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venerdì 30 marzo 2018

Il buon ladrone - Miguel de Unamuno e François Charles Mauriac

«Signore, ricordati di me quando sarai arrivato nel tuo regno». 
L’occupante di sinistra, invece, persevera virilmente nel suo atteggiamento energico che gli vale la simpatia degli «spiriti forti».
Non importa! perché dall'altra parte, come un vaso aperto che trabocca d'improvviso, quel cortigiano dell'annientamento e dell'agonia, quello spudorato profittatore - il crocifisso di destra - si sente colmato della prodigiosa promessa: «Oggi, sarai con me in Paradiso».
Oggi! D'un sol colpo, non solo è assolto, ma santificato!
In un solo istante, su quel disgustoso cadavere, la Grazia ha approfittato di tutte le deficienze della virtù.
Su quella forca infame non c'è più uno scellerato che espia, ma un martire in funzione d'ostia che brilla.
L’assassino, l'impudico, il ladro, il forzato, il bandito professionale è diventato un santo...
È bastata quell'accettazione alla base.
È bastato quell'impercettibile spostamento, quella lieve fessura nell'ermetico recipiente del nostro egoismo.
È bastato uno sguardo tra le sue palpebre sanguinanti per scatenare nell'invitato di destra quel cataclisma penitenziale, quella risurrezione mista all'agonia, quell'irresistibile esplosione dell'Eternità.

- Miguel de Unamuno -
da: Il Cristo di Velazquez, pp. 67-68




Il buon ladrone

Coloro ch'egli ama, si accalcano, montano la guardia intorno al suo corpo esposto, ricoprendo, velando col loro amore la sua nudità, troppo sanguinante, troppo dolorosa per offendere qualsiasi sguardo. A traverso il sangue e il pus, egli vede la propria pena riflessa sui volti cari: quelli di Maria sua madre, di Maria Maddalena, d'una delle sue zie, moglie di Cleofa. Giovanni ha forse gli occhi chiusi.
Ed ecco l'episodio sublime, l'ultima invenzione dell'Amore, innocente e crocifisso, che Luca solo riporta: L’uno dei malfattori appiccati lo ingiuria dicendo: Se tu sei il Cristo, salva te stesso e noi. - Ma l'altro lo riprendeva dicendo: Non hai tu timore di Dio, che sei nel medesimo supplizio? Per noi è giustizia, perché riceviamo la pena degna dei nostri misfatti: ma costui non ha commesso nulla di male.
E tosto che ha parlato, una grazia immensa gli piove in cuore: quella di credere che quel suppliziato, quel miserevole rifiuto che i cani schiferebbero, è il Cristo, il Figlio di Dio, l'Autore della vita, il Re del cielo. E dice a Gesù:
«Signore, ricòrdati di me, quando sarai entrato nel tuo regno».
«Oggi stesso tu sarai con me in paradiso».
Un solo moto di puro amore, e un'intera vita criminale è cancellata. Buon ladrone, santo operaio dell'ultima ora, inebbriaci di speranza.

- François Charles Mauriac -
da: Vita di Gesù, pp. 149-150



Silenzio..................