« L'angelo Gabriele fu mandato da
Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa
di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava
Maria. Entrando da lei, disse : «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore
è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse
un tale saluto.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato
grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il
trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo
regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non
conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te
stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo.
Colui che nascerà sarà dunque
santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua
vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti
dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono
la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da
lei. » (Luca 1,26-37)
“Ascoltami, Miriàm. C’è una possibilità. Tu domani vai da sola in campagna con un pretesto, in cerca di qualche erba invernale per fare un decotto. E torni a sera dal campo dicendo di essere stata aggredita e violata lì, di aver gridato, ma senza risposta. E già successo, si sa di altri casi di ragazze che sono riuscite a evitare così l’accusa di adulterio.”
Guardai Iosef per 1a prima volta. Conoscevo la sua faccia serena anche sotto le mosche e la fatica.
Ora vedevo un uomo desolato che provava a governare la situazione progettando menzogne. Quanto dev’essere importante per gli uomini la legge, per ridurli a questo.
Dissi: “Quell’uomo messaggero è venuto da me a mezzogiorno, porte e finestre aperte, spalancate. Io mi sono trovata in piedi davanti a lui nella mia stanza e non ho pronunciato una sillaba, non ho neanche risposto al suo saluto, altro che gridi”.
“Lo so Miriàm, ma ora dobbiamo trovare una soluzione, dare una versione della tua gravidanza fuorilegge. Miriàm, ti amo, ti chiedo questo perché ti credo e voglio salvarti. Miriàm, ti trascineranno alla porta di Nazaret e ti lapideranno. E chiederanno a me di scagliarti contro il primo sasso.
Lo capisci questo? Lo capisci? La conosci la nostra legge.” E le sue parole si strozzarono per non uscire in grido e farle andare fuori.
Da “In nome della Madre” di Erri De Luca
«Ecco come
avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di
Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello
Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla,
decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose,
ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe,
figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel
che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu
lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto
questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per
mezzo del profeta:
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. »
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. »
(Matteo 1,18-25)
Quella notte Iosef sognò. Me lo ha raccontato in seguito. Sognò un angelo che gli ordinava il necessario.
Al mattino riunì la famiglia e dichiarò la sua decisione; sposava Miriàm alla data prevista di settembre, anche se era incinta. Sotto la tenda della cerimonia si sarebbe vista la mia gravidanza. Non ascoltò ragioni. Fu uno scandalo.
Il villaggio era contro di lui. “Si è fatto abbindolare da Miriàm, gli ha rifilato chissà che storia e lui se l’è bevuta.” “Iosef è un ingenuo.” “Iosef non è un uomo.” “Iosef ha infranto la legge.” “Non ha neanche fatto ricorso alla legge delle gelosie.
Poteva almeno farle bere l’acqua amara davanti al sacerdote.” “E perché? Non è geloso, se la tiene così, piena di un altro.” “Ma sì, non è dei nostri, non è un galileo, è uno della stirpe di Giuda, è un betlemmita. Se ne tornasse là con la sua adultera e il bastardo.”
Grandinavano insulti sulle sue spalle. Si stava facendo lapidare al posto mio. E io non potevo stargli vicino, baciargli le mani, farlo sorridere, perché sorrideva sempre al mio sorriso. Dovette lasciare la bottega di falegname dov’era il primo aiutante. Ne aprì una sua minuscola con pochi attrezzi presi a credito. Ma era il più bravo tagliatore e la gente doveva per forza rivolgersi a lui. Non parlava con i clienti perché nessuno voleva parlare con lui, solo la breve trattativa sul prezzo e la consegna.
Al sabato alla casa di preghiera sedevamo nei settori separati degli uomini e delle donne ed eravamo isolati. Dovevamo aspettare. Intanto era tempo di mietitura e in molti avevano bisogno di arnesi nuovi. Iosef lavorava molto, i manici delle sue falci erano i migliori.
Intorno a lui il silenzio cominciò a cedere, i primi saluti in piazza, i complimenti per la qualità dei suoi legni.
Rispondeva senza orgoglio esenta la cordialità di prima.
Da “In nome della Madre” di Erri De Luca
"La
Parola venne dunque nel mondo. La vita eterna si scelse il luogo in un cuore
umano. Decise di abitare in questa tenda tremante, le piacque di lasciarsi
colpire. Così la sua morte fu cosa decisa. Perché inerme è la fonte della
vita"
- Hans
Urs von Balthasar -
A Gesù Bambino
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.
(Umberto Saba)
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.
(Umberto Saba)
Buona giornata a tutti. :-)