Conducimi dalla morte alla vita, dalla menzogna alla verità.
Conducimi dalla disperazione alla speranza, dalla paura alla verità.
Conducimi dall’odio all’amore, dalla guerra alla pace.
Fa’ sì che la pace riempia i nostri cuori, il nostro mondo, il nostro universo.
Non costruisco la pace…
quando non apprezzo lo sforzo e la virtù degli altri; quando pretendo l’impossibile, quando sono indifferente al bene e al male degli altri.
Non costruisco la pace…
quando lavoro per due per poter comprare e mantenere il superfluo, mentre c’è chi non trova lavoro e non ha il necessario, l’indispensabile per vivere.
Non costruisco la pace…
quando non perdono, quando non chiedo scusa, quando non faccio il primo passo per riconciliarmi, anche se mi sento offeso o credo di aver ragione.
Non costruisco la pace…
quando lascio solo chi soffre e mi scuso dicendo:
« Non so cosa dire, cosa fare, non lo conosco ».
Non costruisco la pace…
quando chiudo la porta del cuore, quando chiudo le mani e la bocca, e non faccio niente per unire, conciliare, scusare.
Non costruisco la pace…
quando rispondo: «non ho tempo» e tratto il prossimo come uno scocciatore, un rompiscatole.
Non costruisco la pace…
quando mi metto volentieri e di preferenza dalla parte di chi ha potere, ricchezza, sapienza, furbizia, anziché dalla parte del debole, dell’indifeso, del dimenticato, dalla parte di colui il cui nome non è scritto sull’agenda di nessuno.
Non costruisco la pace…
quando non aiuto il colpevole a redimersi.
Non costruisco la pace…
quando taccio di fronte alla menzogna, all’ingiustizia, alla maldicenza, alla disonestà, perché non voglio noie.
Non costruisco la pace…
quando non compio il mio dovere sia nel luogo di lavoro che verso i miei familiari.
Non costruisco la pace…
quando sfrutto il mio prossimo in stato di dipendenza, inferiorità, indigenza, malattia.
Non costruisco la pace…
quando rifiuto la croce, la fatica.
Non costruisco la pace…
quando dico no alla vita.
Non costruisco la pace…
quando non mi metto in ginocchio per invocarla, per ottenerla, per viverla.
Allora quando costruisco la pace ?
Quando al posto
del " no " metto un " si "
Quando al posto
del rancore, metto il perdono.
Quando al posto
della morte, metto la vita.
Quando al posto
dell’io, metto Dio.
La pace è un tuo dono, Signore. Per ottenerla occorre pregare, amare, soffrire, pagare di persona, scomparire. Solo tu, Signore, puoi farmi il dono di poter pregare, amare, soffrire, pagare di persona, scomparire.
Da solo non ce la faccio.
Aiutami.
Eccomi o Signore. Fammi seminatore di pace. Signore, donaci la tua pace.
Conducimi dall’odio all’amore, dalla guerra alla pace.
Fa’ sì che la pace riempia i nostri cuori, il nostro mondo, il nostro universo.
Non costruisco la pace…
quando non apprezzo lo sforzo e la virtù degli altri; quando pretendo l’impossibile, quando sono indifferente al bene e al male degli altri.
Non costruisco la pace…
quando lavoro per due per poter comprare e mantenere il superfluo, mentre c’è chi non trova lavoro e non ha il necessario, l’indispensabile per vivere.
Non costruisco la pace…
quando non perdono, quando non chiedo scusa, quando non faccio il primo passo per riconciliarmi, anche se mi sento offeso o credo di aver ragione.
Non costruisco la pace…
quando lascio solo chi soffre e mi scuso dicendo:
« Non so cosa dire, cosa fare, non lo conosco ».
Non costruisco la pace…
quando chiudo la porta del cuore, quando chiudo le mani e la bocca, e non faccio niente per unire, conciliare, scusare.
Non costruisco la pace…
quando rispondo: «non ho tempo» e tratto il prossimo come uno scocciatore, un rompiscatole.
Non costruisco la pace…
quando mi metto volentieri e di preferenza dalla parte di chi ha potere, ricchezza, sapienza, furbizia, anziché dalla parte del debole, dell’indifeso, del dimenticato, dalla parte di colui il cui nome non è scritto sull’agenda di nessuno.
Non costruisco la pace…
quando non aiuto il colpevole a redimersi.
Non costruisco la pace…
quando taccio di fronte alla menzogna, all’ingiustizia, alla maldicenza, alla disonestà, perché non voglio noie.
Non costruisco la pace…
quando non compio il mio dovere sia nel luogo di lavoro che verso i miei familiari.
Non costruisco la pace…
quando sfrutto il mio prossimo in stato di dipendenza, inferiorità, indigenza, malattia.
Non costruisco la pace…
quando rifiuto la croce, la fatica.
Non costruisco la pace…
quando dico no alla vita.
Non costruisco la pace…
quando non mi metto in ginocchio per invocarla, per ottenerla, per viverla.
Allora quando costruisco la pace ?
Quando al posto
del " no " metto un " si "
Quando al posto
del rancore, metto il perdono.
Quando al posto
della morte, metto la vita.
Quando al posto
dell’io, metto Dio.
La pace è un tuo dono, Signore. Per ottenerla occorre pregare, amare, soffrire, pagare di persona, scomparire. Solo tu, Signore, puoi farmi il dono di poter pregare, amare, soffrire, pagare di persona, scomparire.
Da solo non ce la faccio.
Aiutami.
Eccomi o Signore. Fammi seminatore di pace. Signore, donaci la tua pace.
Serviamo la pace solo se abbiamo davvero capito che
possiamo assumerci delle responsabilità anche esitando o tacendo, se stimiamo i politici solo quando si dimostrano veri uomini
in tutte le situazioni e non banali rappresentanti del nostro egoismo e quando
sospettiamo dei politici che ci danno troppo ragione, confermando la nostra
opinione.
Avremo la beatitudine promessa dal Vangelo agli operatori di pace,
quando combatteremo per la libertà nostra e per quella degli altri, e
impareremo, piano piano, a sentire nostra l'ingiustizia commessa non solo verso
noi stessi, ma anche verso gli altri.
- Karl Rahner -
Marines receive Communion on Iwo Jima, 1945...
La parola ebraica «shalom» non è soltanto una bellissima e concisa formula di saluto, la più breve dopo l'italiano «ciao» – no, è l'espressione di saluto più bella che esiste al mondo, perché «shalom» significa «pace». Che cosa significhi «ciao» me lo sono fatto spiegare da amici italiani: significa «ciao». Il fatto che il più bel saluto di pace sulla terra lo si trovi in un popolo che, fin dai suoi inizi, si è sempre trovato in un più o meno permanente stato di guerra, può anche essere visto come un'ironia del destino. I pappagalli israeliani lo trovano particolarmente fastidioso.
- Ephraim Kishon -
Non vi può essere convivenza umana senza un ethos mondiale delle nazioni; non vi può essere pace tra le
nazioni senza la pace tra le religioni;
non vi può essere pace tra le religioni senza il dialogo tra le religioni.
- Hans Küng -
Oggi ti dedicherai in modo speciale alla preghiera personale e comunitaria. Se possibile parteciperai al cenacolo di preghiera che si tiene nella tua parrocchia o altrove, per condividere con i fratelli l’esperienza della contemplazione dei divini misteri, pregando in modo speciale la Vergine Santa.
8 maggio – Maria Vergine
del Cenacolo
Fioretto
Oggi ti dedicherai in modo speciale alla preghiera personale e comunitaria. Se possibile parteciperai al cenacolo di preghiera che si tiene nella tua parrocchia o altrove, per condividere con i fratelli l’esperienza della contemplazione dei divini misteri, pregando in modo speciale la Vergine Santa.
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