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sabato 6 aprile 2013

Con questi quattro stracci - Eric Pearlam -



Con questi quattro stracci addosso,
non devo abbassare il capo
di fronte a nessuno,
non devo battere i pugni
sul tavolo della vita
per ottenere l’attenzione del cielo,
non devo sentirmi a disagio
alla mensa del tempo
e al brindisi della pace.

Mi bastano questi quattro stracci,
per entrare a pieno titolo
nel mondo delle creature di Dio,
per sfilare sulla passerella
di quanti sono amati
fin dall’eternità.

Con questi quattro stracci addosso,
assaporo l’eleganza di un universo
che abbraccia il mio orizzonte
più di quanto io possa immaginare.

Con questi quattro stracci addosso,
io sono al tuo cospetto,
un re,
un angelo,
un figlio prediletto,
Padre mio.
(Eric Pearlam)


Molte volte, nella nostra preghiera, chiediamo a Dio di essere liberati dal male fisico e spirituale, e lo facciamo con grande fiducia. 
Tuttavia spesso abbiamo l’impressione di non essere ascoltati e allora rischiamo di scoraggiarci e di non perseverare. 
In realtà non c’è grido umano che non sia ascoltato da Dio e proprio nella preghiera costante e fedele comprendiamo con san Paolo che «le sofferenze del tempo presente non ostacolano la gloria futura che sarà rivelata in noi» (Rm 8,18). 


Benedetto XVI - Udienza Generale del 16 maggio 2012

dipinto di Agim Sulaj


Dovevo fare una scelta e così mi affidai ad una moneta. Dentro di me sapevo quello che realmente volevo ma ero indeciso, avevo paura. Alla fine decisi ugualmente di lanciarla, mi preparai. Tremavo perché ciò che scaturiva doveva essere la mia scelta. 
La mano sudava, il cuore batteva. Per la strada non passava nessuno, ero io stesso il giudice, l'arbitro che doveva verificare la correttezza... sceglierò ciò che esce... ma all'improvviso, quando ero quasi pronto mi si avvicina un bambino malconcio, sporco, denutrito ma con un sorriso meraviglioso. Lui non mi chiese nulla mi guardava. 
Non aveva scelto, lo aveva fatto qualcuno al suo posto ed ora stava cosi a pagarne le conseguenze. 
Smisi di sudare, aprii la mia mano e diedi a lui quella moneta. 
O testa o croce, quella era la miglior scelta che potevo fare.

- Domenico Torelli -




Cari giovani……. Che cosa lascerete voi alla prossima generazione? 
State voi costruendo le vostre esistenze su fondamenta solide, state costruendo qualcosa che durerà? 
State vivendo le vostre vite in modo da fare spazio allo Spirito Santo in modo da fare spazio allo Spirito Santo in mezzo ad un mondo che vuole dimenticare Dio, o addirittura rigettarlo in nome di un falso concetto di libertà? 
Come state usando i doni che vi sono stati dati, la “forza” che lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi? 
Che eredità lascerete ai giovani che verranno? Quale differenza voi farete? 
La forza dello Spirito Santo non ci illumina soltanto né solo ci consola. 
Ci indirizza anche verso il futuro, verso l’avvento del Regno di Dio. 
Che magnifica visione di una umanità redenta e rinnovata noi scorgiamo nella nuova era promessa dal vangelo odierno!

- Papa Benedetto XVI GMG Sidney 20 luglio 2008 -


Buona giornata a tutti. :-)















sabato 2 marzo 2013

Entro da titolare - Eric Pearlman -

Sono sempre stato in panchina,
pronto ad entrare in campo
quando qualcun altro non ce la faceva più,
quando non c’era di meglio,
quando si trattava di tappare un buco,
o di rammendare uno strappo.
L’ho fatto volentieri.
Senza rimpianti.

Ma nel tuo Regno, Signore,
entro da titolare,
fin dal primo minuto.
E non perché sono bravo,
disponibile,
efficiente,
brillante.
Niente di tutto questo.

Entro da titolare,
solo perché Tu
hai fiducia in me.
Più di quanta io
ne abbia in Te
e in me stesso.

(Eric Pearlman)


Alla maggior parte degli uomini e delle donne non è data, né per nascita né coi propri sforzi, la possibilità di diventare ricchi e potenti, mentre il sapere è alla portata di chiunque.

- Pitagora -




Quando scrivi la storia della tua vita non permettere a nessuno di tenere la tua penna......



«Non sono capace, non sono degno».

È la scusa principale tirata fuori da tutti quelli che, per un istante, sfiorano Dio: non sono all'altezza, sono un peccatore. 

Siamo sempre lì, inchiodati al nostro squallido moralismo: LASCIA FARE A DIO!

Pensiamo che Dio voglia farci superare un esame, che ponga delle condizioni.

No, sbagliato: siamo noi a porre delle condizioni, non Dio. Mai!

Gesù sorride: è un problema tuo, Pietro, a me stai bene così.
Io sono venuto per i malati, non per i sani.
Anche a me succede così: più mi scontro con i miei limiti e le mie fatiche, più avanzo scuse nei confronti del Signore. 
La buona notizia del vangelo è che Dio non ha bisogno di bella gente, di primi della classe, di giganti della fede: HA BISOGNO DI ME!


(Padre Mino Arsieni)



Buona giornata a tutti :-)


lunedì 18 febbraio 2013

Mi puoi sostituire? - Eric Pearlman -

Mi puoi sostituire, Signore?

Non per molto.

Forse bastano anche solo

un paio di giorni.

Prendi il mio posto.

Diventa me:

mettiti i miei pantaloni,

il mio giaccone blu,

il mio berretto di lana.

Timbra il cartellino alle 7

e, nella pausa pranzo,

vai tu a parlare col capo officina.

Quando torni a casa,

spiega tu a mia moglie

che anche questo mese sarà dura.

Spiega tu a Michele

che si deve tenere gli occhiali vecchi

ancora per un po'

perché mancano i soldi

per quelli nuovi.

Passa tu la notte da mia madre,

in quell'ospedale

che sembra una prigione.

Sistema tu,

almeno qualcuno dei mille casini

che mi sono piovuti addosso.

Non sono un vigliacco, Signore!

Se ti chiedo di prendere il mio posto

è solo perché ho paura

di non essere all'altezza

e so che tu potresti sistemare tutto.

Se ti chiedo di prendere il mio posto

è perché forse non ho ancora capito

che tu l'hai già preso una volta

e non hai scelto scorciatoie.

Ci sei stato dentro nella vita,

fino al collo,

fino alla croce

fino al mattino di Pasqua.

Resto io al mio posto, Signore.

Ma tu

stammi vicino.
(Eric Pearlam)




"Se vuoi diventare qualcuno, caro ragazzo, cara ragazza, genitore, sacerdote, vescovo, se vuoi diventare qualcuno, se vuoi raggiungere una certa maturità e la pienezza del tuo essere umano, ricordati: ciò deve costare. La croce è infissa al centro stesso dello sviluppo essenziale dell'uomo". 

- Beato Giovanni Paolo II -



Inno alla Carità, Inno all'Amore San Paolo

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sarei un bronzo risonante o un cembalo squillante.
Se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
ma non avessi la carità,
non sarei nulla.
Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
se dessi il mio corpo per essere arso,
e non avessi la carità,
non mi gioverebbe a nulla.
La carità è paziente,
è benigna la carità;
la carità non invidia, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
La carità non verrà mai meno.
Le profezie scompariranno;
il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;
conosciamo infatti imperfettamente,
e imperfettamente profetizziamo;
ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.
Quando ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Da quando sono diventato uomo,
ho smesso le cose da bambino.
Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
come perfettamente sono conosciuto.
Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
ma la più grande di esse è la carità.

S. Paolo – Prima lettera ai Corinzi 13,1



Gesù si mostra solidale con noi, con la nostra fatica di convertirci, di lasciare i nostri egoismi, di staccarci dai nostri peccati, per dirci che se lo accettiamo nella nostra vita Egli è capace di risollevarci e condurci all’altezza di Dio Padre. E questa solidarietà di Gesù non è, per così dire, un semplice esercizio della mente e della volontà. Gesù si è immerso realmente nella nostra condizione umana, l’ha vissuta fino in fondo, fuorché nel peccato, ed è in grado di comprenderne la debolezza e la fragilità. 

Benedetto XVI Omelia Domenica, 13 gennaio 2013




Buona giornata a tutti. 






sabato 23 giugno 2012

Ti sei commosso - Eric Pearlman

  Ho messo tutto insieme:
la miseria e la superbia,
gli errori e la presunzione,
i peccati e la vergogna.
Così,
con questo fardello
sulle mie spalle,
dopo tanto girovagare,
sono tornato da te.
E tu ti sei commosso, Signore.
Mi hai guardato
e ti sei commosso.
Hai versato lacrime di padre
e mi ha abbracciato.
E io, povero uomo,
che cosa posso pretendere di più
dal mio Dio?

(Eric Pearlman)


Nella nostra preghiera siamo chiamati a dire «sì» a Dio, a rispondere con questo «amen» dell’adesione, della fedeltà a Lui di tutta la nostra vita. Questa fedeltà non la possiamo mai conquistare con le nostre forze, non è solo frutto del nostro impegno quotidiano; essa viene da Dio ed è fondata sul «sì» di Cristo, che afferma: mio cibo è fare la volontà del Padre (cfr Gv 4,34).
Benedetto XVI - Udienza Generale 30 maggio 2012