Quando morì il califfo, il trono rimase temporaneamente
vuoto.
Sfacciatamente, un povero mendicante ci si sedette sopra.
Il gran visir ordinò alle guardie di acciuffare il pezzente macchiatosi di un tale sacrilegio, ma quest'ultimo rispose:
"Ma io sono al di sopra del califfo!".
"Come osi dire una cosa del genere!", esclamò stupefatto il gran visir.
"Al di sopra del califfo c'è solo il Profeta".
"Infatti io sono al di sopra del Profeta", proseguì il mendicante imperturbabile.
"Cosa? Come ti permetti, miserabile!
Al di sopra del Profeta c'è solo Dio!»,
"lo sono anche al di sopra di Dio".
"Miscredente!", urlò il gran visir sull'orlo di una crisi apoplettica.
"Guardie! Sbudellate subito quel furfante. Al di sopra di Dio c'è niente!".
"Infatti, io sono niente!".
"Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime" (Matteo 11,29).
La strada che portava alla chiesa attraversava il paese. La vecchietta la percorreva ad occhi bassi biascicando qualche preghiera mentre di sottecchi guardava la gente, come tutti i giorni. «Giovinastri... Ubriaconi... Svergognata... Sporcizia... Fannullone... ».
Affrettava il passo per trovare la pace della preghiera.
Quel giorno arrivò alla porta della chiesa e la trovò chiusa. Bussò. Niente da fare. Vide un biglietto attaccato con del nastro adesivo. Lo lesse. Diceva: «Io sono lì fuori».
Il gran visir ordinò alle guardie di acciuffare il pezzente macchiatosi di un tale sacrilegio, ma quest'ultimo rispose:
"Ma io sono al di sopra del califfo!".
"Come osi dire una cosa del genere!", esclamò stupefatto il gran visir.
"Al di sopra del califfo c'è solo il Profeta".
"Infatti io sono al di sopra del Profeta", proseguì il mendicante imperturbabile.
"Cosa? Come ti permetti, miserabile!
Al di sopra del Profeta c'è solo Dio!»,
"lo sono anche al di sopra di Dio".
"Miscredente!", urlò il gran visir sull'orlo di una crisi apoplettica.
"Guardie! Sbudellate subito quel furfante. Al di sopra di Dio c'è niente!".
"Infatti, io sono niente!".
"Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime" (Matteo 11,29).
L'Avviso
La strada che portava alla chiesa attraversava il paese. La vecchietta la percorreva ad occhi bassi biascicando qualche preghiera mentre di sottecchi guardava la gente, come tutti i giorni. «Giovinastri... Ubriaconi... Svergognata... Sporcizia... Fannullone... ».
Affrettava il passo per trovare la pace della preghiera.
Quel giorno arrivò alla porta della chiesa e la trovò chiusa. Bussò. Niente da fare. Vide un biglietto attaccato con del nastro adesivo. Lo lesse. Diceva: «Io sono lì fuori».
- don Bruno Ferrero -
«Tu dici di amarmi e te ne resti lì seduto a braccia conserte?
Mangi, bevi, ti metti comodo per leggere le parole che io ho dette, piangi ricordando che io sono stato crocifisso; poi, te ne vai a letto e ti addormenti... Non hai vergogna? È così che mi ami?
Questo tu lo chiami amore? Su, alzati!».
Mi alzai di scatto e gettandomi ai suoi piedi esclamai: «Perdono, Signore, perdono! Comanda e ubbidirò».
«Prendi il tuo bastone – mi disse Cristo – e va’ a trovare gli uomini, non temere di parlar loro.Va’ a dir loro che ho fame, che busso alle porte, tendo la mano e grido: fate la carità, cristiani!»
«Tu dici di amarmi e te ne resti lì seduto a braccia conserte?
Mangi, bevi, ti metti comodo per leggere le parole che io ho dette, piangi ricordando che io sono stato crocifisso; poi, te ne vai a letto e ti addormenti... Non hai vergogna? È così che mi ami?
Questo tu lo chiami amore? Su, alzati!».
Mi alzai di scatto e gettandomi ai suoi piedi esclamai: «Perdono, Signore, perdono! Comanda e ubbidirò».
«Prendi il tuo bastone – mi disse Cristo – e va’ a trovare gli uomini, non temere di parlar loro.Va’ a dir loro che ho fame, che busso alle porte, tendo la mano e grido: fate la carità, cristiani!»
- N. Kazantzakis -
Buona giornata a tutti. :-)