Miserere mei, Deus, secundum (magnam) misericordiam
tuam.
Queste parole, che, conscio di esserne immeritevole ed
impari, pronunciai nel momento, in cui diedi tremando la mia accettazione alla
elezione a Sommo Pontefice, con tanto maggior fondamento le ripeto ora in cui
la consapevolezza delle deficienze, delle manchevolezze, delle colpe commesse
durante un così lungo Pontificato e in un'epoca così grave
ha reso più chiare alla mia mente la mia insufficienza e indegnità.
Chiedo umilmente perdono a quanti ho potuto offendere, danneggiare, scandalizzare con le parole e con le opere.
Prego coloro, cui spetta, di non occuparsi né preoccuparsi per erigere qualsiasi monumento alla mia memoria; basta che i miei poveri resti mortali siano deposti semplicemente in luogo sacro, tanto più gradito quanto più oscuro.
Non mi occorre di raccomandare i suffragi per l'anima mia; so quanto numerosi sono quelli che le norme consuete della Sede Apostolica e la pietà dei fedeli offrono per ogni Papa defunto.
Non ho nemmeno bisogno di lasciare un « testamento spirituale », come sogliono lodevolmente fare tanti zelanti Prelati; poiché i non pochi Atti e discorsi, da me per necessità di officio emanati o pronunziati, bastano a far conoscere, a chi per avventura lo desiderasse, il mio pensiero intorno alle varie questioni religiose e morali.
Chiedo umilmente perdono a quanti ho potuto offendere, danneggiare, scandalizzare con le parole e con le opere.
Prego coloro, cui spetta, di non occuparsi né preoccuparsi per erigere qualsiasi monumento alla mia memoria; basta che i miei poveri resti mortali siano deposti semplicemente in luogo sacro, tanto più gradito quanto più oscuro.
Non mi occorre di raccomandare i suffragi per l'anima mia; so quanto numerosi sono quelli che le norme consuete della Sede Apostolica e la pietà dei fedeli offrono per ogni Papa defunto.
Non ho nemmeno bisogno di lasciare un « testamento spirituale », come sogliono lodevolmente fare tanti zelanti Prelati; poiché i non pochi Atti e discorsi, da me per necessità di officio emanati o pronunziati, bastano a far conoscere, a chi per avventura lo desiderasse, il mio pensiero intorno alle varie questioni religiose e morali.
Ciò premesso, nomino mia erede universale la Santa Sede
Apostolica, da cui tanto ho avuto, come da Madre amantissima.
15 Maggio 1956
PIUS PP. XII
"La Chiesa non ha bisogno
di riformatori, ma di santi."
- Georges Bernanos -
Questa è la novità che
Gesù ci dice. Ci dice questa novità: avere fiducia nella sua passione, avere
fiducia nella sua vittoria sulla morte, avere fiducia nelle sue piaghe. Lui è
il sacerdote e questo è il sacrificio: le sue piaghe.
Papa Francesco Omelia Santa Marta, 11
Maggio 2013
Non siete cristiani finti, cristiani solo a parole.
Siete cristiani con la parola, con il cuore, con le mani.
Sentite come cristiani, parlate come cristiani e fate opera di cristiani.
Ma voi soli non potreste farlo.
E' Gesù che vi darà questo Spirito, vi darà la forza di rinnovare tutto:
non voi, ma Lui in voi" .
- Card. J.M. Bergoglio, 2012 -
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