Come salvare la solitudine in noi
In un mondo collegato costantemente con tutto
e con tutti, in un mondo in cui tutto si crea e nulla si distrugge, come è
possibile recuperare la solitudine che è premessa a ogni riflessione critica e
a ogni esperienza creatrice?
La solitudine è una esperienza interiore che non
si chiude in se stessa, nelle barriere del proprio io, e che è aperta alla vita
esteriore, alle sollecitazioni e alle influenze, che sgorgano dal
mondo-ambiente con le loro luci e le loro ombre. Ma la solitudine è oggi sempre
più difficile da salvare, e da vivere, perché siamo ogni giorno trascinati in
un vortice di sensazioni che non ci dànno il tempo di pensare a noi stessi, di
scendere lungo il cammino che porta verso l’interno, e di ascoltare le ragioni
del cuore e le ragioni della immaginazione.
Cose, queste, possibili solo quando la
solitudine rinasca in noi, e ci consenta di ritrovare le sorgenti dei pensieri
e delle emozioni che rendono una vita degna di essere vissuta, e aperta alla
comunicazione verbale e non-verbale con gli altri.
Si ha timore della solitudine.
Non è facile salvare la solitudine in noi,
perché essa ci confronta con il segreto della nostra coscienza, con il
manzoniano guazzabuglio delle passioni che sono in noi, con le cose che non
vorremmo ricordare e che la memoria trattiene, con gli orizzonti di senso della
nostra vita, con l’autenticità, o la inautenticità, delle relazioni che abbiamo
con gli altri, con il mistero del vivere e del morire, e in fondo con il
mistero della morte.
Questi sono alcuni dei motivi che fanno
nascere l’angoscia dinanzi alla solitudine; e allora si desidera fuggire anche
dalla solitudine creatrice, e trovare rifugio in esperienze rassicuranti che ci
distraggano dal pensare e dall’immaginare, dal riflettere e dal curarsi degli
altri.
Sì: ci curiamo degli altri, riusciamo a essere in comunicazione con gli
altri, diveniamo capaci di solidarietà, solo se abbiamo il coraggio di vivere
in una solitudine che ci apra alle ragioni di una vita orientata a relazioni
significative.
Vivere fino in fondo l’esperienza della solitudine significa
insomma recuperare i valori della riflessione e della solidarietà, dell’impegno
etico in politica e del rispetto delle persone, e delle loro differenze, del
rinnovamento culturale e della leopardiana passione della speranza.
La grande solitudine interiore
La solitudine, cosí, non è solo esperienza
interiore, ma diviene matrice di cambiamento relazionale e culturale, politico
e sociale, come ci dice Rainer Maria Rilke in una delle bellissime Lettere a un giovane
poeta.
«Voi non dovete rimanere senza un mio saluto mentre
viene il Natale e voi, in mezzo alla festa, portate la vostra solitudine con
maggior fatica che mai.
Ma se poi v’accorgete che è grande, rallegratevene; che
sarebbe infatti (domandatevi) una solitudine senza grandezza; c’è solo una
solitudine, e quella è grande e non è facile a portare e a quasi tutti giungono
le ore in cui la permuterebbero volentieri con qualche comunione per quanto
triviale e a buon mercato, con l’apparenza di un minimo accordo col primo
capitato, col piú indegno…
Ma sono forse quelle le ore in cui la solitudine
cresce; ché la sua crescita è dolorosa come la crescita dei fanciulli e triste
come l’inizio delle primavere. Ma questo non vi deve sviare.
Questo solo è che
abbisogna: solitudine, grande intima solitudine.
Penetrare in se stessi e per
ore non incontrare nessuno – questo si deve poter raggiungere.
Essere soli come
s’era soli da bambini, quando gli adulti andavano attorno impigliati in cose
che sembravano importanti e grandi, perché i grandi apparivano cosí
affaccendati e nulla si comprendeva del loro agire».
La psichiatria, quando si
confronta con le grandi emozioni della vita, ha bisogno della poesia (lo vorrei
ancora ripetere) se vuole cogliere la palpitante dimensione umana delle esperienze
con cui senza fine si confronta.
- Eugenio Borgna -
da: "Le parole che ci salvano - La fragilità che è in noi. Parlarsi. Responsabilità e speranza", © 2017 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino
Buona giornata a tutti. :-)