Entrato che fu in Gerico, Gesù andava
intorno per le vie Gerico, « paradisus Dei », dice la
Scrittura.
Nella storia, invece, Gerico non è una città innocente.
Nemmeno il significato del suo nome, « la
profumata », concorre a darle un'aria di gran castità.
Forse basterebbe ricordare il fatto che
Gerico, per il suo clima caldo, fu sempre una stazione mondana assai
frequentata da proconsoli romani, da mercanti fenici, da principi egiziani e da
re.
Come dimenticare quella Raab, che ai tempi
di Giosuè vi teneva un «esercizio» piuttosto equivoco presso la fontana all'
insegna della Cordicella Scarlatta?
Erode vi passava l'inverno con tutta la sua
corte in un bel palazzo con piscine e anfiteatro e giardini meravigliosi e una
flora da riviera. E lì in quelle delizie, morì.
Cleopatra, innamorata dei suoi famosi balsami
e palmizi, se l'era fatta regalare da Antonio, quando questi, con Ottaviano e
Lepido, era uno dei tre comproprietari del mondo.
Lo stesso Gesù, se una volta permise di
essere tentato, lo permise proprio qui, sul monte che strapiomba alle spalle
della città.
Oggi, Gerico non è che una breve oasi
fasciata di deserto.
Non so dire di più della città di Zaccheo.
E i nomi di Giosuè, di Erode, di Antonio
non m'invitano a sostarvi.
Ma a Gerico c'è un albero, un albero di sicomoro,
e una casa, la casa di un ricco, o meglio di un ladro, ove un giorno « è stata
fatta salvezza ».
Non conosco Gerico, conosco però Gesù come
lo conosceva un cieco di quella città, « il quale sedeva lungo la via a
chiedere l'elemosina, udì la gente passare, e domandò che cosa accadesse ; gli
fu risposto : " È Gesù il nazareno che passa"; ed egli allora gridò:
"Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me ! " ».
La stessa folla che vide il Signore
fermarsi e dire al cieco : « Vedi ! la tua fede ti ha salvato », lo segue ora
attraverso la città « glorificando Dio ».
La gente di Gerico — una città di piccoli tiranni
e di favorite – abituata ai fastosi cortei di chi paga i propri capricci col
denaro altrui, ed è costretta ad esaltare con la bocca chi in cuore suo
maledice, segue con simpatia il familiare corteo.
Il Maestro, che veste come uno di loro, e
non ha palazzi, né ville, né servi, né cortigiani, cammina a piedi, circondato
di più poveri della città.
Ove passa il Signore, anche la strada si
redime.
Egli sale a Gerusalemme per l'ultima
Pasqua, e, lungo la strada, «fa del bene a tutti ».
La strada è ora la sua chiesa, la sua
cattedra, il convito della sua carità.
Mi piace vederlo ricevere «con lieto volto
» l'omaggio della gioia dei poveri.
Certi sussieghi sdegnosi, certe false
umiltà, che rifiutano gli « omaggi improduttivi », non si addicono al Signore,
che guarisce la gioia con la gioia, il fasto e la prepotenza con l'osanna dei
fanciulli che distendono rami d'olivo sui suoi passi.
Egli è l'altro Giosuè, quello vero, che
vince le fortezze del male coi silenzi della sua carità.
Passa l'amore e tutto cede : passa la primavera
e tutto fiorisce, anche il sicomoro.
Non ho mai visto un sicomoro e non ho voglia
di leggerne la descrizione in un libro di botanica : faccio più presto a
tramutarlo in gelso o in platano o in salice. Son così belli anche gli alberi
della mia piana, così pieni di grazia, in questi primi giorni di primavera, che
li possiamo benissimo usare per l' « incontro ».
« Sono discesa nel campo a vedere le piante
verdi della valle, a vedere se le viti mettevano le loro gemme, e ho detto :
" Io salirò sulla palma e m'aggrapperò ai suoi rami " » (Cantico dei
Cantici).
Ognuno ha un suo ricordo legato a un
albero. Potrei raccontarvi la storia del mio cuore con colori e stormir di
foglie. Le più dolci confidenze le ho fatte a due pini, che, dalla parte di
mattina, proteggevano il mio primo presbiterio.
Signore, ti ringrazio di aver fatto altare
una pianta di sicomoro, consacrando, nella tua pietà, la poesia d'ogni
stagione.
- don Primo Mazzolari -
da: "Zaccheo", pagg. 7,8,9,10, Ed. La Locusta, maggio 1967
(Luca 19, 1-10)
"Se tu hai un peso nella tua
coscienza, se tu hai vergogna di tante cose che hai commesso, fermati non
spaventarti. Pensa che qualcuno ti aspetta perchè mai ha smesso di ricordarti;
e questo qualcuno è tuo Padre, è Dio che ti aspetta! Arrampicati come ha fatto
Zaccheo, sali sull'albero della voglia di essere perdonato; io ti assicuro che
non sarai deluso. Gesù è misericordioso e mai si stanca di perdonare!
Ricordatelo bene così è Gesù."
- Papa Francesco -
"Zaccheo, scendi subito, perchè oggi devo fermarmi a casa tua."
(Luca 19, 1-10)
Si, l'amore di Cristo ha raggiunto ciascuno e ciascuna di voi, cari fratelli e sorelle, con quel medesimo "prezzo" della Redenzione.
In conseguenza di ciò, vi siete resi conto come appartenete più a voi stessi. Questa nuova consapevolezza è stata il frutto dello "sguardo amorevole" di Cristo nel segreto del vostro cuore.
Voi avete risposto a questo sguardo, scegliendo colui che per primo ha scelto ciascuno e ciascuna di voi, chiamandovi con l'immensità del suo amore redentivo.
Buona giornata a tutti. :-)