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domenica 9 febbraio 2014

Ci sarà davvero un mattino? - Emily Dickinson -

Ci sarà davvero un "mattino"?
C'è una cosa come il "Giorno"?
Potrei vederlo dai monti
Se fossi alta come loro?
Ha piedi simili a Ninfee?
Ha penne come un Uccello?
Proviene da famose regioni
Di cui non ho mai udito?
Oh qualche Studioso! Oh qualche Marinaio!
Oh qualche Sapiente dai cieli!
Vi prego di dire alla piccola Pellegrina
Dove si trova il luogo chiamato "mattino"!

Will there really be a "morning"?
Is there such a thing as "Day"?
Could I see it from the mountains
If I were as tall as they?
Has it feet like Water lilies?
Has it feathers like a Bird?
Is it brought from famous countries
Of which I have never heard?
Oh some Scholar! Oh some Sailor!
Oh some Wise Man from the skies!
Please to tell a little Pilgrim
Where the place called "morning" lies!

Emily Dickinson


 "Risveglio" - Herbert James Draper (1863 - 1920)


Per ogni estatico istante
Dobbiamo pagare un'angoscia
In pungente e tremante rapporto
Con l'estasi
Per ogni ora d'amore
Aguzze elemosine d'Anni
- Amari spiccioli contesi -
E Scrigni colmi di lacrime!

 "La tomba del poeta" - Pedro Saenz (1863-1927)

Rosa, contraddizione pura!
Voglia d’essere il sonno di nessuno
sotto sì tante palpebre.

Rainer Maria Rilke (epigrafe autografa riportata sulla sua tomba)

Immagine: Hans Brasens (1849 - 1930), "Saluto del mattino"

Portare la nostra parte di notte,
la nostra parte di mattino.
Di immensa gioia riempire il nostro spazio,
il nostro spazio riempire di disprezzo.

Qui una stella, là un'altra stella.
Qualcuno smarrisce la via!
Qui una nebbia, là un'altra nebbia.
Poi, il giorno!

Emily Dickinson



Buona giornata a tutti :-)




lunedì 1 luglio 2013

Buongiorno, mezzanotte - Emily Dickinson -


Buongiorno, mezzanotte.
Torno a casa.
Il giorno si è stancato di me:
come potevo io – di lui?
Era bella la luce del sole.
Stavo bene sotto i suoi raggi.
Ma il mattino non mi ha voluta più,
e così, buonanotte, giorno!
Posso guardare, vero,
l'oriente che si tinge di rosso?
Le colline hanno dei modi allora
che dilatano il cuore.
Tu non sei così bella, mezzanotte.
Io ho scelto il giorno.
Ma, ti prego, prendi una bambina
che lui ha mandato via.


(Emily Dickinson)

 


"La farfalla di mezzanotte" - Ken Hamilton (1956)

La notte ha il tuo volto
delicato e dolce
ha la tua voce
calma e suadente.
La notte ha il tuo respiro

fiato al mio fiato
e con te dormo
sentendoti sul cuore
respirando il tuo amore
come il sole a mezzanotte.


Illustrazione di Javier Pérez

Avremmo bisogno di tre vite: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per riassaporare il tutto.


- Alberto Jess - 


Fammi dormire in pace

Signore, mio Dio, io ti ringrazio 
che hai portato a termine questo giorno; 
io ti ringrazio che hai dato riposo 
al corpo e all'anima. 
La tua mano era su di me 
e mi hai protetto e difeso. 
Perdona tutti i momenti di poca fede 
e tutte le ingiustizie di questo giorno 
e aiutami a perdonare a tutti coloro 
che sono stati ingiusti con me. 
Fammi dormire in pace sotto la tua protezione 
e preservami dalle insidie delle tenebre. 
Ti affido i miei cari, 
ti affido questa casa, 
ti affido il mio corpo e la mia anima. 
Dio, sia lodato il tuo santo nome. Amen.

Dietrich Bonhoeffer

Buona giornata a tutti. :-)

www.leggoerifletto.it












domenica 21 ottobre 2012

Poiché non potevo fermarmi per la morte (1863) - Emily Dickinson -

Poiché non potevo fermarmi per la Morte,
Lei gentilmente si fermò per me -
La Carrozza non portava che Noi Due -
E l'Immortalità -
Procedemmo lentamente - non aveva fretta
Ed io avevo messo via
Il mio lavoro e il mio tempo libero anche,
Per la Sua Cortesia -
Oltrepassammo la Scuola, dove i Bambini si battevano
Nell'Intervallo - in Cerchio -
Oltrepassammo Campi di Grano che ci Fissava -
Oltrepassammo il Sole Calante -
O piuttosto - Lui oltrepassò Noi -
La Rugiada si posò rabbrividente e Gelida -
Perché solo di Garza, la mia Veste -
La mia Stola - solo Tulle -
Sostammo davanti a una Casa che sembrava
Un Rigonfiamento del Terreno -
Il Tetto era a malapena visibile -
Il Cornicione - nel Terreno -
Da allora - sono Secoli - eppure
Li avverto più brevi del Giorno
In cui da subito intuii che le Teste dei Cavalli
Andavano verso l'Eternità -
(Emily Dickinson)
Because I could not stop for Death -
He kindly stopped for me -
The Carriage held but just Ourselves -
And Immortality.
We slowly drove - He knew no haste
And I had put away
My labor and my leisure too,
For His Civility -
We passed the School, where Children strove
At Recess - in the Ring -
We passed the Fields of Gazing Grain -
We passed the Setting Sun -
Or rather - He passed Us -
The Dews drew quivering and Chill -
For only Gossamer, my Gown -
My Tippet - only Tulle -
We paused before a House that seemed
A Swelling of the Ground -
The Roof was scarcely visible -
The Cornice - in the Ground -
Since then - 'tis Centuries - and yet
Feels shorter than the Day
I first surmised the Horses' Heads
Were toward Eternity -



È una delle poesie più famose di ED, presente in quasi tutte le antologie italiane. Qui invece siamo di fronte a una sorta di racconto molto concreto, a uno svolgersi dei fatti che dà una sensazione di familiarità, con appena un accenno a nostalgici ricordi (i bambini a scuola, il grano nei campi) e a un senso di gelo concretizzato nella rugiada che scende sul corpo vestito di garza e tulle.
La morte è gentile, ma comunque decisa a rispettare i suoi appuntamenti. Non scegliamo noi di fermarci, di interrompere la nostra vita, ma è lei che arriva, si ferma alla nostra porta e non ha bisogno di imporsi con la forza, perché sa di essere inevitabile. E l'ultimo viaggio si fa in solitudine, noi, la morte, e quel mistero insondabile che è l'eternità.
Il percorso è lento: la morte, messaggera dell'eternità, non ha certo fretta. Il senso di lentezza è ulteriormente accentuato nella terza e quarta strofa: i bambini nell'intervallo, i campi di grano, il tramonto, la rugiada notturna, danno la sensazione di un percorso che si snoda nell'arco di un'intera giornata, quasi un rivivere la propria vita nel momento in cui finisce.
Nella penultima strofa eccoci arrivati. La casa che abiteremo sembra un rigonfiamento del terreno, da dove sporge solo il cornicione del tetto. I secoli che passeranno saranno ormai senza tempo, brevissimi in confronto a quel lungo giorno in cui capimmo subito che quel viaggio apparentemente familiare era quello che ci portava verso l'eternità.

L’inferno dei viventi è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo è facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte, fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio».

da "Le città invisibili" di Italo Calvino
L'Isola dei morti, 1880
(terza versione), Musei statali di Berlino
Arnold Bocklin, 1827-1901

La vita chiese alla morte:
“Perché le persone mi amano mentre a te ti odiano”
La morte rispose:
“Perché tu sei una bellissima bugia mentre io sono una terribile verità”

Buona giornata a tutti. :-)