mercoledì 19 febbraio 2025

La visita - don Bruno Ferrero

Un giorno, in una parrocchia, arrivò un messaggio direttamente dal Paradiso.
«Questa sera verrò a farvi visita. Gesù».
Il parroco si affrettò ad annunciarlo a tutti e la gente arrivò in massa per vederlo.
Tutti si aspettavano da Gesù una bella predica, ma egli si limitò a sorridere al momento delle presentazioni e disse: «Buonasera».
Erano tutti disposti a ospitarlo per la notte, soprattutto il parroco, ma egli rifiutò gentilmente l’invito e disse che avrebbe trascorso la notte in chiesa.
Cosa che tutti approvarono.
Egli se ne andò senza far rumore l’indomani mattina presto, prima che venissero aperte le porte della chiesa.
Quando tornarono, il parroco e gli altri scoprirono che la chiesa era stata oggetto di atti di vandalismo.
Dovunque sulle pareti era scarabocchiata una parola.
Sempre la stessa: attenzione.
Non un solo angolo era stato risparmiato: le porte, le finestre, le colonne, il pulpito, l’altare, persino la Bibbia che stava sul leggio.
Attenzione.
Incisa a grandi e piccole lettere, con i pennarelli, a penna, con lo spray e dipinta in tutti i colori possibili.
Dovunque l’occhio si posasse, si potevano scorgere le parole: «Attenzione, attenzione, attenzione, attenzione, attenzione, attenzione...».
Diceva: «Gerusalemme, se tu sapessi, almeno oggi, quel che occorre alla tua pace! Ma non riesci a vederlo!» (Luca 19,41-42).
Gesù piange sul nostro mondo.
Piange sulla Palestina, l’Indonesia, l’Iraq, l’Italia.
Piange sui nostri paesi dove regnano l’indifferenza, l’ingiustizia, la violenza.
Piange su tutti quelli che vanno in chiesa, ma pensano ad altro...
Quando fu vicino alla città, Gesù la guardò e si mise a piangere per lei.

- don Bruno Ferrero -


“ Mangiavano “
.
Quale sarà mai stata la colpa, l’errore di quelli che vissero al tempo di Noè o di Lot?
Forse il fatto che bevevano, che mangiavano? No!
Che si ammogliavano e si maritavano? No!
Il fatto che compravano e vendevano oppure che piantavano e costruivano? No!
Allora cos’è che viene rimproverato da Gesù a quelle generazioni?
Il fatto che erano così presi e assorbiti dalle cose che facevano, dai loro interessi, che non si accorsero di nulla.
Mangiare, bere, sposarsi, comprare, vendere, costruire… non sono in se stesse azioni malvagie, anzi sono le più normali e ordinarie occupazioni della vita.
Il problema è che erano così presi da tutte queste cose che nessuno si accorse di nulla.
Qualcuno avrà pur visto Noè costruire l’arca e gli avrà anche chiesto qualcosa. Eppure - dice la versione secondo San Matteo - nessuno si accorse di nulla.
È incredibile. Ma come mai?
Erano tutti presi dalla loro vita, dalle loro cose, che furono colti assolutamente impreparati, di sorpresa.
Questo è il primo dato importante: troppo presi da ciò che è effimero, tanto da non accorgersi di ciò che è essenziale.
Qual è il motivo che sta alla radice di questo essere “troppo presi” al punto da non accorgersi di nulla?
Il motivo radicale è il peccato, inteso anche come ‘peccati concreti’, particolari, ma ancor più come un essere tutti incentrati su sé stessi e non su Dio.
Ai tempi di Noè e di Lot, si viveva una vita senza Dio, come se Dio non esistesse. Da qui poi derivavano tutti i tipi di peccati.
Il Signore ci invita a recuperare il senso della nostra esistenza, ciò che è veramente importante.
Il mangiare, il bere, lo sposarsi, il comprare, il vendere, il costruire, il piantare sono tutte cose che passano.
Ciò che resta per sempre sono il modo e il senso, che ci hanno guidati in tutte queste cose.
Questo è essenziale!
Ecco perché di due persone che stanno facendo la medesima azione, si dice che una verrà presa e l’altra lasciata. Perché a fare la differenza non è tanto il ‘cosa’ si fa e nemmeno semplicemente il ‘come’ lo si fa, ma quello c’è dentro e dietro a quella azione che si compie o si omette di compiere.
“Dove o Signore?”. Dove ognuno si trova!
La nostra esistenza, infatti, si gioca lì ed è lì che il Signore è presente ogni istante: dove ciascuno si trova!

- Fratelli di San Francesco - Monteveglio


Buona giornata a tutti :-)







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