Quando si nasce, e ci portano al battesimo, si prende e si accende una di
quelle candele benedette e la si mette nelle mani del padrino e della madrina
che fanno per noi le promesse...
Ma la candela si accende anche quando si muore,
nell'atto in cui si raccomanda l'anima, nell'atto in cui essa sta per passare
da questo mondo all'altra vita, quando il sacerdote pronuncia le parole: "Presto, o anima,
ritorna al Padre che ti ha creato, ritorna al Figlio che ti ha redenta, ritorna
allo Spirito che ti ha illuminata, che ti ha riempita di carismi"...
La candela che si accende quando si è fatti
cristiani sarà presente allorquando dovremo rendere conto del come si è
condotta la vita, se veramente ci siamo mostrati veri seguaci di Cristo.
Con il Battesimo, siamo dunque noi stessi come
candele accese che dovranno rendere conto della qualità della propria luce.
Le proprietà della candela sono diverse: la candela
è diritta, e noi dobbiamo essere diritti, retti, sempre retti, sempre mostrarci
retti se vogliamo essere veramente seguaci di Gesù Cristo.
Dobbiamo morire pur di essere sempre
moralmente retti, se vogliamo veramente essere cristiani.
La candela è bianca e noi dobbiamo mantenere bianca
la nostra anima, coltivare nella nostra anima la virtù della purezza che ci fa
bianchi all'occhio del Signore; virtù che è il giglio delle virtù, la bella
virtù. Virtù che in modo grande splendette nella Vergine Santa...
La candela è ardente, manda luce, è calda.
Così deve essere la vita nostra; non tiepida, non smorta, ma calda.
Dobbiamo ardere ed ardere di un amore grande di Dio
e del prossimo.
Dobbiamo fare sì che il Comandamento
dell'amore sia in noi. Facciamolo ardere l'amore nel nostro petto; facciamolo
affogare nel nostro cuore. Facciamo splendere la bella virtù... Dobbiamo essere
lucerna ardente sicché tutti vedano, nella luce nostra, risplendere la luce di
Dio, sentano il Signore, sentano la vita di Dio, la verità di Dio.
Andiamo da Gesù Eucaristia ad imparare la
rettitudine, la purezza, una vita calda di amore a Dio e al prossimo.
La candela poi si offre e si consuma, in generale,
davanti all'immagine dei Santi e davanti al Santissimo. E così deve ardere,
splendere, consumarsi la nostra vita, deve consumarsi davanti a Dio.
La nostra vita sia come la candela che arde,
splende e si consuma per amore di Dio e del suo Regno.
“L’uomo e la donna misericordiosi hanno
un cuore largo, largo: sempre scusano gli altri e pensano ai loro peccati...
Questo è il cammino della misericordia che dobbiamo chiedere. Ma se tutti noi,
se tutti i popoli, le persone, le famiglie, i quartieri, avessimo questo
atteggiamento, quanta pace ci sarebbe nel mondo, quanta pace nei nostri cuori!
Perché la misericordia ci porta alla pace.
Ricordatevi sempre: ‘Chi sono io per
giudicare?’.
Vergognarsi e allargare il cuore. Che il Signore ci dia questa
grazia”.
Papa Francesco Omelia Casa Santa Marta,
17 Marzo 2014
"Pregate con grande fiducia, con fiducia fondata
sulla bontà e sulla generosità infinita di Dio nonché sulle promesse di Gesù
Cristo.
Dio è una sorgente di acqua viva che si riversa incessantemente nei
cuori di coloro che pregano".
(San Luigi Maria Grignion de Monfort)
“Cosa fanno gli ipocriti? Si truccano, si truccano da buoni:
fanno faccia di immaginetta, pregano guardando al cielo, facendosi vedere, si
sentono più giusti degli altri, disprezzano gli altri.
‘Mah – dicono – io sono molto cattolico, perché mio zio è stato
un grande benefattore, la mia famiglia è questa e io sono… ho imparato…
conosciuto il vescovo tale, il cardinale tale, il padre tale… Io sono…’.
Si
sentono migliori degli altri.
Questa è l’ipocrisia. Il Signore dice: ‘No, quello no’. Nessuno
è giusto da se stesso.
Tutti abbiamo bisogno di essere giustificati. E l’unico che ci
giustifica è Gesù Cristo”.
Papa Francesco,18 marzo 2014, Casa Santa Marta
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