· Qui dove sono
Dopo aver vinto numerose gare di arco e freccia, il
campione della città andò a trovare il
maestro Zen.
– Sono il migliore di tutti – disse. – Non ho appreso la
religione, non ho ricercato l’aiuto dei monaci, e sono riuscito ad arrivare ad
esser considerato il miglior arciere di tutta la regione.
Ho saputo che, per un certo periodo, il miglior arciere
della regione siete stato voi, e vi domando: c’era bisogno di diventare un
monaco per apprendere a tirare?
– No – rispose il maestro Zen.
Ma il campione non si ritenne soddisfatto: estrasse una
freccia, la mise nell’arco, la scagliò e colpì una ciliegia che si trovava
molto lontana.
Sorrise, come a dire: “Avreste potuto risparmiare il
vostro tempo, dedicandovi solo alla tecnica.”
E disse: – Dubito che riuscirete a ripeterlo -
Senza mostrare la minima preoccupazione, il maestro andò
dentro, prese il suo arco e cominciò a camminare in direzione di una montagna
vicina.
Lungo la strada c’era un abisso che si poteva
attraversare solo grazie a un vecchio ponte di corda ormai marcia, quasi
pericolante: con la massima calma, il maestro Zen arrivò sino alla metà del
ponte, tese il suo arco, vi inserì la freccia, puntò un albero sull’altro lato
del burrone e centrò il bersaglio.
– Ora tocca a te – disse gentilmente al giovane, mentre
tornava verso il terreno sicuro.
Terrorizzato, guardando l’abisso sotto i suoi piedi, il
giovane andò fino al luogo indicato, tirò, ma la sua freccia atterrò molto
distante dal bersaglio.
– Ecco a cosa sono valse la disciplina e la pratica della
meditazione – concluse il maestro quando il giovane tornò accanto a lui. – Tu
puoi avere molta abilità con lo strumento che hai scelto per guadagnarti da
vivere, ma è tutto inutile se non riesci a dominare la mente che utilizza
quello strumento. -
- Paulo Coelho -
Contemplando il deserto
Tre persone che passavano in una piccola carovana videro
un uomo che contemplava l’imbrunire nel deserto del Sahara dall’alto di una
montagna.
– Dev’essere un pastore che ha perduto una pecora e cerca
di scoprire dove sia – disse il primo.
– No, non credo che stia cercando qualcosa, e tanto meno
al tramonto, quando la vista si confonde. Penso che aspetti un amico.
– Vi garantisco che è un sant’uomo, e cerca
l’illuminazione – commentò il terzo.
Si misero a discutere su cosa stesse facendo quell’uomo,
e tanto s’infervorarono nella discussione che finirono quasi per litigare.
Infine, per stabilire chi avesse ragione, decisero di salire sulla montagna e
di raggiungere l’uomo.
– Lei sta cercando la sua pecora? – domandò il primo.
– No, non ho nessun gregge.
– Allora, di sicuro, aspetta qualcuno – affermò il
secondo.
– Sono un uomo solitario, che vive nel deserto – fu la
risposta.
– Poiché vive nel deserto, e in solitudine, dobbiamo
credere che lei è un santo, alla ricerca di Dio, e sta meditando! – esclamò,
contento, il terzo uomo.
– C’è davvero bisogno che tutto, sulla Terra, abbia una
spiegazione?
Allora vi spiego. Io me ne sto qui unicamente a guardare il
tramonto: questo non basta per dare un senso alle nostre vite?
- Paulo Coelho -
Io direi che sono i sogni a tenerci in vita e la
possibilità di realizzarli è la nostra forza vitale, il motivo per cui al
mattino trovare forza per alzarci e vivere ogni giorno con la sensazione che
proprio oggi il sogno si realizzerà, che oggi faremo un piccolo passo verso la
sua realizzazione, che oggi finalmente ci sentiremo realizzati, e guarderemo
alle fatiche affrontate felici di avercela fatta.
A volte ci convincono che i
sogni sono irrealizzabili, da non perseguire se si vogliono evitare delusioni ma
soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.
- Paulo Coelho -