Un giorno, un re, per punire suo figlio lo mandò in esilio in un paese lontano. Il principe soffrì la fame e il freddo, perse la speranza di ottenere il perdono reale.
«Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: sei tu il mio Dio:
fuori di te non ho altro bene.
Un tempo adoravo gli dèi del paese,
confidavo nel loro potere.
Ora pensino altri a fare nuovi idoli,
non offrirò più a loro
il sangue dei sacrifici,
con le mie labbra non dirò più
il loro nome.
Sei tu, Signore, la mia eredità».
Passarono gli anni.
Un giorno, il re inviò al figlio un ambasciatore con l'ordine di esaudire tutti i suoi desideri, tutte le sue aspirazioni.
L'ambasciatore lo disse al principe, che lo guardò stupito e rispose soltanto: «Dammi un pezzo di pane e un cappotto caldo.»
Aveva completamente dimenticato che era un principe e che poteva ritornare nel palazzo di suo padre a vivere da re.
Non è questa la triste storia di tanti nostri contemporanei che hanno dimenticato di essere Figli di Dio?
Il Salmo 16 (15) ci insegna una bellissima preghiera:
«Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: sei tu il mio Dio:
fuori di te non ho altro bene.
Un tempo adoravo gli dèi del paese,
confidavo nel loro potere.
Ora pensino altri a fare nuovi idoli,
non offrirò più a loro
il sangue dei sacrifici,
con le mie labbra non dirò più
il loro nome.
Sei tu, Signore, la mia eredità».
- don Bruno Ferrero -
Stai soffrendo una grande tribolazione?
Hai delle contrarietà?
Dì, molto adagio, assaporandola,
questa orazione forte e virile:
"Sia fatta, si compia,
sia lodata ed eternamente esaltata,
la giustissima ed amabilissima
Volontà di Dio sopra tutte le cose.
Amen, amen"
Io ti assicuro che troverai la pace!
sia lodata ed eternamente esaltata,
la giustissima ed amabilissima
Volontà di Dio sopra tutte le cose.
Amen, amen"
Io ti assicuro che troverai la pace!
- San Josè Maria Escrivà -
«A tutti voi
voglio ripetere: non abbiate paura.
La sorgente di quella pace, che state
inseguendo da una vita, mormora freschissima dietro la siepe delle rimembranze
presso cui vi siete seduti.
Non importa che, a berne, non siate voi. Per
adesso, almeno. Ma se solo siete capaci di indicare agli altri la fontana,
avrete dato alla vostra vita il contrassegno della riuscita più piena. Perché
la vostra inquietudine interiore si trasfigurerà in "prezzo da
pagare" per garantire la pace degli altri.
O se volete, non sarà più sete
di "cose altre", ma bisogno di quel "totalmente Altro" che,
solo, può estinguere ogni ansia di felicità.»
Vostro don Tonino Bello
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