Quando leggiamo con onestà le
Scritture dobbiamo riconoscere che certi brani ci dicono ben poco.
Siamo
disposti ad acconsentire con Dio perché non abbiamo ragioni per essere in
disaccordo con lui.
Possiamo approvare questo o quel comando o quell'atto divino perché non ci tocca personalmente, non cogliamo ancora le domande che esso pone alla nostra persona.
Possiamo approvare questo o quel comando o quell'atto divino perché non ci tocca personalmente, non cogliamo ancora le domande che esso pone alla nostra persona.
Altri passi francamente non ci
piacciono affatto.
Se ne avessimo il coraggio, diremmo "No!" al Signore.
Se ne avessimo il coraggio, diremmo "No!" al Signore.
Dovremmo prendere l'abitudine di annotare con cura questi brani.
Sono la misura della distanza che ci separa da Dio, nonché della distanza fra ciò che siamo ora e quel che potremmo essere potenzialmente.
Sono la misura della distanza che ci separa da Dio, nonché della distanza fra ciò che siamo ora e quel che potremmo essere potenzialmente.
L'evangelo, infatti, non è un
succedersi di comandi esteriori, ma un'intera galleria di quadri interiori.
E ogni volta che diciamo di no all' evangelo, ci rifiutiamo di essere persone nel senso più pieno del termine.
E ogni volta che diciamo di no all' evangelo, ci rifiutiamo di essere persone nel senso più pieno del termine.
- Anthony Bloom -
1914 – 2003
Vi sono dei passi dell' evangelo
che fanno ardere i nostri cuori, che illuminano la nostra intelligenza e
scuotono la nostra volontà.
Essi danno vita e forza a tutto il nostro essere
fisico e morale.
Questi brani rivelano quelle regioni del nostro intimo nelle
quali Dio e la sua immagine coincidono di già; mostrano a che punto ci
troviamo, anche solo fugacemente, per un attimo, nella via che conduce a quel
che siamo chiamati a essere.
Dovremmo prendere nota con cura
di questi passi, con attenzione ancora maggiore rispetto a quella prestata ai
brani di cui parlavamo poc'anzi.
Sono i punti in cui l'immagine di Dio è già
realizzata in noi uomini decaduti a causa del peccato.
Da questi inizi possiamo lottare per continuare a trasformarci nella persona che sentiamo di voler e dover essere.
Da questi inizi possiamo lottare per continuare a trasformarci nella persona che sentiamo di voler e dover essere.
Dobbiamo sempre restare fedeli a queste rivelazioni.
Almeno in questo, la nostra
fedeltà non deve venire mai meno.
Se facciamo quanto ho appena detto, i brani di questo genere aumentano di
numero, gli appelli che l'evangelo ci rivolge si fanno più ricchi e
circoscritti, le nebbie a poco a poco si diradano e possiamo scorgere
l'immagine della persona che dovremmo essere.
Allora, possiamo cominciare a
presentarci a Dio nella verità.
- Anthony Bloom -
1914 – 2003
Da “La preghiera giorno dopo giorno” , Gribaudi Editore nella collana Meditazione e preghiera
Buona giornata a tutti. :-)