La preghiera è la prima e più importante espressione
della fede in Dio.
È per così dire il “caso serio” della fede, da cui come
da una sorgente scaturisce tutto il resto, la sua forza, il suo ordine e il suo
slancio.
Pregare vuol dire: parlare con questo Dio come con un
buon amico.
Così afferma Teresa d’Ávila. Pregare vuol dire anche parlare con
Dio stesso anche se non lo vediamo, non lo sentiamo e non lo possiamo toccare.
Tuttavia egli è qui. È più reale di quanto noi definiamo reale.
Nessuno può
vivere come cristiano senza pregare.
Chi non prega, perde il proprio intimo,
perde il proprio centro, smarrisce il suo orientamento. Se noi in quanto
cristiani siamo convinti della nostra fede, allora sappiamo che nessuno di noi
ha fatto se stesso, il mondo non si è fatto da solo.
C’è uno, Dio, che ha voluto me e te, che ha creato noi e
il mondo e che in ogni momento ci mantiene in vita. Perché? Perché ci ama. Egli
ci vuole e ci desidera, dice sì a noi e ci dona la vita.
Non ci resta che dire:
“Caro Signore, grazie”. Ti ringrazio perché sei qui, mi vuoi anche quando forse
altri ci abbandonano. Ti ringrazio perché tu sei qui e a te posso dire tutto
quello che mi rallegra e quello che a volte mi affligge.
Dio ci ama a tal punto che ha voluto essere in mezzo a
noi. In Gesù Cristo è diventato lui stesso uomo, come lo siamo noi, ad
esclusione del peccato.
Ha voluto essere nostro amico e fratello, condividere
tutto con noi.
Ha dato persino la sua vita per noi, per redimerci e donarci la
vita.
La vita di Gesù è una continua preghiera. Come Gesù parla
di Dio, come egli risana gli uomini, come egli va agli uomini e li provoca –
tutto parla di Dio come amico degli uomini.
Per pregare dobbiamo prepararci, fare silenzio, non
tenere semplicemente chiusa la bocca, ma raccoglierci e avere Dio davanti allo
sguardo. Egli è il Padre e l’amico della nostra vita. Abbiamo bisogno di silenzio
nella messa e nella meditazione personale.
Bisogna prendersi del tempo per la preghiera e farlo
regolarmente.
Bisogna crearsi un ordine per la preghiera, che sia come
un corrimano per la giornata e per la settimana.
Il mattino e la sera, la preghiera per la mensa, la messa
domenicale, le giornate di ritiro gli esercizi spirituali sono i luoghi
dell’amicizia con Dio. Pregare rende liberi e gioiosi.
Testo tratto dal libro Wer glaubt, zittert nicht del
card. Karl Kasper, Herder 2009.
Non dobbiamo pregare per portare Dio dalla nostra parte
(Dio è già per noi!),ma per avere la fede e la forza di metterci dalla parte
di Dio.
Custodite nelle vostre case la Bibbia,
leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine,
trasformatele in preghiera e testimonianza di vita,
ascoltatela con amore e fede nella liturgia.
leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine,
trasformatele in preghiera e testimonianza di vita,
ascoltatela con amore e fede nella liturgia.
Create il silenzio
per ascoltare con efficacia la Parola del Signore
e conservate il silenzio dopo l'ascolto,
perché essa continuerà a dimorare,
a vivere e a parlare a voi.
per ascoltare con efficacia la Parola del Signore
e conservate il silenzio dopo l'ascolto,
perché essa continuerà a dimorare,
a vivere e a parlare a voi.
Fatela risuonare all'inizio del vostro giorno
perché Dio abbia la prima parola
e lasciatela echeggiare in voi alla sera
perché l'ultima parola sia di Dio.
perché Dio abbia la prima parola
e lasciatela echeggiare in voi alla sera
perché l'ultima parola sia di Dio.
- Sinodo dei Vescovi 2008 -
Buona giornata a tutti. :-)