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giovedì 3 ottobre 2024

Autunno

Ci saranno dei giorni in cui non vedrai alcun motivo per andare avanti. Va bene. Ci saranno dei giorni in cui persino il pensiero di alzarti dal letto ti farà venire voglia di piangere. Va bene anche questo. 
Ci saranno dei giorni in cui non ti ricorderai nemmeno come si fa a piangere, o a sorridere, o a vivere, in cui la stanchezza ti peserà sulle palpebre e sulle ossa fino a schiacciarti. Ne avrai ogni ragione.

Ma ricordati sempre che ciò che senti non dura per sempre. Che è tutto temporaneo. Che qualcuno, prima di te, ha provato quello che provi tu adesso, ed è sopravvissuto. Le foglie cadono ogni autunno, e soltanto perché non sei un sempreverde – soltanto perché anche tu sfiorisci, mentre altri riescono a non farlo – non vuol dire che tu sia sbagliato e che sia tutto finito. Va bene cadere. Va bene. Quando arriveranno quei giorni, ricorda le cose per cui vale la pena andare avanti, qualsiasi piccola cosa – il prossimo film in uscita, un amico che ti invita a uscire, il libro che non hai ancora letto. Ricorda che tutto prima o poi finisce, che il sipario prima o poi deve sempre calare su tutto.

Lascialo calare sulle amicizie finite, sugli amori passati, sulla tristezza che ti stringe la gola, sulle cattiverie che ti hanno detto, sui tuoi sbagli, sui rimpianti, sulle parole che non avresti dovuto pronunciare, su tutte quelle piccole cose che ti pesano sulle spalle come macigni. Lascialo cadere su tutto, tranne che su di te. Mai su di te. Perché non lo meriti.

Perché meriti di più di un sipario chiuso, di un copione finito in tragedia. Perché meriti di stare bene, e ti prometto, ti prometto che succederà e sarai felice di non aver deciso di lasciarti andare. Ti prometto che un giorno ti sveglierai e andrà tutto bene.

Fino ad allora, tieni duro. Alzati dal letto quando sembra impossibile. Esci quando vorresti rinchiuderti dentro. Apprezza le cose belle quando vorresti solo piangere. È una bella vita, in fin dei conti, te lo giuro.

È una bella vita.

E tu la meriti.

*da Web*


"È un processo doloroso, l'autunno. Gli alberi si spogliano e lasciano cadere un anno di lavoro, un anno di colori, di sentimenti, di dedizione. 

Un anno di preparativi per un volo di pochi secondi. 

Eppure, se le foglie morte non cadessero dai rami, l'albero morirebbe insieme a loro. Non ci sarebbe spazio per la vita nuova, per un nuovo ciclo. Non ci sarebbe alcun ritorno alla primavera.

L’autunno esiste per insegnarci che le cose ormai appassite vanno lasciate andare, se si vuole prima o poi ricominciare a fiorire."

- Marco Cavaliere - 


Vedete, voi non siete stati educati a stare da soli.
Andate mai a fare una camminata per conto vostro?
È molto importante uscire da soli, sedersi sotto un albero – da soli, senza nessun libro, senza nessuna compagnia – e osservare una foglia che cade, ascoltare lo scorrere dell’acqua, il canto dei pescatori, osservare il volo di un uccello e i vostri stessi pensieri che si rincorrono nello spazio della mente. Se siete capaci di stare da soli e osservare queste cose, allora scoprite ricchezze che nessun governo può tassare, che nessuna entità umana può corrompere, e che non potranno mai essere distrutte.

- Jiddu Krishnamurti -




Buona giornata a tutti :-)









martedì 17 settembre 2024

Le parole non dette - Kahlil Gibran

 Disse un filo d'erba
a una foglia d'autunno:

«Fai un tale rumore, cadendo!
disperdi tutti i miei sogni
invernali».

Rispose, indignata, la foglia:
«Tu che sei nato in basso
e in basso vivi!
Piccola cosa stizzosa e senza suono!
tu non vivi nella regione
più elevata dell'aria
e non distingui la musica dei canti».
Poi la foglia d'autunno
e si addormentò.
E quando venne la primavera si svegliò
ed era un filo d'erba.

E quando venne l'autunno e il sonno invernale
fu sopra di lei,
e su di lei
per tutta l'aria intorno
presero a cadere le foglie,
brontolò tra sé: «Queste foglie d'autunno!
Fanno un tale rumore!
Disperdono tutti i miei sogni
invernali».
Giacque sulla terra.

Kahlil Gibran - 

Le parole non dette; Ed. Paoline, pag. 263-264

Paulo Ghiglia (Firenze, 5 marzo 1905 – Roma, 19 novembre 1979)
Viale alberato - Olio su cartone - Dimensione cm 54 x 43,5

Il miracolo

In un campo ho veduto una ghianda: sembrava così morta, inutile.

E in primavera ho visto quella ghianda mettere radici e innalzarsi, giovane quercia verso il sole.
Un miracolo, potresti dire: eppure questo miracolo si produce mille migliaia di volte nel sonno di ogni autunno e nella passione di ogni primavera.
Perché non dovrebbe prodursi nel cuore dell'uomo?

Kahlil Gibran-


Buona giornata a tutti :-)


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mercoledì 18 ottobre 2023

Poesie sull' Autunno

 Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.

Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:

povera cosa caduta
che la terra raccoglie.

- Salvatore Quasimodo -

Ed è subito sera (Milano, Mondadori 2016) 


“Ottobre” 

Un tempo, era d’estate,
era a quel fuoco, a quegli ardori,
che si destava la mia fantasia.
Inclino adesso all’autunno
dal colore che inebria,
amo la stanca stagione
che ha già vendemmiato.

Niente più mi somiglia,
nulla più mi consola,
di quest’aria che odora
di mosto e di vino,
di questo vecchio sole ottobrino
che splende sulle vigne saccheggiate.

Sole d’autunno inatteso,
che splendi come in un di là,
con tenera perdizione
e vagabonda felicità,
tu ci trovi fiaccati,
vòlti al peggio e la morte nell’anima.

Ecco perché ci piaci,
vago sole superstite
che non sai dirci addio,
tornando ogni mattina
come un nuovo miracolo,
tanto più bello quanto più t’inoltri
e sei lì per spirare.

E di queste incredibili giornate
vai componendo la tua stagione
ch’è tutta una dolcissima agonia.

- Vincenzo Cardarelli - 


Autunno

Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta
di foglie leggere,
quando gli uccelli
non cantano niente.
Quando di ombrelli
fiorisce la gente,
quando si sente
tossire qualcuno,
quando un bambino
diventa un alunno.
Ecco l’autunno!

- Roberto Piumini -


Buona giornata a tutti :-)








venerdì 6 ottobre 2023

Autunno e altre poesie - Cardarelli

Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora che passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.

- Vincenzo Cardarelli
 -

Cosa ci insegna l'autunno?

Che dobbiamo lasciar andare le cose che non ci nutrono più.
Che nella malinconia c'è una bellezza struggente.
Che per poter voltare la pagina bisogna trovare il coraggio di far cadere le foglie secche, a costo di lasciar spoglio e freddo il nostro ramo.
Solo così un giorno potranno nascerci nuovi germogli.

(Catherine Black)


"Ascolta!

Il vento sta aumentando, l'aria é selvaggia con le foglie. 

Abbiamo avuto le nostre serate estive, adesso é l'ora di ottobre."

- Humbert Wolfe -

un processo doloroso, l'autunno. 
Gli alberi si spogliano e lasciano cadere un anno di lavoro, un anno di colori, di sentimenti, di dedizione.
Un anno di preparativi per un volo di pochi secondi. 
Eppure, se le foglie morte non cadessero dai rami, l'albero morirebbe insieme a loro. Non ci sarebbe spazio per la vita nuova, per un nuovo ciclo. 
Non ci sarebbe alcun ritorno alla primavera.

L’autunno esiste per insegnarci che le cose ormai appassite vanno lasciate andare, se si vuole prima o poi ricominciare a fiorire."

- Marco Cavaliere - 

sabato 23 settembre 2023

Sia dolce il nostro autunno - Adriana Zarri

Signore, che il nostro autunno
sia dolce e remissivo,
come di alberi che cedono le foglie,
dolcemente, alla terra;
e restano in attesa dell'estate:
la grande estate senza fine
della tua gloria,
della tua luce,
del tuo amore.
Come un fuoco acceso
con pannocchie di grano,
che nessun vento può spegnere.

- Adriana Zarri - 
(Il pozzo di Giacobbe)


Impallidisce il giorno 
e tremano le foglie 
al soffio frizzantino
della brezza vespertina...

È autunno.

Avanza anche nella mia Vita.

Trascorsa l'estate infuocata,
ardori che furono
fantasie inebrianti di carne,
si fa avanti a lunghi passi
la stanca stagione
dove il cuore raccolse
prima i frutti,
saccheggiando vigne
rimaste quasi spoglie.
Trascorse ormai
le ore dello specchio
a guardare il mio riflesso,
ho esaurito lacrime amare
vestite di qualcuno
che non mi Vide mai.

Io, uccellino fragile
spaventato in quel cielo immenso
dove non spiccò il suo volo ,
quasi perso in quel silenzio
che sapeva di arsenico e di miele.
Viene ora l'autunno a cantare
che sono ancora Viva
e che la fiamma ancora brucia
calda e vivida nel cuore.
Prima di essere luminosa scia,
ancora cammino
sull'argine del fiume rosso
a celebrare la Vita
che inclemente se ne andrà.

Frassati Emiliana

da Voli di Poesia


Buona giornata a tutti :-)






giovedì 21 settembre 2023

Autunno – Elisabeth von Arnim

 Settembre.
C’è un non so che
in questo mese che mi ricorda marzo
e i primi giorni d’aprile, quando la
primavera ancora esita sulla soglia e
il giardino trattiene il respiro in
attesa. C’è nell’aria la stessa dolcezza,
il cielo e l’erba paiono uguali ad
allora; ma le foglie raccontano una
storia diversa, e il rampicante che si
colora di rosso sul muro della casa si
avvicina in fretta al suo ultimo e più
splendido momento di gloria.

(Elizabeth von Arnim)
(1866-1941)
Fonte: tratto da “Il giardino di Elizabeth”. Libro scritto nel 1899 e pubblicato dalla casa editrice Bollati Boringhieri nel 1989


Elizabeth von Arnim (31 agosto 1866 - 9 febbraio 1941)
Di origine australiana, viene considerata scrittrice inglese.
Numerose e di successo le sue opere, tutt’ora pubblicate.


- Non ti ho vista per un po’, dove sei stata?
- In disparte, per conto mio.
- A fare?
- Calcoli. A contare tutte le cose che la vita non mi ha dato, quelle che ha finto di darmi, quelle che mi ha dato per poco, spacciandole per ciò che desideravo in quel momento, e poi rivelandole per le cianfrusaglie e presenze inconsistenti quali erano. A contare quanto tempo é passato, quanto ne resta. A guardare il Cielo di questo autunno pieno di enigmi, a muovergli accuse, ringraziamenti, domande, a strappargli promesse, a fissarlo in silenzio e versare qualche lacrima. O un sorriso. O una speranza.
- Sembra una cosa molto molto triste. E come stai, adesso?
- Consapevole.
- Consapevole non é uno stato d’animo. Sembra davvero una cosa triste. Vuol dire triste?
- Vuol dire consapevole. La tristezza é come la felicità, o come la vita stessa. A un certo punto, passa. Arriva altro. La consapevolezza, invece, resta. Se la eserciti, resta sempre.

~ Gabriela Pannia ~

Buona giornata a tutti :-)


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giovedì 10 novembre 2022

All'Autunno - John Keats

                                       Stagione di nebbie e morbida abbondanza,
Tu, intima amica del sole al suo culmine,
Che con lui cospiri per far grevi e benedette d'uva
Le viti appese alle gronde di paglia dei tetti,
Tu che fai piegare sotto le mele gli alberi muscosi del casolare,
E colmi di maturità fino al torsolo ogni frutto;
Tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme
I gusci di nòcciola e ancora fai sbocciare
Fiori tardivi per le api, illudendole
Che i giorni del caldo non finiranno mai
Perché l'estate ha colmato le loro celle viscose:

Chi non ti ha mai vista, immersa nella tua ricchezza?
Può trovarti, a volte, chi ti cerca,
Seduta senza pensieri sull'aia
Coi capelli sollevati dal vaglio del vento,
O sprofondata nel sonno in un solco solo in parte mietuto,
Intontita dalle esalazioni dei papaveri, mentre il tuo falcetto
Risparmia il fascio vicino coi suoi fiori intrecciati.
A volte, come una spigolatrice, tieni ferma
La testa sotto un pesante fardello attraversando un torrente,
O, vicina a un torchio da sidro, con uno sguardo paziente,
Sorvegli per ore lo stillicidio delle ultime gocce.

E i canti di primavera? Dove sono?
Non pensarci, tu, che una tua musica ce l'hai -
Nubi striate fioriscono il giorno che dolcemente muore,
E toccano con rosea tinta le pianure di stoppia:
Allora i moscerini in coro lamentoso, in alto sollevati
Dal vento lieve, o giù lasciati cadere,
Piangono tra i salici del fiume,
E agnelli già adulti belano forte dal baluardo dei colli,
Le cavallette cantano, e con dolci acuti
Il pettirosso zufola dal chiuso del suo giardino:
Si raccolgono le rondini, trillando nei cieli.

- John Keats -


“Cadete foglie, cadete fiori e svanite,

notte distenditi, accorciati giorno,

ogni foglia mi parla di pace soave

staccandosi con un sussurro dall’albero autunnale.”

(Emily Brontë) 



Un sentiero alberato in autunno
Hans Andersen Brendekilde (1857-1942)


In autunno tutto ci ricorda il crepuscolo, – e tuttavia, mi sembra la stagione più bella: volesse il cielo allora, quando io vivrò il mio crepuscolo, che ci debba essere qualcuno che allora mi ami come io ho amato l'autunno. 

- Søren Kierkegaard - 


Buona giornata a tutti :-)


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mercoledì 21 settembre 2016

Autunno e altre poesie - Salvatore Quasimodo -

Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d’alberi e d’abissi.
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.

- Salvatore Quasimodo -




S' ode ancora il mare

Già da più notti s'ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d'una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d'uccelli delle torri, che l'aprile
sospinge verso la pianura. Già
m'eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un'eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.

- Salvatore Quasimodo -




Ti cammino sul cuore, 
ed è un trovarsi d’astri 
in arcipelaghi insonni.

- Salvatore Quasimodo -




In alto c'è un pino distorto;
sta intento ed ascolta l'abisso
col fusto piegato a balestra.

Rifugio d'uccelli notturni,
nell'ora più alta risuona
d'un battere d'ali veloce.

Ha pure un suo nido il mio cuore
Sospeso nel buio, una voce;
sta pure in ascolto, la notte.

- Salvatore Quasimodo -




Buona giornata a tutti. :-)