lunedì 12 settembre 2016

Il Primo Giorno di Scuola - Alessandro D'Avenia

Che cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente?

Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? 
Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. 
Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento. 
Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.
Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. 
Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua.

Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. 
Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. 
Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. 
Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io? 
E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, della Gelmini, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. 
Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni. 
Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. 
Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini.
Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.
E ditemi il mistero dell’uomo, ditemi come hanno fatto i Greci a costruire i loro templi che ti sembra di essere a colloquio con gli dei, e come hanno fatto i Romani a unire bellezza e utilità come nessun altro. 
E ditemi il segreto dell’uomo che crea bellezza e costringe tutti a migliorarsi al solo respirarla. 
Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano. 
Ditemi il segreto di Einstein, di Gaudì e di Mozart. Se lo sapete ditemelo.
Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri? 
Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno? 
Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità. 
Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni. 
E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come farò a credervi? 
E ricordatemi che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, e aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto sotto mi annoiano…
Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, segnatevele su un registro, oltre a quei voti che poi rimangono sempre gli stessi. 
Aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti.
Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato. 
Aiutatemi a essere libero. 
Ricordatemi l’unità del sapere e non mi raccontate l’unità d’Italia, ma siate uniti voi dello stesso consiglio di classe: non parlate male l’uno dell’altro, vi prego. E ricordatemelo quanto è bello questo Paese, parlatemene, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde prima ancora di desiderare una vacanza a Miami. 
Insegnatemi i luoghi prima dei non luoghi.
E per favore, un ultimo favore, tenete ben chiuso il cinismo nel girone dei traditori. 
Non nascondetemi le battaglie, ma rendetemi forte per poterle affrontare e non avvelenate le mie speranze, prima ancora che io le abbia concepite.
Per questo, un giorno, vi ricorderò.

- Alessandro D'Avenia -



Non ti prometto che non ci saranno ostacoli, prove, verifiche da superare,
non ti prometto che non dovrai faticare,
non ti prometto che a volte le lezioni ti sembreranno difficili, lunghe e anche noiose, forse...
non ti prometto che prenderai sempre dieci,
ma ti assicuro che se cadrai, non ti lascerò da solo,
ti assicuro che saprò sedermi con te su quella sedia,
ti assicuro che avrò pazienza per aspettarti
e per ripeterti quello che non capirai...
ti assicuro che farò il possibile perché tu stia bene in classe,
ti assicuro che cercherò di livellarti il più possibile la strada
perché tu possa giungere alla meta
e se ti sembrerà che per un attimo ti abbia dimenticato o perso di vista,
ricorda sempre che anche la maestra, in certi momenti, ha bisogno di una sedia accanto...


La Maestra aveva un cervello a forma di cuore. 
Noi alunni eravamo i suoi quaranta figli adottivi. 
Troppi per qualsiasi madre, ma non per lei che leggeva l'anima a tutti, dosando rimproveri e gratificazioni.... 
Lui (papà) e la mamma non screditavano mai la Maestra. 
Se rimediavo un votaccio, significava che me l'ero meritato, non che lei nutriva un pregiudizio nei miei confronti. 
Le prime autorità che ho incrociato erano abbastanza autorevoli da non delegittimarsi a vicenda e mi davano la sensazione rassicurante di abitare un universo ordinato.

- Massimo Gramellini - 
 scrittore
Buona giornata a tutti. :-) 
in modo particolare a tutti gli studenti e studentesse che oggi iniziano un nuovo anno scolastico. L'augurio è che sia un anno prezioso per il vostro futuro.