Per permeare tutta una vita umana di vita divina, non basta inginocchiarsi una volta all’anno davanti alla mangiatoia lasciarsi prendere dall’incanto della notte santa. A questo scopo bisogna stare quotidianamente in contatto con Dio per tutta la vita, …
So bene che ciò apparirà a molti un’esigenza troppo radicale. …
Abbiamo tempo
per tante cose inutili: per leggere ogni genere di libri, riviste e quotidiani
futili, per bighellonare da un caffé all’altro e passare quarti d’ora e mezzore
a chiacchierare per la strada, tutte ‘distrazioni’ in cui sprechiamo e
disperdiamo tempo e energie. Non ci è proprio possibile riservare ogni mattina
un’ora, in cui non ci distraiamo, ma ci raccogliamo, in cui non ci logoriamo,
ma accumuliamo energia per poi affrontare col suo aiuto i nostri compiti
quotidiani?
Ma naturalmente ci vuole di più di una semplice ora del genere. Essa deve animare tutte le altre, sì da rendersi impossibile “lasciarci andare”, foss’anche solo momentaneamente… Così succede anche nei rapporti quotidiani col Salvatore. ..
Diventiamo sempre più sensibili nel discernere ciò che gli piace e gli dispiace. Se prima eravamo tutto sommato molto contenti di noi, ora le cose cambiano. Troveremo che molte cose sono cattive e nei limiti del possibile le cambieremo.
E scopriremo alcune cose che non possiamo ritenere belle e buone, e che pur risulta tanto difficile cambiare. Allora diventiamo a poco a poco molto piccoli e umili, pazienti e indulgenti verso le pagliuzze presenti negli occhi altrui, perché abbiamo da fare con la trave presente nei nostri.
E infine, impariamo anche a sopportarci nella luce inesorabile della presenza di Dio e ad affidarci alla sua misericordia, che può venire a capo di tutto ciò che si fa beffe delle nostre forze.
Lungo è il cammino per passare dall’autocompiacimento del “buon cattolico”, che “compie i suoi doveri”, legge un “buon giornale”, “vota nella maniera giusta”, ecc., ma per il resto fa come gli piace, ad una vita che si lascia guidare per mano da Dio ed è caratterizzata dalla semplicità del bambino e dall’umiltà del pubblicano. Chi però l’ha imboccato una volta, non lo rifà più a ritroso.
Ma naturalmente ci vuole di più di una semplice ora del genere. Essa deve animare tutte le altre, sì da rendersi impossibile “lasciarci andare”, foss’anche solo momentaneamente… Così succede anche nei rapporti quotidiani col Salvatore. ..
Diventiamo sempre più sensibili nel discernere ciò che gli piace e gli dispiace. Se prima eravamo tutto sommato molto contenti di noi, ora le cose cambiano. Troveremo che molte cose sono cattive e nei limiti del possibile le cambieremo.
E scopriremo alcune cose che non possiamo ritenere belle e buone, e che pur risulta tanto difficile cambiare. Allora diventiamo a poco a poco molto piccoli e umili, pazienti e indulgenti verso le pagliuzze presenti negli occhi altrui, perché abbiamo da fare con la trave presente nei nostri.
E infine, impariamo anche a sopportarci nella luce inesorabile della presenza di Dio e ad affidarci alla sua misericordia, che può venire a capo di tutto ciò che si fa beffe delle nostre forze.
Lungo è il cammino per passare dall’autocompiacimento del “buon cattolico”, che “compie i suoi doveri”, legge un “buon giornale”, “vota nella maniera giusta”, ecc., ma per il resto fa come gli piace, ad una vita che si lascia guidare per mano da Dio ed è caratterizzata dalla semplicità del bambino e dall’umiltà del pubblicano. Chi però l’ha imboccato una volta, non lo rifà più a ritroso.
(Edith Stein)
Avvicinandosi il Natale, viene da pensare: se Lui ha fatto la sua storia con noi, se Lui ha preso il suo cognome da noi, se Lui ha lasciato che noi scrivessimo la sua storia, almeno lasciamo, noi, che Lui ci scriva la nostra storia. Quella è la santità: ‘Lasciare che il Signore ci scriva la nostra storia’.
E questo è un augurio di Natale per tutti noi. Che il Signore ti scriva la storia e che tu lasci che Lui te la scriva. Così sia!”.
Papa Francesco, omelia a Santa Marta nel giorno del suo compleanno 17 dicembre 2013
Auguri per un
Santo Natale da papa Benedetto XVI
«Il saluto che corre in questi giorni sulle labbra di tutti
è “Buon Natale! Auguri di buone feste natalizie!”.
Facciamo in modo che, anche nella società attuale,
lo scambio degli auguri non perda il suo profondo valore religioso, e la festa non venga assorbita
dagli aspetti esteriori, che toccano le corde del cuore.
«Il saluto che corre in questi giorni sulle labbra di tutti
è “Buon Natale! Auguri di buone feste natalizie!”.
Facciamo in modo che, anche nella società attuale,
lo scambio degli auguri non perda il suo profondo valore religioso, e la festa non venga assorbita
dagli aspetti esteriori, che toccano le corde del cuore.
Certamente, i segni esterni sono belli e importanti,
purché non ci distolgano, ma piuttosto ci aiutino a vivere
il Natale nel suo senso più vero,
quello sacro e cristiano,
in modo che anche la nostra gioia
non sia superficiale, ma profonda».
(Papa Benedetto XVI nell'Udienza Generale
del 21 dicembre 2011, Aula Paolo VI, Vaticano)
purché non ci distolgano, ma piuttosto ci aiutino a vivere
il Natale nel suo senso più vero,
quello sacro e cristiano,
in modo che anche la nostra gioia
non sia superficiale, ma profonda».
(Papa Benedetto XVI nell'Udienza Generale
del 21 dicembre 2011, Aula Paolo VI, Vaticano)
Natale di Gesù, festa della fiducia e della speranza, che
supera l’incertezza e il pessimismo. E la ragione della nostra speranza è
questa: Dio è con noi e Dio si fida ancora di noi! Ma, pensate bene a questo:
Dio è con noi, e Dio si fida ancora di noi! Ma, è generoso questo Padre Dio,
eh? Dio viene ad abitare con gli uomini, sceglie la terra come sua dimora per
stare insieme all’uomo e farsi trovare là dove l’uomo trascorre i suoi giorni
nella gioia e o nel dolore. Pertanto, la terra non è più soltanto una “valle di
lacrime”, ma è il luogo dove Dio stesso ha posto la sua tenda, è il luogo
dell’incontro di Dio con l’uomo, della solidarietà di Dio con gli uomini.
Papa Francesco,18 dicembre 2013 Udienza Generale
"Nel Natale noi incontriamo la tenerezza
e l’amore
di Dio che si china sui nostri limiti,
sulle nostre debolezze,
sui nostri
peccati e si abbassa fino a noi.”
Papa Benedetto XVI
Buona giornata a tutti. :-)