so che queste parole
non possono cancellare le vostre
lacrime
e neppure riempire il
vuoto che ho lasciato.
Eppure, siatene certi,
non mi avete perduto.
Anche se non accarezzerete mai i
miei capelli,
anche se non vi perderete
mai nello specchio dei miei occhi,
anche se nessun fiocco
colorerà di gioia la porta della
vostra casa,
- che è anche la mia! -
io sono nato.
Sono nato il giorno che vi siete
incontrati,
sono nato nell’istante in cui vi
siete detti “ti amo”;
sono nato in quel primo
bacio,
nel giorno del vostra promessa
“per sempre”.
Sono nato in
quell’abbraccio che ha fatto di me un figlio,
sono nato nei vostri
progetti,
nel nome che avete scelto per
me,
nelle fantasticherie di una
domenica mattina.
Io sono nato
in voi e per voi.
E vi ho preceduto nella casa
del Padre Nostro.
Non dimenticatemi
ma neppure rimpiangetemi.
Continuate a vivere,
a sognare in grande,
a progettare un futuro insieme.
Continuate a credere nella
bontà di Dio,
continuate a sperare nel domani
e nella vita,
continuate ad amarvi e ad
amare.
Non mi avete perduto,
mamma e papà.
Anche nelle vostre
lacrime,
io sono nato.
(Patrizio Righero)
Fonte: "Un minuto con Dio - Preghiere per
sopravvivere al quotidiano", Elledici Editrice
Nessuno, dunque pianga più i morti,
nessuno si disperi, né rigetti così la vittoria di Cristo.
Egli infatti ha vinto la morte. Perché
dunque piangi? A che pro gemi e ti lamenti!
Coraggio, c’è la risurrezione con assoluta certezza:
Coraggio, c’è la risurrezione con assoluta certezza:
dorme non è morta; riposa, non è perduta
per sempre.
Sono infatti ad accoglierla la
risurrezione, la vita eterna,
l’immortalità e l’eredità stessa degli
angeli.
Non senti il Salmo che dice: “Torna,
anima mia, al tuo riposo, perché Dio ti ha fatto grazia”.
Dio chiama “grazia” la morte, e tu ti
lamenti? –
(S. Giovanni Crisostomo)
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