presente in mezzo a noi;
la gioia della preghiera che giura sull’impossibile.
La gioia della fede, del chicco di grano,
seminato, forse per tanto tempo,
nell’oscurità della terra, squarciato dalla morte,
dalla persecuzione, dal dolore,
e che diventa, adesso,
spiga di pane, di primavera”.



La  benedizione della Vergine Maria discenda su di noi.
Amen
La benedizione di tutti i Santi e Sante ci custodisca in questa notte.
Amen
L'angelo custode ci protegga dalle insidie del nemico maligno.
Amen.
Nel  nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo


Buona giornata a tutti. :-)

sabato 1 maggio 2021

Preghiere di intercessione a san Giuseppe

"Glorioso san Giuseppe, modello di tutti i lavoratori, ottenetemi la grazia di lavorare con spirito di penitenza per l'espiazione dei miei numerosi peccati;
di lavorare con coscienza, mettendo il culto del dovere al di sopra delle mie inclinazioni;
di lavorare con riconoscenza e gioia, considerando come un onore di impiegare e far fruttare, mediante il lavoro, i doni ricevuti da Dio;
di lavorare con ordine, pace, moderazione e pazienza, senza mai retrocedere davanti alla stanchezza e alle difficoltà;
di lavorare specialmente con purezza di intenzione e distacco da me stesso, avendo sempre davanti agli occhi la morte e il conto che dovrò rendere del tempo perso, dei talenti inutilizzati, del bene omesso, del vano compiacimento nel successo, così funesto all'opera di Dio.
Tutto per Gesù, tutto per Maria, tutto a vostra imitazione, o patriarca Giuseppe!
Questo sarà il mio motto per tutta la vita e al momento della morte. Così sia."

Pio X - Preghiera a S. Giuseppe, patrono dei lavoratori



"Oltre che nella sicura protezione, la Chiesa confida anche nell'insigne esempio di Giuseppe, un esempio che supera i singoli stati di vita e si propone all'intera comunità cristiana, quali che siano in essa la condizione e i compiti di ciascun fedele."


Giovanni Paolo II - Es. Ap. "Redemptoris custos", 15 agosto 1989



O San Giuseppe, la cui protezione è così grande, così forte, così sollecita davanti al trono di Dio, ti affido tutti i miei interessi e i miei desideri. 

O San Giuseppe, assistimi con la tua potente intercessione, e ottieni per me dal tuo Figlio divino tutte le benedizioni spirituali attraverso Gesù Cristo, nostro Signore, di modo che essendomi affidato al tuo potere celeste possa offrire il mio ringraziamento e il mio omaggio al più amorevole dei padri. 

O San Giuseppe, non mi stanco mai di contemplare te e Gesù addormentato tra le tue braccia; non oso avvicinarmi mentre Egli riposa accanto al tuo cuore. 

Stringilo in nome mio e bacia il Suo capo per me, e chiedigli di restituire il bacio quando sarò sul letto di morte. 

San Giuseppe, patrono delle anime che stanno per morire, prega per me. Amen.


Buona giornata a tutti. :-)

http://www.leggoerifletto.it


seguimi sulla mia pagina YouTube


https://www.youtube.com/c/leggoerifletto





sabato 1 agosto 2020

L'amore di Cristo - Sant'Alfonso Maria de' Liguori

Tutta la santità e la perfezione di un'anima consiste nell'amar Gesù Cristo nostro Dio, nostro sommo bene e nostro Salvatore. La carità è quella che unisce e conserva tutte le virtù che rendono l'uomo perfetto.
Forse Iddio non si merita tutto il nostro amore? Egli ci ha amati sin dall'eternità. «Uomo, dice il Signore, considera ch'io sono stato il primo ad amarti. Tu non eri ancora al mondo, il mondo neppure v'era ed io già t'amavo. Da che sono Dio, io t'amo». Vedendo Iddio che gli uomini si fan tirare dà benefici, volle per mezzo de' suoi doni cattivarli al suo amore. Disse pertanto: «Voglio tirare gli uomini ad amarmi con quei lacci con cui gli uomini si fanno tirare, cioè coi legami dell'amore». Tali appunto sono stati i doni fatti da Dio all'uomo. Egli dopo di averlo dotato di anima colle potenze a sua immagine, di memoria, intelletto e volontà, e di corpo fornito dei sensi, ha creato per lui il cielo e la terra e tante altre cose tute per amor dell'uomo; acciocché servano all'uomo, e l'uomo l'ami per gratitudine di tanti doni.
Ma Iddio non è stato contento di donarci tutte queste belle creature. Egli per cattivarsi tutto il nostro amore è giunto a donarci tutto se stesso. L'Eterno Padre è giunto a darci il suo medesimo ed unico Figlio. Vedendo che noi eravamo tutti morti e privi della sua grazia per causa del peccato, che fece? Per l'amor immenso, anzi, come scrive l'Apostolo, per il troppo amore che ci portava, mandò il Figlio diletto a soddisfare per noi, e così renderci quella vita che il peccato ci aveva tolta.
E dandoci il Figlio (non perdonando al Figlio per perdonare a noi), insieme col Figlio ci ha donato ogni bene: la sua grazia, il suo amore e il paradiso; poiché tutti questi beni sono certamente minori del Figlio: «Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» (Rm 8, 32).

Dalla «Pratica di amare Gesù Cristo» di sant'Alfonso Maria de' Liguori, vescovo  (Cap. 1, 1-5) 




Un pensiero di sant'Alfonso nell'anniversario della sua proclamazione a Dottore Zalantissimo della Chiesa (23 marzo 1871).

«Parlando dei Greci, la loro pace poco durò; poiché giunti in Grecia, specialmente per opera dello scellerato Marco di Efeso, ritornarono al vomito. Ma presto fu loro sovra il castigo di Dio; mentre nell'anno 1453 da Maometto II fu presa Costantinopoli per assalto, e da lui fu abbandonata al sacco ed all'eccidio; onde i soldati uccisero senza pietà quanti lor si pararono dinanzi, demolirono gli altari, profanarono i monasterj, e spogliarono i cittadini di tutti i loro beni. Così cadde il trono d'oriente, dopo aver durato più di undici secoli con tanto splendore. E sin d'allora sono rimasti i greci ostinati ne' loro errori, e sieguono ad esser tali, vivendo schiavi infelici de' medesimi turchi. Ed ecco che quella fioritissima chiesa, che diede al mondo gli Atanasj, i Grisostomi, i Gregorj, i Basilj e tanti altri dottissimi personaggi che illuminarono il mondo, ora giace avvilita e dissipata; mentre alle virtù son succeduti i vizj ed alla scienza l'ignoranza. In somma la Grecia, dopo essere stata la madre de' santi e de' dottori della Chiesa, per essersi separata dalla Sede Romana, è caduta in una deplorabile barbarie ed in una misera schiavitù»

(da Storie delle Eresie, cap. IX, art. 2, 31)


«Madre di misericordia, poiché sei così compassionevole, poiché hai tanto desiderio di fare del bene a noi miserabili e di accontentare le nostre domande, io, il più misero di tutti gli uomini, ricorro oggi alla tua pietà, affinché tu mi conceda ciò che ti chiedo. 
Che gli altri ti domandino quel che vogliono: la salute del corpo, guadagni e vantaggi materiali; io ti chiedo, Signora, quelle cose che tu desideri da me, che più sono conformi e gradite al tuo sacro cuore. 
Tu fosti così umile; ottienimi dunque l’ umiltà e l’ amore degli scherni. 
Tu fosti così paziente nelle pene di questa vita; ottienimi la pazienza nelle contrarietà. 
Tu fosti tutta piena d’ amore verso Dio; ottienimi il dono del santo e puro amore. 
Tu fosti tutta carità verso il prossimo; ottienimi la carità verso tutti, particolarmente verso quelli che mi sono nemici. 
Tu fosti tutta unita alla volontà divina; ottienimi una totale conformità a tutto quello che Dio dispone per me. 
Tu insomma sei la più santa fra tutte le creature; Maria, fammi santo».

























Buona giornata a tutti. :-)


venerdì 31 luglio 2020

Examen - Sant'Ignazio di Loyola

Sant’Ignazio di Loyola ha creato l’Examen. 
Una preghiera molto breve (un quarto d’ora) che può essere recitata in qualsiasi momento. Nell’Examen ripercorriamo il nostro passato recente per trovare Dio e le sue benedizioni nella vita quotidiana. Guardiamo anche indietro per trovare momenti nella giornata in cui le cose non sono andate molto bene – quando siamo stati feriti da qualcosa che ci è capitato, o quando abbiamo peccato o commesso un errore. Lodiamo e ringraziamo per i momenti positivi. Chiediamo perdono e guarigione per i momenti difficili e dolorosi. Avendo riflettuto sul tempo trascorso, ci volgiamo alla parte della giornata ancora da vivere chiedendo a Dio di mostrarci le sfide e le opportunità potenziali del domani. Cerchiamo di anticipare quali momenti potrebbero andare in un modo o nell’altro – verso il progetto di Dio o allontanandosene. Chiediamo di intuire di quali grazie potremmo aver bisogno per vivere bene la prossima giornata: pazienza, saggezza, fortezza, conoscenza di sé, pace, ottimismo. Chiediamo a Dio quella grazia, e confidiamo che Egli voglia che abbiamo successo nella nostra giornata ancor più di noi.

Una cosa da tenere a mente prima di iniziare è che a volte la verità nascosta interiore davvero importante è difficile da portare al livello della consapevolezza e resisterà a ogni tentativo di farlo. 
A volte ci è difficile ammettere una verità nascosta che sta avendo un’influenza particolare su di noi. In questi casi, la nostra psiche cercherà una tattica diversiva per portarci fuori rotta; potrebbe rivelare una verità interiore meno minacciosa per tenerci occupati per la durata dell’Examen. Raccomando quindi di non essere soddisfatti del primo paio di verità interiori che emergono. Continuate ad approfondire per qualche minuto prima di soffermarvi su quella che ritenete sia la più importante, che potrebbe essere la terza o la quarta che viene in mente.

1. Inizio nel mio solito modo*
2. Passo qualche momento in ringraziamento, rendendo grazie a Dio per una o due delle benedizioni, piccole e grandi, che ho ricevuto nella giornata: la buona disposizione con la quale mi sono svegliato, una parola gentile da parte di un amico, la mia buona salute immeritata, un agevole viaggio per andare a lavorare…
3. Chiedo a Dio di rivelarmi qualche verità nascosta su uno dei rapporti importanti della mia vita. Ad esempio: “Non l’avevo capito, ma…”
• Sono arrabbiato con ____.
• Sono attirato da ____.
• Mi sto trovando meglio con ____.
• Non sono tanto arrabbiato con ____. Sembra che l’abbia perdonato!
• Temo gli accessi di ____.
• Sto cercando di far colpo su ____.
4. Se mi sovviene una rivelazione grande e forte, una che mi fa dire “Wow, non l’avevo notato prima” o “Beh, penso che sia il momento di ammettere la verità di questo”, allora mi soffermo su quella verità nascosta per il resto dell’Examen. Se non esce fuori niente di importante quando analizzo le mie relazioni, allora passo ai miei pensieri, sentimenti e atteggiamenti inconsci sugli eventi recenti della mia vita, su qualcosa a cui mi sto attaccando e sul rapporto con me stesso. Ad esempio, “Non l’avevo capito, ma…”
• Sono triste perché ____ se ne va.
• Non sono ansioso per quel compito difficile in ufficio.
• Sono preoccupato per le nostre finanze.
• Passo sempre più tempo a curiosare senza scopo su Internet.
• Mi sto attaccando troppo al fatto di possedere ____, quando forse Dio o le circostanze della mia vita mi chiedono di lasciarlo andare.
• Sto invecchiando e non lo ammetto con me stesso.
• Non sono negativo come ___ pensa che io sia.
• Nonostante il mio pessimismo, le cose stanno andando bene.
5. Quando mi sono concentrato sulla verità interiore più importante, lascio andare tutte le altre e ho semplicemente una conversazione con Dio su questa realtà importante nella mia vita. La riassumo in una semplice dichiarazione come uno degli esempi che ho elencato in precedenza, e ripeto questa dichiarazione a Dio, lasciando che la realtà e l’esistenza di questo fatto si immergano in me e non si nascondano di nuovo.
6. Noto quali emozioni sto provando e lo dico a Dio. Qual è l’emozione più forte che provo nominando questa verità a Dio? Ora la aggiungo alla mia dichiarazione. Ad esempio: “Signore, provo ____ ammettendo che ____”. Mi permetto di immergermi in quell’emozione per un po’ e continuo a presentare a Dio sia la verità che l’emozione che l’accompagna.
7. Divento molto calmo e cerco di capire se Dio sta cercando di dire o fare qualcosa su questa realtà. Cosa prova Dio nei confronti di questa realtà? Cosa prova nei confronti di ciò che io provo? Se mi sento chiamato a fare questo, ascolto il messaggio di Dio per me o aspetto che mi tocchi il cuore. Chiedo a Dio: “Cosa vorresti che facessi al riguardo? Come dovrebbe influire questa verità su di me?” Ascolto quella che potrebbe essere una risposta di Dio.
8. Se mi sento chiamato a fare questo, mi impegno con Dio al riguardo. Chiedo a Dio aiuto per essere fedele al mio impegno.
9. Termino nel mio modo solito*

* Raccomando di sviluppare lentamente rituali unici e personali per iniziare e terminare il vostro Examen. Alcuni lo iniziano con una recita o una preghiera in formule come il Padre Nostro, cantando una semplice canzone o con la ripetizione di un versetto della Scrittura. I cattolici in genere lo iniziano con il segno della croce. Molti ritengono utile iniziare facendo qualche respiro lento e profondo. Tutti questi esempi potrebbero essere anche modi per terminare l’Examen. L’idea è disporre di un modo semplice, breve e fruttuoso per entrare in questa esperienza e di un modo ugualmente utile per chiuderlo e tornare ai propri compiti quotidiani.

Questo Examen è tratto da Reimagining the Ignatian Examen: Fresh Ways to Pray from Your Day di Mark E. Thibodeaux, SJ.


Mark E. Thibodeaux, SJ, è direttore dei novizi per i gesuiti in formazione ed è un noto esperto di preghiera e discernimento. È un oratore e autore conosciuto e vive a Grand Coteau (Louisiana, Stati Uniti).




Voglio veder ridere. Un cristiano non ha alcun motivo per essere triste e ne ha tanti per essere contento. 

Sant' Ignazio di Loyola -


Buona giornata a tutti. :-)





mercoledì 6 maggio 2020

Preghiere d’intercessione per gli ammalati

Preghiera di intercessione per un ammalato

Mio Signore e mio Dio,
ti lodo e ti benedico per il tuo immenso amore verso tutti noi peccatori.
Davvero grande è la tua Misericordia e la tua Tenerezza!
Tu sai tutto e sai che oggi, mio fratello/mia sorella/ …....…. 
deve sostenere un esame importante per la sua salute, 
e sai quale croce di sofferenza gli hai donato. 
Sai pure, Padre Buono, di quanto siano preoccupati i famigliari e tutti coloro che gli vogliono bene, e anche lui stesso.
Che potrò chiederti per intercedere per lui?
Padre Misericordioso, poiché credo che la croce che hai affidato a ciascuno è Dono d’Amore, non ti chiederò di toglierla. 
Non vorrò neppure indagare su cosa hai preparato per lui, nella tua Sapienza. 
Non ti chiederò neppure di addolcire le sue pene perché so già che Tu lo fai senza bisogno che ti si chieda.
Ti chiedo, mio Signore, la grazia di poter condividere il peso della sua croce e mentre te lo chiedo penso alla mia ingenua audacia! 
Poiché io stessa/o non so portare da sola/o la mia croce, come posso chiederti di aiutare i fratelli? 
Eppure so bene che Tu lo vuoi.
Altissimo e Onnipotente Dio, Fonte di ogni bene, uniscimi sempre più intimamente a Te e uniscimi spiritualmente sempre più al mio fratello …….. che io stia nel mezzo, con le braccia aperte.
Accetto ogni sofferenza che vorrai donarmi per alleggerire le sofferenze del mio fratello…….
Da una mano riceverò le sue sofferenze, condividendole, e con l’altra le porterò a Te.
Da una mano riceverò sue suppliche a Te , condividendole, e con l’altra le presenterò a Te.
Da una mano riceverò la tua Grazia, ringraziandoTi e con l’altra trasmetterò la tua Grazia a lui.
Perché Tu sei il TUTTO di tutti noi figli e ci unisci mirabilmente nella carità.
Fa che siamo una cosa sola in Cristo Signore per cantare a una sola voce la lode alle Tue Misericordie!

Amen


Preghiera per chiedere il dono della speranza

O Padre,
come il sole illumina la terra e le dà calore e vita,
così il tuo amore ravviva in noi la tua presenza,
nella quale noi viviamo, ci muoviamo ed esistiamo.
Come nel passato sei stato fra noi nel momento della difficoltà,
ora continua a beneficarci con il tuo santo aiuto.
Ora ti prego, Signore,
guarda con bontà quello che si sta compiendo per il mio bene.
Guida con sapienza i medici
e tutti coloro che si prendono cura di me.
Infondi, con la tua grazia,
la tua forza guaritrice,
perché ritornino in me la salute e la forza.
Ed io innalzerò un rendimento di grazie
per la tua misericordia senza limiti.
Amen.

 Signore, guariscimi! 

Preghiera dei sofferenti

Signore abbi pietà di me,
perchè sono infermo e sono in una profonda tristezza
ma se tu vuoi puoi guarirmi.
Puoi illuminare il medico nel diagnosticare il mio male;
puoi rendere più efficaci le cure e gli interventi 
per liberarmi dalle cause della malattia.
Puoi darmi forza per reagire al dolore e collaborare con chi mi vuol guarire.
La mia guarigione sarà consolazione 
per coloro ai quali è a cuore la mia salute,
premio per quanti si sono affaticati attorno al mio letto,
stimolo per me a guarire anche nell'anima,
perchè viva sempre unito a te,
che mi hai dato la vita per poter vivere eternamente la vita divina.
Ti chiedo tutto per i meriti di CRISTO
e l'intercessione della MADRE sua la MADONNA della salute.
Amen



Preghiera di ringraziamento nella malattia 

 O Signore, la malattia ha bussato alla porta della mia vita,
 mi ha sradicato dal mio lavoro e mi ha trapiantato in un « altro mondo »
 il mondo dei malati.
 Un'esperienza dura, Signore, una realtà difficile da accettare.
 Eppure, Signore, ti ringrazio proprio per questa malattia: mi ha fatto toccare con mano la fragilità e la precarietà della vita, mi ha liberato da tante illusioni. Ora guardo tutto con occhi diversi: quello che ho e che sono non mi appartiene, è un tuo dono.
 Ho scoperto che cosa vuoi dire « dipendere »,
 aver bisogno di tutto e di tutti, non poter far nulla da solo.
 Ho provato la solitudine, l'angoscia, la disperazione,
ma anche l'affetto, l'amore, l'amicizia di tante persone.
Signore, anche se mi è difficile, ti dico: sia fatta la tua volontà!
 Ti offro le mie sofferenze le unisco a quelle di Cristo.
 Ti prego: benedici tutte le persone che mi assistono
 e tutti quelli che soffrono con me.
 E, se vuoi, dona la guarigione a me e agli altri.



La gente, di solito, considera un miracolo camminare sull'acqua o per aria, ma io credo che il vero miracolo sia camminare sulla terra. 
Tutti i giorni ci imbattiamo in miracoli che non riconosciamo come tali: un cielo azzurro, nuvole bianche, foglie verdi, gli occhi, neri e curiosi di un bambino... i nostri stessi occhi.

- Thich Nhat Hanh - 



Buona giornata a tutti. :-)