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sabato 27 giugno 2020

Signore, quando avrò fame – Madre Teresa di Calcutta

Signore, quando avrò fame,
dammi qualcuno che ha bisogno di mangiare;
Signore, quando avrò sete,
dammi qualcuno che ha bisogno di acqua;
Signore, quando avrò freddo,
dammi qualcuno che ha bisogno di calore.
Signore, quando soffrirò,
dammi qualcuno che ha bisogno di consolazione;
Signore, quando la mia croce sembrerà pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
Signore, quando mi sentirò povera,
mettimi al fianco di qualcuno più bisognoso.
Signore, quando vorrò che gli altri mi comprendano,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia comprensione.
Signore, rendimi degna, di servire i fratelli,
dà loro, attraverso le queste mani,
non solo il pane di tutti i giorni,
ma anche il nostro amore misericordioso,
immagine del tuo.


(Madre Teresa di Calcutta)



Una volta […] un giornalista voleva mettere Madre Teresa con le spalle al muro e cercare di strapparle una critica, un’accusa, una lamentela nei riguardi della Chiesa. Madre Teresa non cadeva nel tranello. Alla fine il giornalista, spazientito, le disse : “Possibile che una donna intelligente come lei non trovi una o due cose che vanno urgentemente cambiate nella Chiesa per poterla migliorare?”… La madre fece un sorriso e poi, allargando le braccia, disse: “Sì, ci sono due cose che vanno urgentemente cambiate, che vanno urgentemente migliorate. Sa quali sono?”. “Quali?” disse il giornalista, convinto finalmente di avere portato la Madre sul terreno corrosivo della critica. La Madre prontamente rispose: “Le due cose da cambiare urgentemente sono: io e lei!.
Se noi miglioriamo, migliorerà tutta la Chiesa”… 

- cardinale Angelo Comastri - 



Quando un povero muore di fame,
non è perchè Dio si sia dimenticato di lui.
Accade perchè nè io nè voi,
ci siamo preoccupati di offrirgli ciò di cui aveva bisogno.

Ci siamo rifiutati di agire
come strumenti di amore nelle mani di Dio,
per offrire al povero,
uomo o donna che sia, un pezzo di pane,
per procurargli una veste con cui ripararsi da freddo. 
Questo accade perchè non abbiamo riconosciuto Cristo
quando, ancora una volta, si è mostrato
sotto le sembianze del dolore
nel corpo di un fratello intirizzito dal freddo,
morente di fame,
quando si è rivolto a noi come un essere solo,
come un bambino perduto
alla ricerca di un luogo in cui ripararsi.


                                                             - Madre Teresa di Calcutta -


Buona giornata a tutti. :-)






mercoledì 22 novembre 2017

da: "Il denaro" - Charles Peguy

...Ai miei tempi tutti cantavano...
Nella maggior parte dei luoghi di lavoro
si cantava; oggi vi si sbuffa.
Direi quasi che allora
non si guadagnava praticamente nulla.
Non si ha l’idea di quanto i salari
fossero bassi.
Nondimeno tutti mangiavano.
Anche nelle case più umili
c’era una sorta di agiatezza
di cui si è perduto il ricordo.
Conti, non se ne facevano.
Perché c’era poco da contare.
Ma i figli potevano essere allevati.
E se ne tiravano su.
Era sconosciuta questa
odiosa forma di strangolamento
che oggi ci torce ogni anno di più.
Non si guadagnava; non si spendeva;
e tutti vivevano.
Ogni fatto era un avvenimento; consacrato.
Ogni cosa era una tradizione,
un insegnamento;
tutte le cose avevano
un loro rapporto interiore,
costituivano la più santa abitudine...

- Charles Peguy - 

da: "Il denaro"

Strade, angoli, piazze e quartieri... sono tanti i luoghi in cui uomini e donne, senza nome, muoiono per indifferenza o solitudine.
Non esistono, Signore, samaritani che appaiono dal nulla. 
Non ci sono, Gesù, samaritani che arrivano da altri mondi.
Esistiamo noi, con le nostre scelte, E ci sei tu con la tua audace proposta:
«Vai e anche tu fai ciò che ho fatto io. 
Vai e tendi la mano a chi è povero. Vai e sorridi a chi è solo. 
Vai e apri il tuo cuore a chi è triste. 
Vai e abbraccia chi è caduto e sanguina».
Signore Gesù, rendi vera la nostra fede, insegna al nostro cuore ad amare veramente, aiuta le nostre gambe e le nostre mani ad andare verso gli altri, perché il mondo possa scoprire, e sentire il tuo amore, nel nostro credere, amando. Amen. 


sr Mariangela frp Tassielli, Paoline



La preghiera di chi non ha più niente

Signore, non ho più niente
eppure ho tutto, perché ho Te.
Non ho cibo a sufficienza,
ma mi basta quello che ricevo dalla gente
o che guadagno con il mio onesto lavoro.
Non ho casa, ove riposare,
ma mi contento del cielo
sotto il quale riposo ogni tanto,
memore della tua esperienza,
di un Dio che non ha neppure
una pietra ove poggiare il suo capo stanco.
Non ho denaro che mi possa aiutare a vivere con dignità
ma accolgo, con sofferenza, l'elemosina di tanta gente.
Quanto é difficile Signore essere povero oggi come allora,
ma nessuno di noi ha scelto di esserlo di propria volontà.
Tu sai la sofferenza di quanti non hanno nulla
nel nostro tempo affamato di guadagni e di posizioni sempre più agiate.
Non Ti chiedo di rimuovere solo la mia povertà,
ma la povertà di tanti popoli oppressi a causa dell'ingiustizia
e della cattiva gestione delle risorse della Terra.
Fa, o Dio della Provvidenza, che nessun bambino
sia più povero su questa Terra,
che nessun ammalato sia abbandonato a se stesso
senza alcuna assistenza e sicurezza,
che nessun anziano vengano lasciato nella solitudine
senza il conforto di qualcuno,
che nessun giovane abbia a soffrire a causa
del cattivo esempio degli adulti,
che in tutte le famiglie e su tutte le mense del mondo
arrivi quotidianamente quel pane di ogni genere
che ti chiediamo ogni giorno per noi e per tutti
con la stessa preghiera che ci hai insegnato Tu.
Amen.


Buona giornata a tutti. :-)