Io vado avanti come un' asino...
Sì, proprio come quell'animale che un dizionario biblico così descrive:
"L'asino della Palestina è molto robusto, sopporta bene il caldo, si nutre di cardi: ha una forma di zoccoli che rende molto sicuro il suo camminare, costa poco il mantenerlo. I suoi unici difetti sono la testardaggine e la pigrizia".
Io vado avanti come l'asino di Gerusalemme che, in quel giorno della festa delle Palme, divenne la cavalcatura regale e pacifica del Messia.
Io non so granché, ma una cosa so: so di portare Cristo sul mio dorso e la cosa mi rende molto orgoglioso.
Io lo porto, ma è lui che mi guida. So che mi conduce verso il suo regno, dove sarò a mio agio per sempre in verdi pascoli.
Sì, proprio come quell'animale che un dizionario biblico così descrive:
"L'asino della Palestina è molto robusto, sopporta bene il caldo, si nutre di cardi: ha una forma di zoccoli che rende molto sicuro il suo camminare, costa poco il mantenerlo. I suoi unici difetti sono la testardaggine e la pigrizia".
Io vado avanti come l'asino di Gerusalemme che, in quel giorno della festa delle Palme, divenne la cavalcatura regale e pacifica del Messia.
Io non so granché, ma una cosa so: so di portare Cristo sul mio dorso e la cosa mi rende molto orgoglioso.
Io lo porto, ma è lui che mi guida. So che mi conduce verso il suo regno, dove sarò a mio agio per sempre in verdi pascoli.
Io vado avanti a passettini, per sentieri scoscesi, lontano dalle autostrade, dove la velocità impedisce di riconoscere cavalcatura e cavaliere.
Chissà quanto si sente sballottato il mio Signore quando inciampo contro un sasso!
Ma lui non mi rinfaccia mai niente. La sua gentilezza e pazienza con me sono meravigliose: mi lascia il tempo di salutare l'incantevole asina di Balaam, di sognare davanti a un campo di spighe, di dimenticarmi persino di portarlo. Io vado avanti in silenzio: è incredibile come di comprendiamo anche senza parlare!
Le uniche parole che ho capito bene sembrano essere state dette apposta per me e io so quanto sono vere:
"Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero".
Chissà quanto si sente sballottato il mio Signore quando inciampo contro un sasso!
Ma lui non mi rinfaccia mai niente. La sua gentilezza e pazienza con me sono meravigliose: mi lascia il tempo di salutare l'incantevole asina di Balaam, di sognare davanti a un campo di spighe, di dimenticarmi persino di portarlo. Io vado avanti in silenzio: è incredibile come di comprendiamo anche senza parlare!
Le uniche parole che ho capito bene sembrano essere state dette apposta per me e io so quanto sono vere:
"Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero".
Io vado avanti nella gioia. Quando voglio cantare le sue lodi, faccio un baccano del diavolo: io canto stonato.
Lui, allora, ride, ride di cuore e il suo riso trasforma le strettoie del mio cammino in piste da ballo e i miei pesanti zoccoli in sandali alati.
Io vado avanti come un asino che porta Cristo sul dorso.
Lui, allora, ride, ride di cuore e il suo riso trasforma le strettoie del mio cammino in piste da ballo e i miei pesanti zoccoli in sandali alati.
Io vado avanti come un asino che porta Cristo sul dorso.
(+ Card. Roger Etchegaray)
C'è vera condivisione solo nella povertà.
C'è vera
ricchezza solo nella condivisione.
L'Europa non può
dimenticare, tra le sue radici, le sue radici cristiane.
Ma a cosa valgono le migliori radici se non sono più apportatrici di linfa?
E come può esserci una linfa separata dalle radici che le donavano forza e colore?
Ma a cosa valgono le migliori radici se non sono più apportatrici di linfa?
E come può esserci una linfa separata dalle radici che le donavano forza e colore?
La beatitudine della povertà appare come un lusso o
una derisione.
(+ Card. Roger Etchegaray)