Oggi 13 giugno è la festa di Sant’Antonio da Padova.
La tradizione popolare tramanda che Sant'Antonio diede la preghiera ad una povera donna che cercava aiuto contro le tentazioni del demonio.
Sisto V, papa francescano, ha fatto scolpire la preghiera - detta anche motto di Sant'Antonio - alla base dell'obelisco fatto da lui erigere in Piazza San Pietro a Roma.
Il Santo più venerato al mondo. Sant’Antonio da Padova nato Lisbona nel 1195, morto a Padova all’età di 36 anni, il 13 giugno 1231.
E’ chiamato anche Santo António de Lisboa.
Su di lui si narrano grandi prodigi miracolosi avvenuti dal giorno della sua morte sino ai giorni nostri.
Fin dal giorno dei funerali la tomba di Antonio divenne meta di pellegrinaggi che durarono per giorni.
Devoti di ogni condizione sociale, anche di notte, sfilavano a piedi nudi davanti alla sua tomba toccando il sarcofago e chiedendo miracoli, grazie e guarigioni. In quel periodo furono attribuiti alla sua intercessione molti miracoli e, «a furor di popolo», questi miracoli furono sottoposti al giudizio del Papa.
Papa Gregorio IX, che conosceva Antonio, avendo assistito alle sue prediche, nominò una commissione di periti, presieduta dal vescovo di Padova, per raccogliere le testimonianze e le prove documentarie utili al processo di canonizzazione. La commissione fu sommersa a Padova «da una gran folla, accorsa per deporre con le prove della verità, di essere stata liberata da svariate sciagure grazie ai meriti gloriosi del beato Antonio».
E’ chiamato anche Santo António de Lisboa.
Su di lui si narrano grandi prodigi miracolosi avvenuti dal giorno della sua morte sino ai giorni nostri.
Fin dal giorno dei funerali la tomba di Antonio divenne meta di pellegrinaggi che durarono per giorni.
Devoti di ogni condizione sociale, anche di notte, sfilavano a piedi nudi davanti alla sua tomba toccando il sarcofago e chiedendo miracoli, grazie e guarigioni. In quel periodo furono attribuiti alla sua intercessione molti miracoli e, «a furor di popolo», questi miracoli furono sottoposti al giudizio del Papa.
Papa Gregorio IX, che conosceva Antonio, avendo assistito alle sue prediche, nominò una commissione di periti, presieduta dal vescovo di Padova, per raccogliere le testimonianze e le prove documentarie utili al processo di canonizzazione. La commissione fu sommersa a Padova «da una gran folla, accorsa per deporre con le prove della verità, di essere stata liberata da svariate sciagure grazie ai meriti gloriosi del beato Antonio».
Fu Gregorio IX stesso che pose fine al processo e il 30 maggio, festa di Pentecoste, lo canonizzò.
Nella Cattedrale di Spoleto, fu data lettura dei cinquantatrè miracoli approvati e, dopo il canto del Te Deum, il Papa proclamò solennemente e ufficialmente santo frate Antonio, fissandone la festa liturgica nel giorno dell'anniversario della sua nascita in cielo, il 13 giugno, esattamente un anno dopo la sua morte.
Nella Cattedrale di Spoleto, fu data lettura dei cinquantatrè miracoli approvati e, dopo il canto del Te Deum, il Papa proclamò solennemente e ufficialmente santo frate Antonio, fissandone la festa liturgica nel giorno dell'anniversario della sua nascita in cielo, il 13 giugno, esattamente un anno dopo la sua morte.
Nel 1946, Papa Pio XII, nominò Sant'Antonio "Dottore della Chiesa Cattolica e gli conferì il titolo di Doctor Evangelicus, in quanto nei suoi scritti e nelle prediche che ci sono giunte era solito sostenere le affermazioni con citazioni del Vangelo.
Gli fu dedicata la grande Basilica di Padova: in città, sia la basilica che Sant' Antonio vengono comunemente chiamati "Il Santo".
Ecco la Croce del Signore!
Fuggite forze nemiche!
Ha vinto il Leone di Giuda,
La radice di Davide! Alleluia!
Ecce Crucem Domini!
Fugite partes adversae!
Vicit Leo de tribu Juda,
Radix David! Alleluia!
Fugite partes adversae!
Vicit Leo de tribu Juda,
Radix David! Alleluia!
Questa breve preghiera ha tutto il sapore di un piccolo esorcismo.
Anche noi possiamo usarla - in latino o in italiano - per aiutarci a superare le tentazioni che si presentano.
Amorosissimo Sant’Antonio, tenero protettore delle anime afflitte,
io mi prostro umilmente davanti alla tua immagine con il cuore straziato.
Nella piena dei mali che mi opprimono a chi posso rivolgermi per avere tranquillità e pace, se non a te che sei lo speciale ritrovatore delle cose perdute?
E qual motivo di confidenza e di speranza non devo avere in te che tutti invocano il Santo dei miracoli?
Nello splendore della gloria, ove Dio volle premiare le tue eroiche virtù,
non puoi dimenticare chi soffre.
Mentre sulla terra fosti tutto carità per il prossimo, e per accorrere in suo aiuto rompesti spessissimo le leggi della natura e operasti i più insigni prodigi, è possibile che ora, e solamente per me,tu abbia a negare la tua intercessione?
Il mondo abbandona i suoi amici nel tempo della sventura!
Per te, tenerissimo amico di Dio, è questo il tempo in cui concedi più spesso i tuoi soccorsi.
Ebbene, caro Santo, tu vedi quali pene io soffra e quali angustie mi opprimono.
Sii, te ne prego, il mio amoroso e potente protettore:
sollevami da tanti affanni, perché io non ne posso più!
Vedi che sono in procinto di soccombere sotto il peso di tante sventure che mi tormentano e di tanti nemici che mi assediano.
Intorno a me non veggo che tenebre, desolazione e tempeste:
un raggio di speranza lo trovo solo nel tuo valevole patrocinio.
Potresti lasciarmi deluso?
Se Dio, per i suoi imprescrutabili fini, non vuol togliermi da sì fiero travaglio,
ottienimi almeno la forza necessaria e la grazia di accettare tali pene con rassegnazione, di sopportarle con pazienza,di soffrirle in espiazione dei miei peccati, per soddisfare la divina giustizia, e per meritare un giorno la ricompensa e la gloria dei Santi .
Così sia!
io mi prostro umilmente davanti alla tua immagine con il cuore straziato.
Nella piena dei mali che mi opprimono a chi posso rivolgermi per avere tranquillità e pace, se non a te che sei lo speciale ritrovatore delle cose perdute?
E qual motivo di confidenza e di speranza non devo avere in te che tutti invocano il Santo dei miracoli?
Nello splendore della gloria, ove Dio volle premiare le tue eroiche virtù,
non puoi dimenticare chi soffre.
Mentre sulla terra fosti tutto carità per il prossimo, e per accorrere in suo aiuto rompesti spessissimo le leggi della natura e operasti i più insigni prodigi, è possibile che ora, e solamente per me,tu abbia a negare la tua intercessione?
Il mondo abbandona i suoi amici nel tempo della sventura!
Per te, tenerissimo amico di Dio, è questo il tempo in cui concedi più spesso i tuoi soccorsi.
Ebbene, caro Santo, tu vedi quali pene io soffra e quali angustie mi opprimono.
Sii, te ne prego, il mio amoroso e potente protettore:
sollevami da tanti affanni, perché io non ne posso più!
Vedi che sono in procinto di soccombere sotto il peso di tante sventure che mi tormentano e di tanti nemici che mi assediano.
Intorno a me non veggo che tenebre, desolazione e tempeste:
un raggio di speranza lo trovo solo nel tuo valevole patrocinio.
Potresti lasciarmi deluso?
Se Dio, per i suoi imprescrutabili fini, non vuol togliermi da sì fiero travaglio,
ottienimi almeno la forza necessaria e la grazia di accettare tali pene con rassegnazione, di sopportarle con pazienza,di soffrirle in espiazione dei miei peccati, per soddisfare la divina giustizia, e per meritare un giorno la ricompensa e la gloria dei Santi .
Così sia!