L'uomo è nato libero ma dovunque è in catene.
Gli uomini nascono uguali, ma non crescono uguali, tutte le dottrine da loro elaborate, non fanno altro che opprimerli ripetutamente.
C'è qualcosa di profondamente errato nei metodi usati dall'uomo per conoscere se stesso.
La prigione dell'uomo e la sua stessa struttura emozionale, per questo motivo l'uomo non sa di essere in trappola e mai si dirigerà verso lo spazio libero e infinito.
Se qualcuno tenta di uscire fa sempre una brutta fine, ma per mano degli intrappolati.
L'uomo corazzato non sente la vitalità dell'esistenza, anzi, odia profondamente chi è senza corazza.
Guardate i genitori come castrano la naturale vitalità dei loro bambini, gli stessi sono aperti all'energia universale.
I corazzati non riescono a dare in modo spontaneo e naturale, ma solo sforzandosi, per questo la loro la vita non è gioiosa e felice, bensì una lotta continua.
Bisogna soltanto innaffiare le radici, e la pianta non potrà che fiorire, mentre la nostra educazione fa patire la sete alla pianta, che mai fiorirà.
Il rancore altro non è che l'impossibilità naturale di fiorire, esistiamo per crescere, ma la società con le sue regole feroci non fa altro che tagliarci le radici.
Gli uomini nascono uguali, ma non crescono uguali, tutte le dottrine da loro elaborate, non fanno altro che opprimerli ripetutamente.
C'è qualcosa di profondamente errato nei metodi usati dall'uomo per conoscere se stesso.
La prigione dell'uomo e la sua stessa struttura emozionale, per questo motivo l'uomo non sa di essere in trappola e mai si dirigerà verso lo spazio libero e infinito.
Se qualcuno tenta di uscire fa sempre una brutta fine, ma per mano degli intrappolati.
L'uomo corazzato non sente la vitalità dell'esistenza, anzi, odia profondamente chi è senza corazza.
Guardate i genitori come castrano la naturale vitalità dei loro bambini, gli stessi sono aperti all'energia universale.
I corazzati non riescono a dare in modo spontaneo e naturale, ma solo sforzandosi, per questo la loro la vita non è gioiosa e felice, bensì una lotta continua.
Bisogna soltanto innaffiare le radici, e la pianta non potrà che fiorire, mentre la nostra educazione fa patire la sete alla pianta, che mai fiorirà.
Il rancore altro non è che l'impossibilità naturale di fiorire, esistiamo per crescere, ma la società con le sue regole feroci non fa altro che tagliarci le radici.
- Wilhelm Reich -
da “L'assassinio di Cristo”
Immagine di Igor Morski
„Forse il mio senso morale rifiuta questi
discorsi: eppure, in base alla mia esperienza e all'osservazione di me stesso e
degli altri, sono arrivato alla persuasione che la sessualità è il centro di
gravitazione intorno al quale ruota non solo la vita intima dell'individuo, ma
anche tutta la vita sociale.
- Wilhelm Reich -
(dal diario nel 1919; citato in Lodovico De
Cesare, Lo psicanalista senza divano, Historia, luglio 1978, n. 245, Cino del
Duca)“
"Ascolta Piccolo Uomo: il tuo retaggio è un diamante
che brucia nella tua mano.
Vedi te stesso come sei veramente. Ascolta quello
che nessuno dei tuoi capi e rappresentanti oserà mai dirti: Sei un 'piccolo
uomo qualsiasi'.
Comprendi il duplice senso di queste parole: 'piccolo' e
'qualsiasi'. Sei afflitto dalla peste emozionale. Sei malato, molto malato,
Piccolo Uomo.
Non è colpa tua. Ma è tua responsabilità aver ragione di questa
malattia.
È possibile uscire dalla trappola. Tuttavia per evadere dalla prigione bisogna prima ammettere di essere in prigione.
È possibile uscire dalla trappola. Tuttavia per evadere dalla prigione bisogna prima ammettere di essere in prigione.
La prigione è la struttura emozionale
dell’uomo, la sua struttura caratteriale. È scarsamente utile escogitare
sistemi filosofici sulla natura della trappola, se l’unica cosa da fare per uscire
dalla trappola è conoscerla e trovarne l’uscita.
L'uomo rivestito di corazza é isolato dal contatto immediato con la natura, le persone e i processi. Perciò sviluppa un contatto sostitutivo, che é fondamentalmente caratterizzato dalla mancanza di autenticità.
L'uomo rivestito di corazza é isolato dal contatto immediato con la natura, le persone e i processi. Perciò sviluppa un contatto sostitutivo, che é fondamentalmente caratterizzato dalla mancanza di autenticità.
Ogni impulso
d'amore incontra la barriera della corazza.
Per esprimersi deve aprirsi a forza un varco attraverso quel rigido muro; ma così si trasforma inevitabilmente in crudeltà ed odio. L'impulso d'amore originario apparirà, in connessione con l'impulso d'odio successivo, solo come un atteggiamento generale di esitazione, di ambivalenza, di autodisgusto e di dipendenza da tutto ciò che promette redenzione o scarica di tensione.
La corazza del corpo rende inaccessibili le sensazioni organiche fondamentali, e con esse l'autentica sensazione di benessere.
Per esprimersi deve aprirsi a forza un varco attraverso quel rigido muro; ma così si trasforma inevitabilmente in crudeltà ed odio. L'impulso d'amore originario apparirà, in connessione con l'impulso d'odio successivo, solo come un atteggiamento generale di esitazione, di ambivalenza, di autodisgusto e di dipendenza da tutto ciò che promette redenzione o scarica di tensione.
La corazza del corpo rende inaccessibili le sensazioni organiche fondamentali, e con esse l'autentica sensazione di benessere.
Il senso del proprio corpo é
smarrito, e con esso é perduta la naturale fiducia in se stessi: essi sono
regolarmente rimpiazzi dall'inganno, da ostentazione di apparenze e da falso
orgoglio.
La perdita della naturale autopercezione scinde la persona, in tutta l'ampiezza della sua apertura, in due entità opposte e contraddittorie: il corpo qui é incompatibile con l'anima o lo spirito là. La «funzione del cervello», l’«intelletto», viene separata dal resto dell'organismo; quest'ultimo viene «posto in subordine» come l'«emozione» e l' «irrazionale».
La perdita della naturale autopercezione scinde la persona, in tutta l'ampiezza della sua apertura, in due entità opposte e contraddittorie: il corpo qui é incompatibile con l'anima o lo spirito là. La «funzione del cervello», l’«intelletto», viene separata dal resto dell'organismo; quest'ultimo viene «posto in subordine» come l'«emozione» e l' «irrazionale».
Quel che é
deplorevole in tutto ciò é il fatto che, entro il contesto dell'esistenza
dell'uomo rivestito di armatura, tutto é logico e corretto".
- Wilhelm Reich -
da: "Ascolta,
piccolo uomo"
Buona giornata a tutti. :-)