che una volta fu affidata ai santi
io la credo Signore;
ma aiuta la mia incredulità,
e concedimi d’amare il Padre
per il suo amore di padre,
di riverire l’Onnipotente
per la sua potenza di forte,
come fedele Creatore,
per affidargli l’anima
nel bene da fare;
concedimi di partecipare
alla salvezza che viene da Gesù,
all’unzione del Messia,
all’adozione dell’Unigenito;
per adorare il Signore
per il suo concepimento nella fede,
per il suo natale umile,
per le sue sofferenze pazienti
e la sua avversione al male;
per la sua croce,
per crocifiggere già gli inizi del peccato;
per la sua morte, per mortificare la carne;
per la sua sepoltura,
per seppellire i pensieri cattivi
in opere buone;
per la sua discesa agli inferi,
per meditare sull’inferno;
per la sua risurrezione, sulla novità di vita,
per la sua ascensione,
per cercare le cose di lassù;
perché è assiso in cielo,
per ricercare le cose buone alla sua destra;
per il suo ritorno,
per temere la sua parusia;
per il giudizio,
per giudicarmi prima di essere giudicato.
Dallo Spirito
Concedimi il soffio di grazia salutare
nella santa Chiesa cattolica,
per avere la mia stessa vocazione
e santità, e parte, e una compagnia
dei suoi sacri riti, e le preghiere,
i digiuni e i lamenti,
le veglie, le lacrime, e le sofferenze,
per la sicurezza della remissione dei peccati,
per la speranza nella risurrezione
e il passaggio a vita eterna.
(Card. John Henry Newman)
Fonte: “Ho pensato a te, Signore” Preghiamo con John
Henry Newman, Ed. Paoline. Pagg. 30,31
È stato pubblicato per la prima volta nel 1843 da John
Henry Parker, Oxford e Londra)
"La
coscienza è una legge del nostro spirito, ma che lo supera, che ci dà degli
ordini, che indica responsabilità e dovere, timore e speranza....
Essa è la
messaggeria di colui che, nel mondo della natura come in quello della grazia,
ci parla velatamente, ci istruisce e ci guida.La coscienza è il primo di tutti i vicari di Cristo."
(Beato John
Henry Newman)
“Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare ‘qua e là da qualsiasi vento di dottrina’, va bene e appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni.
Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”.
(cardinale Joseph Ratzinger, Missa proeligendo Romano Pontefice, 18 aprile 2005)
"La parola di Dio non si accontenta
di essere capita, di essere posseduta da voi: vuole essa possedere voi, vuole
essa entrare nella vostra testa, e una volta dentro vuole fare il pilota.
Pilotare e dirigere tutta la vostra vita, in un certo senso" (Servo di Dio
Giovanni Paolo I, Albino Luciani).
Buona giornata a tutti :-)