venerdì 9 gennaio 2015

da: "Zaccheo" Cap I° - don Primo Mazzolari -

Entrato che fu in Gerico, Gesù andava intorno per le vie Gerico, « paradisus Dei », dice la Scrittura. 
Nella storia, invece, Gerico non è una città innocente.
Nemmeno il significato del suo nome, « la profumata », concorre a darle un'aria di gran castità.
Forse basterebbe ricordare il fatto che Geri­co, per il suo clima caldo, fu sempre una stazio­ne mondana assai frequentata da proconsoli romani, da mercanti fenici, da principi egiziani e da re.
Come dimenticare quella Raab, che ai tempi di Giosuè vi teneva un «esercizio» piuttosto equivoco presso la fontana all' insegna della Cordicella Scarlatta?
Erode vi passava l'inverno con tutta la sua corte in un bel palazzo con piscine e anfiteatro e giardini meravigliosi e una flora da riviera. E lì in quelle delizie, morì.
Cleopatra, innamorata dei suoi famosi balsa­mi e palmizi, se l'era fatta regalare da Antonio, quando questi, con Ottaviano e Lepido, era uno dei tre comproprietari del mondo.
Lo stesso Gesù, se una volta permise di essere tentato, lo permise proprio qui, sul mon­te che strapiomba alle spalle della città.
Oggi, Gerico non è che una breve oasi fasciata di deserto.
Non so dire di più della città di Zaccheo.
E i nomi di Giosuè, di Erode, di Antonio non m'invitano a sostarvi.
Ma a Gerico c'è un albero, un albero di si­comoro, e una casa, la casa di un ricco, o meglio di un ladro, ove un giorno « è stata fatta sal­vezza ».
Non conosco Gerico, conosco però Gesù come lo conosceva un cieco di quella città, « il quale sedeva lungo la via a chiedere l'elemosina, udì la gente passare, e domandò che cosa acca­desse ; gli fu risposto : " È Gesù il nazareno che passa"; ed egli allora gridò: "Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me ! " ».
La stessa folla che vide il Signore fermarsi e dire al cieco : « Vedi ! la tua fede ti ha salvato », lo segue ora attraverso la città « glorificando Dio ».
La gente di Gerico — una città di piccoli tiranni e di favorite – abituata ai fastosi cortei di chi paga i propri capricci col denaro altrui, ed è costretta ad esaltare con la bocca chi in cuore suo maledice, segue con simpatia il familiare corteo.
Il Maestro, che veste come uno di loro, e non ha palazzi, né ville, né servi, né cortigiani, cammina a piedi, circondato di più poveri della città.
Ove passa il Signore, anche la strada si redime.
Egli sale a Gerusalemme per l'ultima Pasqua, e, lungo la strada, «fa del bene a tutti ».
La strada è ora la sua chiesa, la sua cattedra, il convito della sua carità.
Mi piace vederlo ricevere «con lieto volto » l'omaggio della gioia dei poveri.
Certi sussieghi sdegnosi, certe false umiltà, che rifiutano gli « omaggi improduttivi », non si addicono al Signore, che guarisce la gioia con la gioia, il fasto e la prepotenza con l'osanna dei fanciulli che distendono rami d'olivo sui suoi passi.
Egli è l'altro Giosuè, quello vero, che vince le fortezze del male coi silenzi della sua carità.
Passa l'amore e tutto cede : passa la prima­vera e tutto fiorisce, anche il sicomoro.
Non ho mai visto un sicomoro e non ho voglia di leggerne la descrizione in un libro di botanica : faccio più presto a tramutarlo in gelso o in platano o in salice. Son così belli anche gli alberi della mia piana, così pieni di grazia, in questi primi giorni di primavera, che li possia­mo benissimo usare per l' « incontro ».
« Sono discesa nel campo a vedere le piante verdi della valle, a vedere se le viti mettevano le loro gemme, e ho detto : " Io salirò sulla palma e m'aggrapperò ai suoi rami " » (Cantico dei Cantici).
Ognuno ha un suo ricordo legato a un albero. Potrei raccontarvi la storia del mio cuore con colori e stormir di foglie. Le più dolci confidenze le ho fatte a due pini, che, dalla parte di matti­na, proteggevano il mio primo presbiterio.

Signore, ti ringrazio di aver fatto altare una pianta di sicomoro, consacrando, nella tua pietà, la poesia d'ogni stagione.

- don Primo Mazzolari -
da: "Zaccheo", pagg. 7,8,9,10, Ed. La Locusta, maggio 1967



"Se tu hai un peso nella tua coscienza, se tu hai vergogna di tante cose che hai commesso, fermati non spaventarti. Pensa che qualcuno ti aspetta perchè mai ha smesso di ricordarti; e questo qualcuno è tuo Padre, è Dio che ti aspetta! Arrampicati come ha fatto Zaccheo, sali sull'albero della voglia di essere perdonato; io ti assicuro che non sarai deluso. Gesù è misericordioso e mai si stanca di perdonare! Ricordatelo bene così è Gesù."

- Papa Francesco -


"Zaccheo, scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua."

(Luca 19, 1-10)


Si, l'amore di Cristo ha raggiunto ciascuno e ciascuna di voi, cari fratelli e sorelle, con quel medesimo "prezzo" della Redenzione. 
In conseguenza di ciò, vi siete resi conto come appartenete più a voi stessi. Questa nuova consapevolezza è stata il frutto dello "sguardo amorevole" di Cristo nel segreto del vostro cuore. 
Voi avete risposto a questo sguardo, scegliendo colui che per primo ha scelto ciascuno e ciascuna di voi, chiamandovi con l'immensità del suo amore redentivo. 

- San Giovanni Paolo II - 
Redemptionis Donum, 3




Buona giornata a tutti. :-)