Due passerotti se ne stavano beatamente a prendere il
fresco sulla stessa pianta, che era un salice.
Uno si era appollaiato sulla
cima del salice, l'altro in basso su una biforcazione dei rami.
Dopo un po', il passerotto che stava in alto, tanto per rompere il ghiaccio,
dopo la siesta disse: "Oh, come sono belle queste foglie verdi!".
Il passerotto che stava in basso la prese come una provocazione. Gli rispose in modo seccato: "Ma sei cieco? Non vedi che sono bianche!".
E quello di sopra, indispettito: "Tu sei cieco! Sono verdi!".
E l'altro dal basso con il becco in su: "Ci scommetto le piume della coda che sono bianche. Tu non capisci nulla! Sei matto!".
Il passerotto della cima si sentì bollire il sangue e senza pensarci due volte si precipitò sul suo avversario per dargli una lezione. L'altro non si mosse. Quando furono vicini, uno di fronte all'altro, con le piume del collo arruffate per l'ira, prima di cominciare il duello ebbero la lealtà di guardare nella stessa direzione, verso l'alto.
Il passerotto che veniva dall'alto emise un "oh" di meraviglia: "Guarda un po' che sono bianche!". Disse però al suo amico: "Prova un po' a venire lassù dove stavo prima".
Volarono sul più alto ramo del salice e questa volta dissero in coro: "Guarda un po' che sono verdi".
Non giudicare nessuno se prima non hai camminato un'ora nelle sue scarpe.
Il passerotto che stava in basso la prese come una provocazione. Gli rispose in modo seccato: "Ma sei cieco? Non vedi che sono bianche!".
E quello di sopra, indispettito: "Tu sei cieco! Sono verdi!".
E l'altro dal basso con il becco in su: "Ci scommetto le piume della coda che sono bianche. Tu non capisci nulla! Sei matto!".
Il passerotto della cima si sentì bollire il sangue e senza pensarci due volte si precipitò sul suo avversario per dargli una lezione. L'altro non si mosse. Quando furono vicini, uno di fronte all'altro, con le piume del collo arruffate per l'ira, prima di cominciare il duello ebbero la lealtà di guardare nella stessa direzione, verso l'alto.
Il passerotto che veniva dall'alto emise un "oh" di meraviglia: "Guarda un po' che sono bianche!". Disse però al suo amico: "Prova un po' a venire lassù dove stavo prima".
Volarono sul più alto ramo del salice e questa volta dissero in coro: "Guarda un po' che sono verdi".
Non giudicare nessuno se prima non hai camminato un'ora nelle sue scarpe.
(don Bruno Ferrero)
Fonte: Quaranta Storie nel Deserto, Casa Editrice: ElleDiCi
- Oscar Wilde -
La ragione dimostra che Dio è buono in modo da poterci convincere che in
lui vi è anche il bene perfetto. Se infatti non fosse tale, non potrebbe essere
l'origine di ogni cosa; vi sarebbe altro, migliore di lui, in possesso del bene
perfetto, a lui precedente e più prezioso; è chiaro che le cose perfette
precedono quelle imperfette. Pertanto, per non procedere all'infinito col
ragionamento, dobbiamo ammettere che il sommo Dio sia del tutto pieno del bene
sommo e perfetto; ma s'era stabilito che il bene perfetto sia la vera felicità:
dunque la vera felicità è posta nel sommo Dio.
- S. Severino Boezio, De Consolatione Philosophiae, III -
La ragione dimostra che Dio è buono in modo da poterci convincere che in
lui vi è anche il bene perfetto. Se infatti non fosse tale, non potrebbe essere
l'origine di ogni cosa; vi sarebbe altro, migliore di lui, in possesso del bene
perfetto, a lui precedente e più prezioso; è chiaro che le cose perfette
precedono quelle imperfette. Pertanto, per non procedere all'infinito col
ragionamento, dobbiamo ammettere che il sommo Dio sia del tutto pieno del bene
sommo e perfetto; ma s'era stabilito che il bene perfetto sia la vera felicità:
dunque la vera felicità è posta nel sommo Dio.
- S. Severino Boezio, De Consolatione Philosophiae, III -
Tutti dicono che l'amore
fa male, ma non è vero. La solitudine fa male. Il rifiuto fa male. Perdere
qualcuno fa male. Tutti confondono queste cose con l'amore, ma in realtà,
l'amore è l'unica cosa in questo mondo che copre tutto il dolore e ci fa
sentire ancora meravigliosi.
“...noi non possiamo confessare Gesù, noi non possiamo
parlare di Gesù, noi non possiamo dire qualcosa di Gesù senza lo Spirito Santo.
E’ lo Spirito che ci spinge a confessare Gesù o a parlare di Gesù o ad avere
fiducia in Gesù. Gesù che è nel nostro cammino della vita, sempre”.
Papa Francesco, 5 Aprile 2013
Cari amici, il regno di
Dio non è una questione di onori e di apparenze, ma, come scrive san Paolo, è
"giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14,17). Al Signore
sta a cuore il nostro bene, cioè che ogni uomo abbia la vita, e che
specialmente i suoi figli più "piccoli" possano accedere al banchetto
che lui ha preparato per tutti. Perciò, non sa che farsene di quelle forme
ipocrite di chi dice "Signore, Signore" e poi trascura i suoi
comandamenti.
- Papa Benedetto XVI
-