lunedì 15 novembre 2021

Dio ci offre il suo perdono prima ancora del nostro pentimento. - card. Fulton J. Sheen

"Dio ci offre il suo perdono prima ancora del nostro pentimento. È il nostro pentimento che convalida il perdono."

Se il senso della colpa sta nella coscienza di esserci allontanati da Dio e nel dolore di aver ferito qualcuno che amiamo; se il male che avvertiamo è un sintomo del rifiuto opposto all’invito dell’amore, allora dobbiamo preoccuparci non tanto del peccato, quanto del modo di cancellarlo e di ritrovare la pace. Serve amore per accorgersi che l’Amore è stato offeso.

L’Amore Divino ricompensa sempre col perdono questo riconoscimento; e una volta accordato il perdono, una maggiore intimità cementerà i rapporti riallacciati. Gli angeli del Cielo – ha detto Nostro Signore – gioiscono più per un peccatore pentito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di pentirsi. Quando l’amore è profondamente sentito, noi non siamo mortificati perché Dio ci perdoni; ma siamo mortificati nell’accettare quel perdono. Dio ci offre il suo perdono prima ancora del nostro pentimento. È il nostro pentimento che convalida il perdono.

Il Padre aveva già perdonato al figliol prodigo fin dal primo momento. Ma il perdono non è diventato efficace finché il figlio non si è pentito di avere rotto i rapporti col padre e non ha cercato di ripristinarli. Come vi è sempre musica nell’aria e noi non la sentiamo se non sintonizziamo la radio, così c’è sempre un perdono che noi non possiamo ricevere finché la nostra anima non prova dolore e non forma il proposito di migliorarsi.

Noi troviamo solo ciò che cerchiamo; la natura ha molti segreti da rivelarci, ma non ce li rivelerà finché non ci metteremo pazientemente seduti davanti a lei per obbedire alle sue leggi. Soltanto in virtù di questa sottomissione riceveremo ciò che desideriamo. Finché mancherà il caldo desiderio di comunicare con Dio in modo diverso da quello timoroso e distante causato dal peccato, questo non può essere perdonato. Essere peccatori è la nostra miseria, ma sapere di esserlo è la nostra speranza.

- card. Fulton J. Sheen 
da "La Pace dell'Anima"




Reti vuote

La vita a volte è come una pesca:
ci sono giorni in cui le reti sono piene di pesci,
piene di gioia, di vitalità, di fortuna...
e giorni in cui le reti sono vuote,
in cui è grande il senso dell'inutilità e del fallimento...
Proprio in quei momenti in cui le mie reti sono vuote,
quando in casa si diventa come estranei,
quando un figlio ti delude,
quando la tua migliore amica ti tradisce,
quando il tuo datore di lavoro ti dice che sei diventato di troppo,
quando la tua salute ti abbandona,
quando l'ingiustizia e la prepotenza sembrano essere più forti dell'amore,
proprio in quei momenti,
tu, Signore,
non smetti di avere fiducia in me
e mi dici che potrò ancora tirare fuori qualcosa di buono
da queste mie reti vuote e sfilacciate...

Tu, Signore,
mi inviti a riprendere il largo
verso l'orizzonte più ampio sconfinato,
sfidando il rischio e la paura di perdere ancora,
provando a fidarmi del mio cuore,
improvvisando i miei gesti e le mie azioni,
lasciandomi attraversare dal quel brivido
antico e sempre nuovo
che si chiama amore.
Amen.

- Don Angelo Saporiti -


Buona giornata a tutti :-)

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