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domenica 1 aprile 2012

Fiducia dell’anziano nel Signore

Non abbandonarmi, o Signore!
Ho bisogno di te, in questa età,
della tua grazia,
del tuo incessante aiuto,
del tuo amore!

Non abbandonarmi, Signore,
anche se ti ripugna
la mia debole fede priva di entusiasmo,
soffocata dalle quotidiane occupazioni
e da troppe distrazioni e vanità.

Signore, non abbandonarmi,
anche se ti infastidisce
la mia arida preghiera
priva di quella speranza
che è certezza di vittoria,
di quella speranza che, fiduciosa,
abbandona l’anima in te serenamente,
come un bimbo nelle braccia materne.

Signore, non abbandonarmi,
anche se ti nausea il mio animo tiepido,
immortificato, presuntuoso,
ricco di egoismo e povero d’amore.

Non abbandonarmi
nell’ora del dolore, della malattia,
della umiliazione,
finchè, sappia, assieme a te,
portare degnamente la mia croce.

Signore, non abbandonarmi
in balìa delle mie passioni,
anche se lo merito
per fragilità, l’incostanza, la tiepidezza
della mia vita passata.

Non abbandonarmi, ti prego,
anche nella tragica ora
in cui tentassi di liberarmi
dall’amorosa stretta delle tue braccia.

Signore, lascia che io riposi
l’anima sul tuo dolcissimo Cuore
per non separarmi giammai da te
anche a costo di quantunque sacrificio
o umiliazione, o rinuncia.

Signore, abbi pietà di me!
Sacerdote Ferdinando Baj
Breviario della terza età
Ed.Salcom, anno 1989

La paura nasce dovunque Dio muore nella coscienza degli essere umani. Ognuno sa, sebbene oscuramente e con timore, che dovunque Dio muore nella coscienza della persona umana, lì segue inevitabilmente la morte dell'uomo, ch'è immagine di Dio.
(dal messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace, 1° gennaio 1985)

lunedì 13 febbraio 2012

Noi vecchi non siamo inutili

Signore, sono già vecchio.
E' ormai lontano il tempo della Bibbia
in cui la vecchiaia era guardata come un privile­gio.
Il mondo consumistico della tecnica ci ha resi inutili.
Non siamo più produttivi e non contiamo più nulla.
Di malavoglia ci danno una pensione come un'elemosina.

Il mondo ha una sete tale di giovinezza
che soltanto la nostra presenza lo infastidisce
come un ricordo amaro di qualcosa
che ha sapore di sconfitta.

In un mondo in cui si viaggia tanto,
i vecchi sono particolarmente scomodi
perché non si sa dove lasciarli;
a meno che non servano per badare ai bambini.
Ma quando neppure a questo serviamo,
l'ospizio ci attende:
carcere libero, cimitero dei vivi...

Sono pochi, Signore, quelli che sanno
che cosa significhi
per un vecchio sradicarlo dalla sua terra,
per rinchiuderlo in una città di cemento.

Dicono che lì si custodiscono meglio.
Ma noi siamo come condannati a morte senza
l'aria della nostra terra.
Perché non ci lasciano morire
dove abbiamo vis­suto, amato, sofferto?

Certo il concetto di esperienza ha subìto
un profondo cambiamento, perché oggi in dieci
anni si vive di più che in quaranta.
Tutto è superficialmente veloce; senza radici.

Ti chiediamo, Signore: veramente non abbiamo
niente da dare noi, anziani?

Noi pensiamo che una vecchiaia accettata
con serenità, potrà offrire una parola e un esem­pio
di speranza a tanta gioventù disperata.

E voi, giovani, che vi aprite alla dolcezza
dell'amore siete capaci di gridare ai quattro venti
le esigenze di giustizia di noi anziani?

Ricordati, Gesù, del grido di amore e di aiuto di
milioni di vecchi in tutto il mondo. Ricordati!
 


Fonte: Breviario della terza età,
Sacerdote Ferdinando Baj,
Ed. Salcom, gennaio 1989

Noi dobbiamo desiderare che la preghiera dell'anziano riempia la casa, che la sua straordinaria capacità di evangelizzazione sia una forza per la saldezza degli affetti, un orientamento per i valori fondamentali dell'esistenza. (“Parole sull’uomo”, papa Giovanni Paolo II, p. 53)

"La vecchiaia è davvero veneranda, quando con la sapienza c'è la vita senza macchia” (Libro della Sapienza 4, 8-9).



sabato 26 novembre 2011

L'anziano e le dimissioni – Padre Louis Joseph Lebret -

E' così desolante lasciare incompleto un lavoro che in realtà non sarà mai completato;
è così de­solante abbandonare i compagni che si logorano accanto a noi.
E' normale che uno si ostini a tener duro, spossandosi.
Eccomi dunque, o Signore, per un certo tempo o per sempre, non so, fuori combattimento.
Sia fatta la tua volontà!
So che siamo sempre dei servi inutili; tu puoi suscitare coloro che proseguiranno e faranno molto me­glio, mentre l'essenziale è amarti e continuare ad amare intensamente i propri fratelli, quando pa­re impossibile poter essere utili per loro.
L'arre­sto dell'azione non comporta l'arresto del deside­rio, e il desiderio espresso in preghiera non è inefficace.
Tu sai realizzare le cose anche con le preghiere di coloro che non possono far altro che pregare.
Affido a te il mio desiderio, affinché i miei compagni non si scoraggino, affinché nuovi compagni si aggiungano al loro sforzo, affinché questi facciano molto meglio di quanto avevano pensato quando ero uno di loro.
Se a te piace che la mia partenza sia seguita da decadenza, da sbandamento, da soppressione, ho fiducia che tutto questo sarà in vista di un gran bene, affin­ché ne venga qualcosa di meglio.
Tu solo sai ciò che è meglio, e io mi affido a te, o Signore.


(Padre Louis Joseph Lebret)
Fonte: Breviario della Terza età, don FerdinandoBay, Ed. Salcom, gennaio 1989









Buona giornata a tutti. :-)

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domenica 24 luglio 2011

L’anziano e il suo grazie -

Oggi ho avuto bisogno di tutti. Domani ancora così.

Fin che la fine verrà e mi prenderà per la mano negli ultimi passi verso il tuo Regno.

Ti ringrazio, senza superbia, del bene che ho fatto volendo; più spesso quasi per caso e per poco: ho sorriso, ho ridato coraggio, ho taciuto.

Grazie di tutto; anche del male che oggi ho commesso. Lo vedo che ogni peccato è stupido e triste; ma un bene oggi ne ho tratto: forse quel di capire che sono diverso  dagli altri, che Tu solo sei il Santo, sei il Forte, sei l’Altissimo Dio.

Sì, veramente tutto è grazia. Per il male che ho fatto, che più non voglio rifare; per il bene che in me hai compiuto, ti grido stasera che buono Tu sei! Tu che volentieri perdoni, appena negli occhi ci scopri una scintilla d’amore.

Grazie, o Signore, d’avermi messo un po’ in disparte, ma sempre in tua compagnia; avverto che la sofferenza ben intesa rende i sensi più attenti all’anima e l’anima più vicina a Te. E questo non è poco. Grazie! Ho imparato nella solitudine a riflettere, a contemplare. Ho scoperto il cuore della vita: la validità di amare e di essere amati.

Grazie!

Fonte: Breviario della terza età,
Sacerdote Ferdinando Baj,
Ed. Salcom, gennaio 1989




La Giovinezza e la Vecchiaia
  Angelo Caroselli (1585 – 1652)
  Museo Civico Alberoni, Piacenza (Italy)



Buona giornata a tutti. :-)





martedì 28 giugno 2011

Preghiera nella terza età -

Signore, la nostra la chiamano la terza età.
Dopo le tappe della scuola dell’obbligo ed anche più in su; dato che non abbiamo più molte forze, la scuola da noi scelta è la preghiera: personale e comunitaria, offerta per il bene dei fratelli.
Siamo dei rincalzi che ce la mettono tutta perché la prima linea avanzi vittoriosa nel Tuo nome; speriamo, col Tuo aiuto, di giungere preparati all’esame finale.
Il nostro libro di testo è il Vangelo, non solo letto, ma vissuto con Te giorno per giorno sulla croce delle nostre miserie e dei nostri acciacchi.
Noi della “Terza Età”, lasciata la fatica del nostro quotidiano lavoro, nella quiete della casa o altrove, abbiamo a disposizione un gran spazio di tempo: non sciupiamolo nella noia o in futili spassi o in vane chiacchiere o brontolii.
Il modo migliore per vivere proficuamente questo tempo libero è quello di dedicarsi a te, o mio Dio, nella preghiera.
Fonte: Breviario della terza età, Sacerdote Ferdinando Baj, Ed. Salcom, gennaio 1989

Il beato Giovanni Paolo II apre il 17 settembre 2000 il Giubileo per la Terza età.
Avvenimento inserito nel Grande Giubileo dell'anno 2000

Buona giornata a tutti. :-)

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