La notte dell’anima.
Questo tema esige
esperienza e conoscenza.
Nella vita umana ci sono momenti difficili e di
depressione, talvolta li chiamiamo così.
Le sofferenze che provengono dalla
nostra fragilità o sono causate dalle circostanze o sono una costante della
vita.
La depressione non è una malattia di fondo. L'oscurità dell’anima, o
notte dello spirito, è uno stato spirituale nel quale perdiamo il senso delle
cose religiose.
Sembra che non abbiamo più fede; non sentiamo piacere a
pregare; è una aridità totale.
Abbiamo l’impressione che stiamo perdendo il
senso delle cose.
Ciò che facciamo perde tutto di valore.
Abbiamo la sensazione
di essere condannati, e abbandonati da Dio. Le tentazioni aumentano. La forza
di vincerle diminuisce.
Che manca per essere peggiori? Non sappiamo cosa
ci sta succedendo. Ma anche Gesù è passato per questo momento: “Mio Dio, mio
Dio, perché mi hai abbandonato?” (Mt 27, 48).
I santi sono passati da questo.
Sant' Alfonso piangeva; San Paolo della Croce è vissuto 40 anni in questo stato;
Santa Teresina, diceva che non sentiva piacere nel pregare. Il fatto è che
tutti passano, più o meno, da questo stadio. Purtroppo molti non sanno
ciò che gli sta accadendo e, peggio ancora, quando il direttore
spirituale non capisce ne ha una formazione sufficiente per orientare in questi
momenti.
Così tutto peggiora! Alcuni cadono. San Giovanni della Croce, avendone
fatto l'esperienza, la spiega con profondità. Possiamo dire che è la notte
dell’amore totale, quando, per essere tanto amati, ci perdiamo in Dio.
Analizzate la vostra vita e vedrete. Incontriamo questa realtà in molti testi
della Scrittura. Non ci facciamo caso a prima vista.
La forza di vincere
C’è un solo rimedio che dà forza per
sostenere questa battaglia che sembra persa: Dio amore che, anche sembrando
lontano e distante, è invece una presenza costante. Occorre solo continuare:
credendo, amando e sperando.
Se tutto finisce, Dio non finisce. S. Teresa
diceva: “Solo Dio basta”.
Amare Dio non per noi, ma per Lui. Nei salmi
incontriamo questa situazione e la risposta è sempre la stessa: “L’anima mia ha
sete di Dio, del Dio vivente; quando verrò e vedrò il volto di Dio?” (Sl 42,2).
Quanto più ci convinciamo che Dio è il tutto, più ci spoglieremo delle cose che
sono secondarie. Dio è la fonte dell’energia che ci fortifica in questa notte
dello spirito. E’quello che contempla Gesù nella totale oscurità della morte:
“Non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, nè lascerai che il tuo Santo veda
la corruzione” (S. 15,10).
E’ importante in questi momenti l’appoggio di
qualcuno che conosca questo momento di un cuore che ama Dio. E’ fondamentale
non smettere di fare ciò che sempre abbiamo fatto nella Chiesa, non abbandonare
la fede, nè i sacramenti nè la preghiera. Non c’è né piacere né gusto, ma
questa è la fede pura. E ciò basta!
I frutti della notte.
Arriviamo così a conoscere quanto la croce di
Gesù faccia parte della nostra vita e sia la nostra salvezza. Siamo purificati
dai tanti mali che ci rallentano nel cammino verso Dio. Anche le cose
spirituali buone, ma che sono per noi e non per Dio, sono riformulate.
E’ l’ora
del distacco. Diventiamo pronti per altre battaglie. Il maggior guadagno è
sentire Dio come Qualcuno, come l’Altro che mi ama.
Questo spogliamento
ci mette in condizioni di andare all’incontro degli altri. “Chi ha conosciuto
l’Amato, fa tutto perché sia conosciuto e amato”.
Dopo la notte del dolore,
arriva la notte dell’incontro con l’Amore che ci ama.
Redentorista
Prendersi
la responsabilità delle proprie colpe (che non vogliamo neppure riconoscere o
per le quali non riusciamo a perdonarci) non è masochismo, è liberatorio, è un
salto qualitativo, significa diventare adulti.
Ma da soli non è facile, perchè tendiamo ad essere giudici implacabili che non concedono sconti.
Per questo abbiamo bisogno di qualcuno che ci accolga e ci voglia bene.
Solo così possiamo intraprendere un cammino di guarigione dal torpore dell'infantilismo.
Ma da soli non è facile, perchè tendiamo ad essere giudici implacabili che non concedono sconti.
Per questo abbiamo bisogno di qualcuno che ci accolga e ci voglia bene.
Solo così possiamo intraprendere un cammino di guarigione dal torpore dell'infantilismo.
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non
solo per te stesso,ma anche per donarlo agli altri.
ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno , ogni tua ora come un dono.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno , ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.
tempo per la vita.