L'Epifania, che significa 'Dio si manifesta a noi e ci chiama', è considerata giustamente dalla Chiesa una grande Solennità. Dio è apparso tra noi in Gesù a Betlemme.
Il Suo Natale, Nascita, è il segno della concreta e fedele volontà del Padre di invitare tutti gli uomini a tornare alla loro origine di figli amati senza limiti da Lui.
Il Padre, dopo tanto tempo riapre il Cielo, la Comunione con Lui che si era interrotta per il peccato originale, e lo fa non con un'ispirazione, ma in modo concreto, inviando il Figlio Gesù tra noi, che si fa uno di noi, con la semplicità che è il vero e profondo modo con cui Dio ama.
Ma il Signore sa che il dare è proprio degli innamorati, ed Egli stesso ci indica che cosa desidera da noi.
Non gli importano le ricchezze, i frutti o gli animali della terra, del mare o dell’aria, perché tutto è suo; vuole qualcosa di intimo che gli dobbiamo offrire con libertà: Figlio mio, dammi il tuo cuore (Prv 23, 26).
Vedete? Non si accontenta di spartire: vuole tutto.
Torno a ripetere che non cerca le nostre cose, cerca noi stessi. Solo da qui, da questo primo dono, acquistano senso tutti gli altri doni che possiamo offrire al Signore.
Diamogli pertanto dell’oro: l’oro puro dello spirito di distacco dal denaro e dai mezzi materiali, cose che pure sono buone, perché vengono da Dio.
Ma il Signore ha disposto che le utilizzassimo senza lasciarvi il cuore, mettendole a frutto per il bene comune di tutti gli uomini (...).
Offriamogli poi l’incenso: è l’anelito, che sale fino al Signore, di condurre una vita nobile che diffonda intorno a sé il bonus odor Christi (2 Cor 2, 15), il profumo di Cristo. Quando le parole e le azioni sono impregnate del bonus odor, si semina comprensione, amicizia. La nostra vita deve accompagnare quella degli altri perché nessuno sia o si senta solo. La nostra carità deve essere anche affetto, calore umano [...].
Assieme ai Magi, offriamo infine la mirra,
ossia il sacrificio, che non deve mai mancare nella vita cristiana.
La mirra ci porta alla memoria la Passione del Signore: sulla Croce gli diedero da bere mirra mista a vino (cfr. Mc 15, 23), e con la mirra unsero il suo corpo per la sepoltura (cfr. Gv 19, 39).
Ma non crediate che riflettere sulla necessità del sacrificio e della mortificazione sia come aggiungere una nota di tristezza [...].
Mortificazione non è pessimismo, non è grettezza d’animo. La mortificazione non vale niente senza la carità.
Dobbiamo pertanto cercare sacrifici che, pur rendendoci capaci di padroneggiare le cose della terra, non mortifichino coloro che convivono con noi.
Il cristiano non può essere né carnefice né meschino; è un uomo che sa amare con le opere, che saggia il suo amore con la pietra di paragone del dolore.
La mirra ci porta alla memoria la Passione del Signore: sulla Croce gli diedero da bere mirra mista a vino (cfr. Mc 15, 23), e con la mirra unsero il suo corpo per la sepoltura (cfr. Gv 19, 39).
Ma non crediate che riflettere sulla necessità del sacrificio e della mortificazione sia come aggiungere una nota di tristezza [...].
Mortificazione non è pessimismo, non è grettezza d’animo. La mortificazione non vale niente senza la carità.
Dobbiamo pertanto cercare sacrifici che, pur rendendoci capaci di padroneggiare le cose della terra, non mortifichino coloro che convivono con noi.
Il cristiano non può essere né carnefice né meschino; è un uomo che sa amare con le opere, che saggia il suo amore con la pietra di paragone del dolore.
(San Josemaría Escrivá
de Balaguer)
"È Gesù che passa",
nn. 35-37
«Forse qualcuno si meraviglia e si domanda: come hanno potuto, i Magi, conoscere la nascita del Salvatore, solo attraverso il segno di una stella?
In primo luogo, bisogna dire che si tratta di un dono concesso
loro dal Signore. In secondo luogo, si legge nei libri di Mosè che già Balaam
era stato una specie di profeta dei pagani. Infatti egli aveva profetizzato –
nella misura in cui era capace di farlo – la venuta di Cristo e la sua
incarnazione per mezzo di una vergine. Profetizzò [...] in questi termini:
Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele (Nm 24, 17).
Per questa ragione sembra che i Magi provenissero dalla discendenza di
Balaam [...]. Quando videro il segno della nuova stella, i Magi credettero
immediatamente, perché capirono che erano stati chiamati a dare compimento alla
profezia del loro antenato [...].
Il profeta Balaam vide in spirito quella stella che questi poterono vedere con gli occhi, e in questo modo arrivarono alla fede. Quello profetizzò la venuta di Cristo; questi, quando venne, lo guardarono con gli occhi della fede».
(San Cromazio di Aquileia)
Commento
al Vangelo di San Matteo, IV
Andrea Mantegna, L'adorazione dei Magi.
Miserevolmente è caduto l’uomo, misericordiosamente è disceso Dio. Cadde l’uomo per suo orgoglio, Dio è disceso con la sua grazia – S. Agostino
Fratelli carissimi, Nostro Signore Gesù Cristo che è ab aeterno
il Creatore di ogni cosa, è divenuto oggi nostro Salvatore nascendo da una
madre.
Per amore è oggi per noi nato nel tempo per condurci
all’eternità del Padre. Dio si è fatto uomo, per fare dell’uomo un dio, il
Signore degli angeli oggi si è fatto uomo affinché l’uomo potesse mangiare il
pane degli angeli.
Oggi si è compiuta la profezia che dice: “Stillate, o cieli,
dall’alto, e le nubi facciano piovere la giustizia ! Si apra la terra, fiorisca
il Salvatore" (Is. 45,8).
Il Creatore è divenuto creatura per ritrovare chi era perduto. Così infatti l’uomo confessa nei Salmi: “ Prima di essere afflitto mi sviavo” (Ps. 118,67). L’uomo ha peccato e si è reso colpevole, Dio si è fatto uomo per redimere il colpevole.
L’uomo è caduto ma Dio è disceso sulla terra; miserevolmente è caduto l’uomo, misericordiosamente è disceso Dio. E’ caduto l’uomo per il suo orgoglio, Dio è disceso con la sua grazia.
Il Creatore è divenuto creatura per ritrovare chi era perduto. Così infatti l’uomo confessa nei Salmi: “ Prima di essere afflitto mi sviavo” (Ps. 118,67). L’uomo ha peccato e si è reso colpevole, Dio si è fatto uomo per redimere il colpevole.
L’uomo è caduto ma Dio è disceso sulla terra; miserevolmente è caduto l’uomo, misericordiosamente è disceso Dio. E’ caduto l’uomo per il suo orgoglio, Dio è disceso con la sua grazia.
O miracolo! O prodigio! Fratelli miei, le leggi di
natura sono cambiate per l’uomo!
Un Dio nasce, una vergine diviene madre senza concorso d’uomo, ignara di uomo la parola di Dio la rende feconda. Essa è insieme madre e vergine, madre, conserva la verginità, vergine, genera un figlio, non conoscendo uomo, sempre integra ma non sterile. Ella mette al mondo Colui che solo è nato senza peccato e che senza concorso d’uomo ha concepito non nella concupiscenza della carne ma nell’ obbedienza dello spirito
Un Dio nasce, una vergine diviene madre senza concorso d’uomo, ignara di uomo la parola di Dio la rende feconda. Essa è insieme madre e vergine, madre, conserva la verginità, vergine, genera un figlio, non conoscendo uomo, sempre integra ma non sterile. Ella mette al mondo Colui che solo è nato senza peccato e che senza concorso d’uomo ha concepito non nella concupiscenza della carne ma nell’ obbedienza dello spirito
(Vigilia Epifania del Signore)
S. Agostino
Sermo de tempore
Breviario Romano, Mattutino, Letture del II
Notturno.
"Sta’
molto vicino alla culla di questo grazioso Bambino, specialmente in questi
santi giorni del suo Natalizio.
Se ami le
ricchezze, qui troverai l’oro che i Re Magi vi lasciarono; se ami il fumo degli
onori, vi troverai quello dell’incenso; e se ami le delicatezze dei sensi,
sentirai la mirra odorosa, la quale profuma tutta la grotta".
(San Pio
da Pietralcina)
"I Magi d’Oriente di
cui parla il Vangelo di oggi, così come generalmente i Santi, sono diventati a
poco a poco loro stessi costellazioni di Dio, che ci indicano la strada. In
tutte queste persone il contatto con la Parola di Dio ha, per così dire, provocato
un’esplosione di luce, mediante la quale lo splendore di Dio illumina questo
nostro mondo e ci indica la strada. I Santi sono stelle di Dio, dalle quali ci
lasciamo guidare verso Colui al quale anela il
nostro essere. Cari amici, voi avete seguito la stella Gesù Cristo, quando
avete detto il vostro “sì” al sacerdozio e al ministero episcopale. E
certamente hanno brillato per voi anche stelle minori, aiutandovi a non perdere
la strada. Nelle Litanie dei Santi invochiamo tutte queste stelle di Dio, affinché
brillino sempre di nuovo per voi e vi indichino la strada."
- papa Benedetto XVI, 6 gennaio 2012 -
- papa Benedetto XVI, 6 gennaio 2012 -
Buona giornata a tutti. :-)