"E’ veramente un’umanità affascinante. Una storia di
santità che si porta dietro anche tutti i limiti di noi peccatori, ma la Chiesa
stessa è così."
"...Mi accorgo di cosa è CL quando sento la passione
dell’altra figlia, per il suo violino e il suo pianoforte. Questo struggimento
per la bellezza se l’è trovato dentro il cuore anche lei perché l’abbiamo
imparato, assorbito per osmosi da don Giussani che ci ha fatto gustare tutto,
dalla Sonata per violino e pianoforte n. 2 di Schubert, al panorama mozzafiato
delle Dolomiti, dal mare azzurro e infinito al buon vino del mio amico Michele.
Lo struggimento per la bellezza, il gusto della vita, la fraternità vera (di chi ti accoglie in casa sua anche in piena notte), la fede e la speranza nella sofferenza, la compassione per il mondo intero, l’innamorata passione per Gesù benedetto e l’amore alla sua Chiesa fino al martirio.
Tutto questo miracolo in terra è CL, con tante opere meravigliose che ho scoperto di recente come la splendida Cometa di Como o che conosco da tempo come il Banco alimentare o i nostri medici dell’Avsi che da decenni curano gli ammalati di Aids nell’Africa profonda.
E tanti altri miracoli quotidiani, come la scelta della verginità di giovani di venti anni o l’ “amore vero” fra ragazzi e ragazze di 25 anni che per grazia si amano con eroismo e purezza (un tempo ci prendevano in giro, mentre oggi loro si sentono dire dai coetanei: “vi invidio”).
E’ veramente un’umanità affascinante. Una storia di santità che si porta dietro anche tutti i limiti di noi peccatori, ma la Chiesa stessa è così.
Nel suo cammino attraverso i secoli – scrive Eliot – gli uomini che si lasciano abbracciare da lei – e diventano cristiani – si trovano
“salvati a dispetto del loro essere negativo; bestiali come sempre, carnali, egoisti come sempre, interessati e ottusi come sempre lo furono prima;
Eppure sempre in lotta, sempre a riaffermare, sempre a riprendere la loro marcia sulla via illuminata dalla luce.
Spesso sostando, perdendo tempo, sviandosi, attardandosi, tornando, eppure mai seguendo un’altra via”.
Questo sono i cristiani. Gente misera, ma in cammino con i santi.
Lo struggimento per la bellezza, il gusto della vita, la fraternità vera (di chi ti accoglie in casa sua anche in piena notte), la fede e la speranza nella sofferenza, la compassione per il mondo intero, l’innamorata passione per Gesù benedetto e l’amore alla sua Chiesa fino al martirio.
Tutto questo miracolo in terra è CL, con tante opere meravigliose che ho scoperto di recente come la splendida Cometa di Como o che conosco da tempo come il Banco alimentare o i nostri medici dell’Avsi che da decenni curano gli ammalati di Aids nell’Africa profonda.
E tanti altri miracoli quotidiani, come la scelta della verginità di giovani di venti anni o l’ “amore vero” fra ragazzi e ragazze di 25 anni che per grazia si amano con eroismo e purezza (un tempo ci prendevano in giro, mentre oggi loro si sentono dire dai coetanei: “vi invidio”).
E’ veramente un’umanità affascinante. Una storia di santità che si porta dietro anche tutti i limiti di noi peccatori, ma la Chiesa stessa è così.
Nel suo cammino attraverso i secoli – scrive Eliot – gli uomini che si lasciano abbracciare da lei – e diventano cristiani – si trovano
“salvati a dispetto del loro essere negativo; bestiali come sempre, carnali, egoisti come sempre, interessati e ottusi come sempre lo furono prima;
Eppure sempre in lotta, sempre a riaffermare, sempre a riprendere la loro marcia sulla via illuminata dalla luce.
Spesso sostando, perdendo tempo, sviandosi, attardandosi, tornando, eppure mai seguendo un’altra via”.
Questo sono i cristiani. Gente misera, ma in cammino con i santi.
- Antonio Socci -
"Ma la storia cristiana è così. Da duemila anni. E’
fatta di uomini che si sentono umiliati per la propria miseria, ma la cui
imperfezione è usata dal Signore dell’universo come piedistallo della Sua
gloria. "
- Antonio Socci -
" In memoria di Andrea
Aziani" in "Libero", 18 ottobre 2012"
Il 2 febbraio 2016, durante la messa che
celebrava il 19° anniversario della diocesi di Carabayllo nella città di Lima,
in Perù, il vescovo Lino Panizza ha annunciato l’apertura della causa di
beatificazione di Andrea Aziani (16.1.1953-30.7.2008)
In
una lettera del 1993 a un amico, Andrea ricordava una frase di santa Caterina e
scriveva: “Che qualcuno si innamori di
ciò che ha innamorato noi. Ma perché sia così, noi dobbiamo bruciare,
letteralmente, ardere di passione perché Cristo lo raggiunga. Perché attraverso
questo bruciare sia Cristo a raggiungerlo”. Don Giussani un giorno lesse queste righe davanti a centinaia di
persone e, commosso, commentò: “vi sfido a trovare una testimonianza simile.
Dovunque!”.
Fonte: Antonio Socci, "Libero" - 7 agosto 2008
Fonte: Antonio Socci, "Libero" - 7 agosto 2008
Nessun commento:
Posta un commento