Chi sei tu, lettore
che leggi
le mie parole tra un
centinaio d’anni?
Non posso inviarti un
solo fiore
della ricchezza di
questa primavera,
una sola striatura
d’oro
delle nubi lontane.
Apri le porte e
guardati intorno.
Dal tuo giardino in
fiore cogli
i ricordi fragranti
dei fiori svaniti
un centinaio d’anno
fa.
Nella gioia del tuo
cuore possa tu sentire
la gioia vivente che
cantò
in un mattino di
primavera,
mandando la sua voce
lieta
attraverso un
centinaio d’anni.
- Rabindranath Tagore -
- Rabindranath Tagore -
Comprenderò
Mi fermerò,
senza dubbio stupito,
se mai ci ritroveremo
in una vita futura,
nel cammino e alla
luce
d’un altro mondo
lontano.
Capirò che i tuoi
occhi,
simili alle stelle
dell’alba,
sono appartenuti
a questo cielo
notturno,
e dimenticato,
d’una vita passata.
Sì, comprenderò
che la magia del tuo
viso
è pronta ancora
al balenare
appassionato
del mio sguardo in un
incontro
immemorabile,
e che al mio amore
tu devi un mistero
di cui non conosci
più l’origine.
- Rabindranath Tagore -
Se il giorno è finito
se gli uccelli non cantano più
se il vento ormai stanco è cessato
stendi su di me
il velo dell'oscurità più fitta
come hai avvolto la terra
nella coltre del sonno
e al tramonto teneramente hai chiuso i petali
dei fiori appassiti del loto.
Prima che il suo viaggio finisca
libera dalla vergogna e dalla povertà
il viandante che ha la bisaccia vuota,
le vesti lacere e polverose
e ogni energia esaurita.
Rinnova la sua vita come un fiore
sotto il mantello della tua dolce notte.
- Rabindranath Tagore -