Quando i blocchi di dolore, di dispiacere, rabbia e
disperazione si fanno più forti e più grossi, premono per salire nella
coscienza mentale, nel soggiorno a reclamare la nostra attenzione.
Essi desiderano emergere, ma noi non li vogliamo, perchè ci fanno stare male solo a vederli.
Essi desiderano emergere, ma noi non li vogliamo, perchè ci fanno stare male solo a vederli.
Non avendo nessuna voglia di affrontarli, usiamo riempire il soggiorno
con altri ospiti: prendiamo in mano un libro, accendiamo la tv, andiamo a fare
un giro in macchina… qualunque cosa pur di tenere occupato il soggiorno.
Abbracciare il tuo dolore e il tuo dispiacere con
l’energia della presenza mentale è esattamente come massaggiare la coscienza
invece che il corpo. Quando togli l’imbargo e i blocchi di dolore affiorano ti
tocca soffrire, almeno un po, non c’è modo di evitarlo.
Occorre imparare ad abbracciare questo dolore.
Dopo che avrai abbracciato per qualche tempo i tuoi
dolori, essi torneranno in cantina e si ritrasformeranno in semi.
Se invitiamo il seme della paura ad uscire allo scoperto, siamo anche meglio equipaggiati per prenderci cura della rabbia.
E’ la paura a generare la rabbia: quando hai paura non sei in pace e questo tuo stato diventa il terreno dove la rabbia può crescere.
Se invitiamo il seme della paura ad uscire allo scoperto, siamo anche meglio equipaggiati per prenderci cura della rabbia.
E’ la paura a generare la rabbia: quando hai paura non sei in pace e questo tuo stato diventa il terreno dove la rabbia può crescere.
La paura si fonda sull’ignoranza, mancanza di chiara comprensione.
Immergi
quotidianamente la tua rabbia, la tua disperazione, la tua paura in un bagno di
presenza mentale: la pratica di invitare i semi ogni giorno per abbracciarli è
molto salutare.
Dopo svariati giorni o settimane di questa pratica, avrai
generato una buona circolazione nella tua psiche. La presenza mentale lavora
come un massaggio delle formazioni interne, dei tuoi blocchi di sofferenza.
Questi devono poter circolare liberamente, dentro di te, possono farlo soltanto se non ne hai paura. Se impari a non avere paura dei tuoi nodi di sofferenza, puoi imparare anche ad abbracciarli con l’energia della consapevolezza e a trasformarli.”
Questi devono poter circolare liberamente, dentro di te, possono farlo soltanto se non ne hai paura. Se impari a non avere paura dei tuoi nodi di sofferenza, puoi imparare anche ad abbracciarli con l’energia della consapevolezza e a trasformarli.”
- Thich Nhat Hanh -
da: "La pace è ogni respiro", Lindau Edizioni
L’uomo è nato libero e dappertutto è in
catene.
Persino chi si crede il padrone degli altri non è meno schiavo di costoro.
Come si è prodotto questo mutamento? Lo ignoro.
Che cosa lo può rendere legittimo? Credo di poter rispondere a questa domanda. Se considerassi soltanto la forza, e l’effetto che ne deriva, direi: fino a che un popolo è costretto ad obbedire e obbedisce, fa bene; non appena può scuotere il giogo e lo scuote, fa ancor meglio; poiché, riacquistando la propria libertà in base al medesimo diritto in base al quale gli è stata tolta, o è legittimato a riprendersela ovvero non si era legittimati a togliergliela.
Ma l’ordine sociale è un diritto sacro, che serve di fondamento a tutti gli altri. Tuttavia questo diritto non viene dalla natura; esso è dunque fondato su convenzioni.
Persino chi si crede il padrone degli altri non è meno schiavo di costoro.
Come si è prodotto questo mutamento? Lo ignoro.
Che cosa lo può rendere legittimo? Credo di poter rispondere a questa domanda. Se considerassi soltanto la forza, e l’effetto che ne deriva, direi: fino a che un popolo è costretto ad obbedire e obbedisce, fa bene; non appena può scuotere il giogo e lo scuote, fa ancor meglio; poiché, riacquistando la propria libertà in base al medesimo diritto in base al quale gli è stata tolta, o è legittimato a riprendersela ovvero non si era legittimati a togliergliela.
Ma l’ordine sociale è un diritto sacro, che serve di fondamento a tutti gli altri. Tuttavia questo diritto non viene dalla natura; esso è dunque fondato su convenzioni.
- Jean-Jacques Rousseau -
da: "Il contratto sociale"
“Non si tratta semplicemente di «abituarsi a ignorare» la pressione esercitata dagli spot, ma anche – e forse in primo luogo – le pressioni, probabilmente meno ovvie e tuttavia quasi certamente più efficaci, che sono esercitate dalle persone che ci circondano, dagli standard che queste si sforzano di mantenere e ai quali si aspettano che tutti nella loro cerchia si attengano.
E per ignorare, minimizzare, superare la pressione sociale ci vuole coraggio – un sacco di coraggio. Richiede nervi d’acciaio e un carattere forte, anzi fortissimo, una tempra difficile da formare, coltivare e conservare nel bene e nel male.”