Figlio, ti dirò che la mia vita
non è stata una scala di cristallo
ma una scala di legno tarlato
con dentro i chiodi e piena di schegge
e gradini smossi sconnessi
e luoghi squallidi
senza tappeti in terra.
Ma ho sempre continuato a salire,
ed ho raggiunto le porte
ed ho voltato gli angoli di strade,
e qualche volta mi sono trovato nel buio,
buio nero, dove mai è stata luce.
Così ti dico, ragazzo mio,
di non tornare indietro,
di non soffermarti sulla scala
perché penoso è il cammino,
di non cedere, ora.
Vedi io, continuo a salire...amore,
E la mia vita,
non è stata una scala di cristallo.
- Langston Hughes -
Aprire le braccia
non è stata una scala di cristallo
ma una scala di legno tarlato
con dentro i chiodi e piena di schegge
e gradini smossi sconnessi
e luoghi squallidi
senza tappeti in terra.
Ma ho sempre continuato a salire,
ed ho raggiunto le porte
ed ho voltato gli angoli di strade,
e qualche volta mi sono trovato nel buio,
buio nero, dove mai è stata luce.
Così ti dico, ragazzo mio,
di non tornare indietro,
di non soffermarti sulla scala
perché penoso è il cammino,
di non cedere, ora.
Vedi io, continuo a salire...amore,
E la mia vita,
non è stata una scala di cristallo.
In qualche spazio di sole,
Danzare e volteggiare
Finché dura il lucente giorno.
Poi riposare nella fresca sera
Sotto un alto albero
Mentre la notte piano piano diviene
Scura come me.
Questo è il mio sogno!
Aprire le braccia
Davanti al sole.
Danzare! Volteggiare! Volteggiare!
Fino alla fine del rapido giorno.
Riposare nella pallida sera,
Sotto un alto albero esile,
La notte che avanza gentile
E nera come me.
- Langston Hughes -
Léon Bonnat (1833-1922), Idylle
Danzare e volteggiare
Finché dura il lucente giorno.
Poi riposare nella fresca sera
Sotto un alto albero
Mentre la notte piano piano diviene
Scura come me.
Questo è il mio sogno!
Aprire le braccia
Davanti al sole.
Danzare! Volteggiare! Volteggiare!
Fino alla fine del rapido giorno.
Riposare nella pallida sera,
Sotto un alto albero esile,
La notte che avanza gentile
E nera come me.