Dietro alle notizie di guerra, di
terrorismo, di violenze, di ingiustizie, di corruzione, che potrebbe indurci al
pessimismo, c’è una “moltitudine immensa” che nessuno
può contare “di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”, che “in piedi davanti al
trono e davanti all’Agnello” grida a gran voce:
“La salvezza appartiene al
nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello”.
Questa moltitudine immensa non è composta soltanto
dai santi del passato, quelli conosciuti e venerati e quelli che non hanno
trovato posto nel calendario, viene rifornita continuamente da tutti coloro
che, umilmente, senza finire mai in prima pagina, percorrono il sentiero delle
Beatitudini.
Chi di noi in questa moltitudine immensa, non annovera genitori,
nonni, amici, colleghi generosi, forti nelle difficoltà e nelle sofferenze,
miti, giusti e amanti della giustizia non soltanto per sé ma per tutti,
misericordiosi, leali e trasparenti, sempre impegnati a creare pace e dialogo?
Allora, niente pessimismo.
Allora, niente pessimismo.
Con il sostegno e la
protezione di questa “moltitudine immensa” - dei santi scritti nel calendario e
di quelli presenti nella nostra memoria e nel nostro affetto - uniamoci al
sentiero delle Beatitudini.
- don Tonino Lasconi -
Possiamo senz'altro immaginare la
Chiesa come una vasta impresa di trasporto, di trasporto in paradiso; perché
no?
Ebbene, mi chiedo: che cosa diventeremmo noi senza i Santi che organizzano il traffico?
Certo, da duemila anni questa compagnia di trasporto ha avuto non poche catastrofi: l'arianesimo, il nestorianesimo, il pelagianesimo, il grande scisma d'Oriente, Lutero..., per ricordare solo i deragliamenti e gli scontri più noti.
Ma senza i Santi, ve lo dico io, la cristianità sarebbe un gigantesco ammasso di locomotive capovolte, di carrozze incendiate, di rotaie contorte e di ferraglia che finisce di arrugginirsi sotto la pioggia.
Nessun treno circolerebbe più sulla strada ferrata invasa dall'erba.
Ebbene, mi chiedo: che cosa diventeremmo noi senza i Santi che organizzano il traffico?
Certo, da duemila anni questa compagnia di trasporto ha avuto non poche catastrofi: l'arianesimo, il nestorianesimo, il pelagianesimo, il grande scisma d'Oriente, Lutero..., per ricordare solo i deragliamenti e gli scontri più noti.
Ma senza i Santi, ve lo dico io, la cristianità sarebbe un gigantesco ammasso di locomotive capovolte, di carrozze incendiate, di rotaie contorte e di ferraglia che finisce di arrugginirsi sotto la pioggia.
Nessun treno circolerebbe più sulla strada ferrata invasa dall'erba.
- Georges Bernanos -
da: I santi nostri amici, 1947
da: I santi nostri amici, 1947
Celebriamo la festa di Ognissanti in
stile con globi di luce e di gioia, proclamando le beatitudini del Regno.
Vivere la vocazione alla santità è sinonimo di parte
della gioia di essere discepoli di Gesù, la gioia e la luce del mondo.
I santi che ci hanno preceduto lungo
la strada, ci mostrano la testimonianza della loro vita, come noi stessi figli,
che lavoriamo per il pane quotidiano, per mettere al centro i poveri, ed essere
operatori di pace, e confortare gli afflitti, lottare per giustizia ecc ...
Vivere le Beatitudini nella vita
quotidiana è la strada migliore alla santità, che è quello che Gesù ci mostra
con la gioia del Vangelo.
Speriamo che la festa di Tutti i
Santi, ci aiuti a "ricaricare le batterie" con la vocazione a cui
siamo chiamati.
Una santità di tutti i giorni, che
consuma il calcestruzzo e l'impegno per i sogni del Regno di Gesù.
Congratulazioni, cari amici! Riceviamo
la gioia di essere benedetti!
Buona giornata a tutti. :-)
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