In una località della Toscana si
stanno celebrando con solennità i funerali di un uomo molto ricco.
Al
funerale è presente Antonio, che, scosso da un'ispirazione, si mette a
gridare che quel morto non va sepolto in luogo consacrato, perché il
cadavere è privo di cuore.
I presenti rimangono sconvolti e
inizia un’accesa discussione. Alla fine vengono chiamati dei medici, che
aprirono il petto al defunto. Il cuore non è effettivamente nella
cassa toracica e viene poi rinvenuto nella cassaforte dov'era conservato
il denaro.
S. Antonio e il cuore dell'
avaro, Francesco Vecellio (attribuito), 1511 – 12, Scuola del Santo, Sala
Adunanze
– fotografia di Giorgio Deganello – fototeca MSA
Il miracolo del salterio rubato
Sant'Antonio possedeva un salterio scritto e annotato di sua mano, che utilizzava per le lezioni e le prediche, uno strumento prezioso custodito con cura. Una notte un novizio non seppe resistere alla tentazione di rubarlo dalla cella dove il Santo dormiva. Impossessatosi dell'ambito libro, il novizio fuggì dal convento. Sant'Antonio si mise a cercare il libro, ma non trovandolo, iniziò a pregare; in quel momento il demonio comparve al fuggitivo e gli ordinò minaccioso di tornare al convento e di restituire il maltolto.
La cosa avvenne e il ladro pentitosi, dopo aver domandato perdono, fu riammesso da sant'Antonio nel noviziato.
Per questo il ritrovamento degli oggetti smarriti è affidato all'intercessione del Santo e, a questo riguardo, è molto conosciuto il responsorio "Si quæris miracula" che i fedeli sono soliti recitare con frequenza durante la giornata, nel caso di smarrimento di utensili e oggetti, dai più umili ai più preziosi.
Il miracolo del bicchiere intatto
Aleardino di Salvaterra, uno scettico cavaliere eretico, si trovava a Padova con la moglie e la famiglia.
A pranzo, tutti i commensali proclamavano la grandezza di sant'Antonio ed enumeravano i miracoli che il Signore aveva elargito per intercessione del Santo.
Allora Aleardino li sfidò: «Io scaglierò giù in strada questo bicchiere; se non si infrangerà, anch'io crederò in quello che dite!»
E lanciò la coppa di cristallo che, sbattendo sul selciato, restò intatta fra lo stupore dei numerosi passanti.
Il cavaliere corse a raccogliere il bicchiere e lo custodì come segno.
Si convertì, fece penitenza e spese la vita proclamando la potenza di Cristo e del Santo.
Ricordati, o caro S. Antonio,
che tu hai sempre aiutato
che tu hai sempre aiutato
e consolato chiunque è ricorso a te nelle sue necessità.
Animato da grande confidenza
Animato da grande confidenza
e dalla certezza di non pregare invano,
anch'io ricorro a te, che sei così ricco di meriti davanti al Signore
non rifiutare la mia preghiera ma fa che essa giunga,
con la tua intercessione al trono di Dio.
Vieni in mio soccorso nella presente angustia e necessità,
e ottienimi la grazia che ardentemente imploro,
se è per il bene dell'anima mia.
anch'io ricorro a te, che sei così ricco di meriti davanti al Signore
non rifiutare la mia preghiera ma fa che essa giunga,
con la tua intercessione al trono di Dio.
Vieni in mio soccorso nella presente angustia e necessità,
e ottienimi la grazia che ardentemente imploro,
se è per il bene dell'anima mia.
Buona giornata a tutti. :-)
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